«NEL SILENZIO, LA VITA CHE RESISTE!»

Così si intitola questo bel numero di INTRAVEDERE, di febbraio 2023. Come sempre, noi mettiamo tanto impegno nella elaborazione della copertina. Colori, immagini, messaggio. Tutti elementi che “parlano”. Che dicono con cuore immediato che la VITA è sempre vincente. Al primo posto. Risorge e fiorisce, anche nella umiltà e nel silenzio. Come questo fiore! Della primavera ha già il sapore. Parla con la sua immediatezza. E ci narra di chi non si scoraggia. Di chi lotta, in silenzio, nelle carceri; negli ospedali; nel silenzio dei monasteri; e nella forza d’animo che viene dalle nostre SUORE. Il mese di febbraio è infatti tutto questo.

Ritroviamo nella prima domenica di febbraio il ricordo e l’appello dei vescovi, incessante, per la vita. Perché i nostri piccoli paesi non muoiano. Ma si riempiano di bambini. Nelle scuole, per non accorparle. Invano. Con danni psicologici gravi e seri. Viaggi, di buon mattino, nel paese vicino, perché “non ci sono figli!”.

Ed ecco, allora, che crede nel futuro chi “rischia” e si apre ad una nuova maternità. Chi investe: “Beato chi teme il Signore e sente che la sua sposa è una vite feconda, nell’intimità della sua casa. E vede la casa circondata da tanti figli, come virgulti di ulivo, intorno alla sua mensa” (cfr. Salmo 127).

E’ beato chi negli ospedali, pubblici e privati, lotta per una sanità armoniosa. Non contrapposta, inutilmente e vanamente, ma coordinata. Dove le scelte dell’uno sono appoggiate dalla realtà dell’altro. Dove tutto si fa per il solo grande scopo di servire il malato. E servirlo con qualità e lungimiranza. Questo è anche l’appello che troverete su questo numero del giornale nostro. Mi è uscito spontaneo nel giorno dei malati, 11 di febbraio, ricordo di Lourdes. Dove Bernardette, proprio perché ha visto Maria direttamente, sa direttamente vedere il volto di Gesù nel cuore delle consorelle ammalate. E le serve con generosità ed intelligenza. Occhi che vedono non per privilegio, ma per “mandato”. Niente vanto, ma solo invio in missione.

E in questo mese, sollecitati anche dagli eventi tristi di Cospito, eventi che ci chiedono una ulteriore riflessione sulla dura realtà delle carceri, esprimiamo un auspicio, forse in netta contrapposizione con la mentalità di molti. Come si è espresso il “nostro” quotidiano “Avvenire” (cfr 7 di febbraio con il titolo “Senso comune e buon senso”) dove l’autore, Paolo Borgia, così scrive: “Questo istituto del 41 bis va mantenuto. Ma va adeguato ai parametri europei e privato di restrizioni inutilmente vessatorie. E questa vicenda di clamore ci spinga a riportare un istituto, tanto controverso, nell’alveo della Costituzione del suo articolo 27, dove si chiede che sempre il primo scopo della carcerazione sia il ricupero del colpevole”.

Il numero che avete in mano guarda poi alla fioritura della QUARESIMA, come vera ottica di rinascita. Non sacrifici sterili. Ma potature efficaci e feconde. Specie per essere vicini ai fratelli e sorelle colpiti dal terremoto! Quanto mettiamo da parte sia a loro donato! In solidale attenzione!

La vita poi resiste nel cuore dei nostri figli e studenti! Prezioso lo slogan che ci lascia il Rosmini (le cui opere son state finalmente tutte raccolte nella collana dell’Opera omnia, di ben 66 volumi!): “Il buon Maestro non separa la teoria dalla vita, ma vive per primo i contenuti che essa presenta!”.

Altre pagine trattano del viaggio di papa Francesco, nel cuore dell’AFRICA, dove ha annunciato un vero messaggio “di promozione integrale e solidale”, per tante popolazioni che sentiamo ormai vicine. Perché se le aiuteremo a sviluppare le ampie risorse delle loro terre, senza esserne depredate da logiche capitalistiche, quelle popolazioni cresceranno in armonia e speranza. Non avremo altro che gioie per loro e con loro. E per noi, non ci saranno più gli sbarchi, come auspicava già 50 anni fa papa Paolo VI, nella sua profetica e lungimirante “Populorum Progressio” (1967). Per questo, noi intensificheremo la preghiera per le trattative di PACE, tra la Russia e l’Ucraina, come già avevamo detto nel precedente nostro Editoriale di Gennaio, con il titolo profetico: “Trattare, non armare!”. Allora, veramente, la VITA resisterà! E fiorirà in bellezza e stupore, oltre ogni nostra attesa! Secondo l’espressione, così indovinata, di PASCAL: “L’uomo supera infinitamente l’uomo”. (P.P. n.42).

+ padre GianCarlo Bregantini