Decido di fare una gita a Larino, in una tiepida domenica di marzo, che, pur mantenendo la frescura tipica della stagione, regala un sole che promette di scaldare l’aria. Parto la mattina presto, per fare un viaggio in macchina ad andatura turistica e godermi la bellezza del paesaggio, tra le colline verdi e i piccoli paesi arroccati che sembrano presepi. Percorro la strada vecchia, che è più lunga, ma permette di immergersi in un’atmosfera di pace e tranquillità. Il percorso è perfetto per chi ama la lentezza dei viaggi, dove ogni curva rivela un angolo nuovo e suggestivo del territorio.
Larino è una cittadina che racconta una storia millenaria e custodisce tesori inestimabili: fondata in età preromana dai Frentani (antico popolo italico di lingua osca), divenne nel giro di pochi secoli un importante municipium romano.
Arrivata a Larino inizio la mia visita dal suo primo grande tesoro che è, senza dubbio, il sito archeologico, testimonianza della sua importanza durante l’epoca romana. I resti dell’anfiteatro (80 d.C.) sono tra i più rilevanti, con una capienza di circa diecimila spettatori, offrono uno spunto straordinario per immergersi nella vita e nelle tradizioni romane. Oggi i visitatori possono camminare tra le rovine e immaginare le rappresentazioni che, una volta, animavano questo spazio.
Ma il patrimonio archeologico non si limita solo all’anfiteatro, infatti, alle spalle di Villino Zappone (villa di fine ‘800 donata dagli eredi dell’avv. Zappone allo Stato, alla fine degli anni ottanta), nei pressi delle scuderie, gli scavi hanno fatto riemergere un complesso termale del II sec. d.C. Si possono osservare ampie vasche con mosaici pavimentali, in cui sono rappresentati pesci e animali fantastici.
Inoltre, il Museo Civico, ospitato nel palazzo Ducale, conserva reperti archeologici di grande valore, tra cui ceramiche, statue e iscrizioni, che raccontano la vita quotidiana e la religiosità dell’antica Larinum.
Il centro storico è un altro gioiello che merita di essere esplorato. Passeggiando per le sue vie si possono ammirare chiese antiche, palazzi patrizi ed edifici che raccontano secoli di storia.
La Cattedrale dell’Assunta e di San Pardo, terminata nel 1312, è considerata una delle costruzioni sacre più belle dell’Italia del centro-sud, perché unisce aspetti architettonici e simbolici dell’arte romanica e gotica. Ha una facciata gotica, in pietra grezza con un rosone a tredici raggi, racchiuso in una cornice sostenuta da leoni. L’interno a tre navate, con un altare in marmo del ‘700, custodisce le spoglie del Santo.
Un altro capolavoro architettonico è il Palazzo Ducale, sede del Museo Civico, che conserva al suo interno numerosi tesori. Il Palazzo, con la sua facciata imponente, è un simbolo del potere e della nobiltà che Larino ha avuto nei secoli passati.
Percorrendo il centro storico si trovano anche piccole chiese e conventi, che raccontano la devozione religiosa, che ha sempre caratterizzato la comunità: la Chiesa di San Francesco, la Chiesa di Santa Maria della Pietà e la Chiesa di Santo Stefano sono luoghi di grande spiritualità e bellezza, dove i visitatori possono ammirare altari finemente decorati e opere d’arte, che testimoniano l’importanza della religiosità popolare.
Oltre ai suoi tesori storici e culturali Larino è circondata da un paesaggio naturale che contribuisce alla sua unicità. Il territorio circostante è caratterizzato da colline verdi, boschi e campi coltivati che si estendono fino all’orizzonte.
L’area è ideale per chi ama il trekking e le camminate all’aria aperta, con numerosi sentieri, che permettono di esplorare la bellezza naturale della zona.
Tradizioni ed eventi
Larino è famosa anche perché conserva vive le sue tradizioni, trasformandosi in un palcoscenico di una serie di eventi che animano le strade del borgo.
Ogni anno, infatti, la città organizza il celebre Carnevale, inserito dal Ministero della Cultura tra i Carnevali storici d’Italia. I protagonisti sono i carri allegorici che sfilano per il centro della città, il sabato e la domenica precedenti l’inizio della Quaresima. Ogni carro è una meraviglia artigianale, frutto di mesi di lavoro. Nel 1975, quattro giovani larinesi cominciarono a realizzare dei veri e propri percorsi allegorici e decisero di costituire un comitato per l’organizzazione di questa festa. Quest’anno il Carnevale ha celebrato la sua cinquantesima edizione, con un programma ricco di eventi.
Il giorno di San Giuseppe (19 marzo) è usanza, come in molti paesi del Molise, imbandire tavolate con 13 pietanze ed accogliere commensali. Piatto tipico è la pasta con la mollica di pane. Altro appuntamento imperdibile è la festa di San Pardo, che celebra il Santo Patrono della città (dal 25 al 27 maggio), tre giorni consecutivi di festeggiamenti, caratterizzati dalla sfilata di carri trainati da buoi e addobbati da fiori di carta crespa.
La “Fiera di Ottobre” manifestazione risalente alla metà del ‘700, che porta in scena le eccellenze agroalimentari (vino, olio gentile di Larino, miele, frutta formaggi, carne) e artigianali del Molise.
Nel periodo natalizio si installano, nel centro storico, le luminarie musicali che rendono ancora più magico e romantico il borgo antico.
Larino è un angolo di Molise che riesce a coniugare perfettamente la storia, l’arte e la tradizione con la tranquillità della vita di un piccolo centro. Con il suo patrimonio archeologico romano, le sue tradizioni religiose e culturali, la sua bellezza paesaggistica, Larino merita senza dubbio di essere scoperta e apprezzata come una “piccola Roma” nel Molise, testimonianza di un passato che non smette mai di affascinare.
Francesca Valente