ACCORGERSI Rubrica a cura della Scuola di Cultura e Formazione Socio-Politica “G.Toniolo”

“LA PACE, FRUTTO DI UN IMPEGNO CONDIVISO”

La fraternità nasce lì dove si depongono i fondamentalismi, le divisioni, i nazionalismi, gli egoismi, e rinasce tutte le volte che le diversità sono riconosciute come ricchezza, perché in esse vi è il senso di ogni identità. Sarà proprio questo essere in cammino da fratelli, verso una comunione sempre più piena, che darà sicuramente l’avvio concreto al secondo evento del Mediterraneo. I vescovi dei Paesi che si affacciano sul Mare Nostrum stavolta si ritrovano a Firenze, dopo il primo appuntamento che si è tenuto a Bari nel 2020, dal 23 al 27 di questo mese di febbrario 2022.

A richiamarli è la volontà di aprire finestre di dialogo e spiragli di fraternità sul tema della valorizzazione della città e della cittadinanza mediterranee, partendo dai grandi principi contenuti nelle encicliche Laudato Si’ e Fratelli Tutti.

L’incontro, che si terrà nella città di Giorgio La Pira, profeta del dialogo e ispiratore di processi per una civiltà fondata sulla pace e sulla giustizia, si concluderà con la visita del Santo Padre e vedrà la partecipazione del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Già nel pomeriggio di mercoledì 23, nel Convento di Santa Maria Novella, sarà presente anche il premier Mario Draghi.

La visita del Papa, invece, sarà preceduta dalla firma della Dichiarazione di Firenze, una Carta d’intenti che sarà sottoscritta da circa sessanta sindaci provenienti dai Paesi mediterranei.

Poiché siamo consapevoli che la morsa della povertà, le continue migrazioni e l’assordante rumore di guerre e conflitti nel Mediterraneo non cessano, guardando ai tempi che viviamo, tutti colpiti dal dramma della pandemia, l’attualità del pensiero di La Pira torna ad essere di grande riferimento per la Chiesa e si estende soprattutto anche alla Politica. Proprio lui, il sindaco Santo, puntualizzava che “il cristiano deve mirare – nell’orbita delle sue possibilità private e pubbliche – all’organica eliminazione della disoccupazione e della miseria che costituiscono una delle cause precipue della rovina materiale, morale, religiosa dell’uomo contemporaneo”.

Le sue parole ispireranno di certo l’iniziativa che coinvolge le comunità ecclesiali e civili del Mediterraneo e offriranno una bussola anche al Sinodo universale, conferendo orientamento e sapienza, per alimentare la speranza, per creare ponti d’incontro tra le culture, perché -come diceva La Pira – “il nostro comune programma costruttivo, il nostro disegno architettonico deve essere quello di dare pace ai popoli, costruire case, fecondare i campi, aprire officine, scuole, ospedali, far fiorire le arti e i giardini, ricostruire e aprire ovunque le chiese”.