SGUARDO AL MONDO

PREMESSA. Abbiamo pensato, come Redazione, di anticipare all’inizio questa rubrica. Perché uno sguardo al mondo, l’attenzione alle realtà più grandi di noi ci rende ancora più consapevoli dei doni che Dio ci ha affidato. Quasi tutte le rivista hanno questo bel metodo. E è sembrato bene anche a noi di poterlo valorizzare. In questo sguardo al mondo ci siamo così ispirati ad un famoso incipit, che apre l’enciclica Fratelli tutti, nel numero 9, quando il papa dice cheSenza la pretesa di compiere un’analisi esaustiva né di prendere in considerazione tutti gli aspetti della realtà che viviamo, propongo soltanto di porre attenzione ad alcune tendenze del mondo attuale che ostacolano lo sviluppo della fraternità universale”.

1 – Ci ha dato un immenso dolore l’indifferenza dell’Europa e della Libia davanti ai 130 profughi, che cercavano di arrivare in Europa e sono rimasti invece inghiottiti dalle onde, nonostante che le autorità di varie nazioni fossero state debitamente allertate del tragico momento. L’indifferenza è peggio del virus stesso, come spesso ripete papa Francesco. Altro che i quattro verbi da lui indicati nell’accoglienza dei migranti: accogliere, proteggere, promuovere, integrare! (F.T. 129)

2 – Come INTRAVEDERE, siamo molto lieti di constatare che le manifestazioni di  appoggio, in vista del conferimento della “cittadinanza italiana” al giovane universitario egiziano Zaki, si estendono sempre più, con interventi autorevolissimi. Abbiamo soprattutto apprezzato il momento fatto in Senato, per questo giovane, detenuto in carcere in Egitto da ben 442 giorni, con la presenza della senatrice Liliana Segre, come “madrina” della stessa manifestazione. Propri lei, con il suo consueto coraggio, ha affermato: “Ci sarò sempre quando si parla di libertà. Solo il partito “Fratelli d’Italia” si astiene!. Anche noi ci uniamo a queste iniziative come INTRAVEDERE, con l’augurio che questo cammino di giustizia (come quello in memoria straziante di Giulio Regeni!) si possa risolvere positivamente!

3 – Abbiamo anche noi esultato per la fine della guerra in Afganistan, fissata per l’11 di settembre 2021, da parte americana. Un sofferto articolo, apparso come editoriale su Avvenire, il data 15 aprile dal titolo “Un doloroso fallimento!”, a firma di Riccardo Radaelli , faceva un resoconto impietoso di tale guerra, durata circa 20 anni, che ha prodotto troppi morti (anche nel nostro Molise!) e che ha portato ben pochi risultati. I talebani non sono stati sconfitti, anzi restano innervati sul territorio, gli obiettivi militari e civili di partenza non sono stati raggiunti. A conferma di quanto ammoniva, la sera prima della guerra, papa Giovanni Paolo II, che con profetiche parole ricordava che “tutto è perduto con  la guerra, nulla con la pace! Antichi moniti, purtroppo poco ascoltati. Sarà ora utile – suggeriva ancora l’articolista – pensare ad un accordo onorevole, prima del rimpatrio, perché tale fallimento non sia pagato ancora una volta dal popolo afgano!.

4 – Ci piace anche fare una riflessione critica sulla questione dell’ergastolo ostativo, che analizziamo da un fondo di Carlo Nordio, sul Messaggero del 16 aprile. Si tratta, com’è noto, della sentenza dell’alta Corte che abolisce le restrizioni che rendevano impossibile ottenere i benefici previsti per chi, da ergastolano, non collabora con la giustizia. Sembra ovvio, a primo acchito! Ma in realtà, a ben guardare le cose dal di dentro, la mancata collaborazione è spesso motivata non da un’opposizione allo Stato, ma da una attenta analisi personale di tanti altri fattori da parte del detenuto. Vale a dire anche l’ergastolano va sempre rispettato e posto sullo stesso piano di altri, pur manifestando un atteggiamento inatteso. Saggiamente, però, la Corte ha dato poi al Parlamento un anno di tempo per poter creare una nuova legge, che permetta sia di dare dignità a tutti che di essere in grado di far fronte alla malavita, senza atteggiamenti giustizialisti. E’ una questione complessa. Non sempre popolare. Perciò, è doveroso rileggere, a proposito dell’ergastolo, quanto ha scritto papa Francesco, nelle recente Fratelli tutti, sull’ergastolo:  “Tutti i cristiani e gli uomini di buona volontà sono dunque chiamati oggi a lottare non solo per l’abolizione della pena di morte, legale o illegale che sia, e in tutte le sue forme, ma anche al fine di migliorare le condizioni carcerarie, nel rispetto della dignità umana delle persone private della libertà. E questo, io lo collego con l’ergastolo. […] L’ergastolo è una pena di morte nascosta».

