Il santuario è stato costruito negli anni ’90 e contiene alcune reliquie del giovane.
Nunzio Sulprizio nacque a Pescosansonesco, in provincia di Pescara, il 13 aprile 1817. Fin dalla prima infanzia perse entrambi i genitori; a nove anni, poi, morì anche la nonna materna, Anna Rosaria Del Rosso, che lo aveva cresciuto. A quel punto uno zio lo prese con sé nella sua officina di fabbro ferraio. Ma il lavoro troppo pesante per l’età minò il suo fisico: colpito nel 1831 da una grave malattia ossea, fu ricoverato in ospedale prima a L’Aquila e poi a Napoli. Qui il colonnello Felice Wochinger si prese cura di lui e iniziò a trattarlo come un figlio. Nonostante i dolori terribili, Nunzio affrontò la malattia: la sua capacità di offrire il proprio dolore colpiva chi gli stava vicino. Morì il 5 maggio 1836, a diciannove anni. È stato beatificato da san Paolo VI il 1° dicembre 1963, durante il Concilio Vaticano II. La sua canonizzazione è stata fissata al 14 ottobre 2018. La maggior parte dei suoi resti mortali è venerata nella chiesa di san Domenico Soriano a Napoli, in un’urna sotto l’altare maggiore, ma altre reliquie sono custodite nel santuario a lui dedicato, a Pescosansonesco.