5 – Dal 13 aprile 21 è iniziato quell’importante momento per la fede musulmana qual è i il RAMADAM. Anche noi, con edificazione, ne seguiamo le tracce, che sono di grande vicinanza ai valori etici universali della preghiera, condita con il digiuno. Ci uniamo a loro, nella speranza che questo momento sia di crescita per tutti noi, in un clima crescente di dialogo rispettoso e fraterno, per la quotidiana convivenza tra fedi diverse. Per parte nostra, come INTRAVEDERE, ricordiamo le tappe meravigliose della firma tra il Papa ed il grande Iman, ad Abu Dhabi, il 4 febbraio 2019, di cui il nostro giornale ha fatto uno studio particolare con il prof. Napolitano. La dichiarazione di Abu Dhabi, ormai entrata nella storia, conclude anche la recente enciclica che la vede come pietra miliare sulla via della fraternità universale. Il numero 185 va imparato a memoria, nella citazione del testo finale: “In nome di tutte le persone di buona volontà, presenti in ogni angolo della terra. In nome di Dio e di tutto questo, […] [dichiariamo] di adottare la cultura del dialogo come via, la collaborazione comune come condotta, la conoscenza reciproca come metodo e criterio».

 

6 – In occasione della GIORNATA DELLA TERRA,  è utile sapere quanto ci dicono gli studi degli esperti, che cioè ciascuno di noi ha il potere di plasmare il futuro tre volte al giorno, attraverso le scelte alimentari, da noi fatte. Ad esempio, le carni rosse hanno un impatto sul cambiamento climatico dalle 20 alle 30 volte maggiore, rispetto ad un semplice piatto vegetale, in termini di sfruttamento delle risorse acquifere! Perciò possiamo dire che diete più sane contribuiscono anche per avere una maggior cura della nostra Casa comune, la terra!

7 –  Condividiamo poi l’ansia della chiesa di Haiti, terra segnata da mille problemi sociali e di povertà, perseguitata dalla violenza tra bande. Infatti sono stati rapiti ben 5 preti, da parte di una violenta banda, che ha chiesto un forte riscatto. I preti stavano per andare a messa nelle loro rispettive parrocchie, accompagnati da cinque laici. Il sequestro è avvenuto in pieno giorno! Sono tutti atti di quella violenza che rende impossibile praticare la fede in mote zone del nostro pianeta, al punto che si può concludere che nel mondo su un cristiano che vive serenamente la sua fede in Cristo, ve ne sono altri due che sono perseguitati per la nostra stessa confessione religiosa.

8 – Come notizia interessante, ci piace ricordare che, nello sguardo al mondo, che nel Tribunale penale di Locri, la mattina del 29 marzo, è stato chiamato a deporre a favore dell’imputato Mimmo Lucano lo stesso nostro Vescovo, già vescovo a Locri, negli anni in cui iniziarono gli sbarchi sulla cosa ionica. In quegli anni – ha coraggiosamente deposto padre Giancarlo nel tribunale – la comunità di Riace è stata in prima linea nell’assistenza ed accoglienza dei migranti. Anzi, man mano che essi erano accolti, il paese si vedeva ricambiato da una serie di azioni di fraterna presenza e solidarietà. Il paese antico di Riace, ormai spopolato, fu infatti riempito di famiglie con numerosi figli; l’asilo riprese a funzionare; la gente vedeva aperte nuove possibilità di futuro; l’integrazione tra i vari popoli, provenienti da molteplici nazioni ed etnie, si costruiva giorno per giorno; gli antichi mestieri (tra cui la tessiture secondo il metodo degli antichi telai, a cui il vescovo è molto legato, per le belle esperienza fatte, prima nel crotonese a san Giovanni in Fiore e poi a Samo) erano di nuovo in auge. Tutto era cambiato. “Posso attestare – concludeva mostrando in tribunale il testo stesso dell’enciclica – che in certo senso il sindaco di Riace, Mimmo Lucano, ha anticipato di quindici anni l’enciclica Fratelli tutti!”.

9 – E concludiamo con una serie di distinguo.

  • NON CI STIAMO con chi salta la fila, per ricevere il vaccino.
  • Non ci stiamo con Erdogan, che nega la sedia a Ursula von der Leyen, nell’incontro diplomatico ad Istanbul, mentre Michel resta comodamente seduto, comodo, senza un cenno di alzarsi, per normale cortesia.
  • Non ci stiamo con Beppe Grillo per il mancato rimprovero diretto al figlio e a tutti i suoi amici. Anzi, il suo intervento ha messo in difficoltà altre persone, con il rischio di presentare un modello negativo ad altri giovani.
  • Non ci stiamo con le crescenti minacce che vengono pesantemente rivolte a tanti nostri giornalisti, in Italia e all’estero, perché significa frenare la libertà di pensiero, pilastro fondamentale della nostra democrazia.

Malgrado queste dense ombre, che non vanno ignorate, nelle pagine seguenti desideriamo dare voce a tanti percorsi di speranza. Dio infatti continua a seminare nell’umanità semi di bene.(cfr F.T. 54).