BORGHI MOLISANI

FRA LE SPIGHE DORATE JELSI, IL FASCINO DEL «BORGO DEL GRANO»

Nel cuore del Molise, tra le dolci colline che si affacciano sulla Valle del Fortore, si trova Jelsi, un incantevole borgo che è un vero e proprio scrigno di storia, cultura e fede, dove i paesaggi pittoreschi si fondono con antiche tradizioni.

Questo caratteristico paese che dista da Campobasso circa 23 Km, con le sue stradine acciottolate e le sue case in pietra, ci offre un’esperienza unica, in cui immergerci nella cultura rurale e godere della tranquillità della campagna.

Il centro storico, arroccato su uno strapiombo (Ripo) a picco sul fiume Carapelle, ha conservato le caratteristiche del borgo medioevale, con mura di cinta di cui è ancora possibile intuire il tracciato e vedere alcune delle porte principali che segnavano gli ingressi.

Riguardo le origini del paese, il parere degli storici non è concorde: alcuni ritengono che Jelsi sia stata fondata da colonie di zingari e per questo veniva chiamata nel 1494 “Terra Gyptie”, altri, invece, sostengono che la fondazione di Jelsi sia avvenuta tra il VII e l’VIII sec. d.C. ad opera di una popolazione bulgara destinata a queste terre da Grimoaldo, ex duca di Benevento poi re dei Longobardi.

DA VEDERE:

In pieno centro storico, nel largo Chiesa Madre, si erge l’omonima chiesa intitolata a S. Andrea Apostolo, un esempio di architettura religiosa che risale all’XI sec.  Al suo interno si possono ammirare 3 prestigiose tele raffiguranti la Natività, la Resurrezione e il Martirio del Santo. Di grande effetto è la vetrata policroma posta sull’abside, che rappresenta il Buon Pastore.

Sempre sullo stesso largo si affaccia il palazzo Ducale dei Carafa ed incorporata ad esso troviamo la cappella della SS. Annunziata, la cui data di costruzione è il 1363, così come è scritto in caratteri gotici sul portale. Sulla scala posta alla destra dell’ingresso si accede ad una cripta (scoperta solo nel 1947) che custodisce un ciclo di affreschi di chiara ispirazione giottesca (XIV sec.), raffiguranti le storie di Gesù dall’infanzia alla passione. Elemento rarissimo tra gli affreschi è la rappresentazione della nudità di Gesù da adulto, che è uno degli unici quattro esempi in Italia.

Nella parte più alta del centro abitato, lungo il corso Vittorio Emanuele troviamo il Palazzo Valiante, appartenuto al colonnello Andrea Valiante. Al suo interno si possono ammirare mobili, porcellane, oggetti di arredo in stile impero.

In località Civitavecchia, in prossimità del Santuario S. Maria delle Grazie, sono venute alla luce una ventina di cavità ricavate negli strati della roccia arenaria, composte da due ambienti sovrapposti e comunicanti tramite un passaggio, di cui non si conosce ancora l’utilizzo.

Nel Convento dei frati Francescani annesso al Santuario, da qualche anno è stato aperto il Museo del grano “MuFeG” in cui sono esposte le raffinate opere realizzate dagli abitanti del borgo con le spighe e i chicchi di grano, che sfilano per i vicoli e le strade del paese nella festività di Sant’ Anna.

Jelsi è un luogo in cui le tradizioni sono ancora fortemente radicate nella vita quotidiana della comunità. Durante tutto l’anno, il borgo ospita numerose feste che celebrano le antiche usanze agricole. Una delle più importanti è la sagra di Sant’Anna, un evento che si tiene ogni estate e che richiama visitatori da tutto il Molise e oltre. Dal lontano 1805, ogni anno il 26 luglio il borgo si anima per celebrare la festa del grano in onore della Santa che miracolosamente preservò il paese dal rovinoso terremoto, che distrusse gran parte del Molise. La festività è caratterizzata da una processione solenne, durante la quale la statua della Santa viene portata in giro per le vie del borgo, accompagnata da carri a trazione meccanica e traglie (slitte di legno trainate da buoi) adornate da vere e proprie opere d’arte realizzate con spighe di grano, come vuole la tradizione.

Meritano di essere menzionate anche la Ballata dell’uomo orso, rito ancestrale legato alla rinascita della primavera e la sagra “du funnateglie” ad agosto, in cui si possono degustare i piatti della tradizione locale: “cauzuni”, “mpanatelle” e il tipico “funnateglie” realizzato con salsiccia sotto sugna, cipolla, peperoni, pomodori, peperoncino e uova. Oltre al suo patrimonio culturale, Jelsi vanta una bellezza naturale straordinaria.

Le colline circostanti e i campi di grano, che ondeggiano al vento, creano uno spettacolo di colori e di profumi unico. La campagna intorno al borgo è ideale per escursioni a piedi o in bicicletta e offre agli amanti della natura la possibilità di immergersi in un ambiente incontaminato e rilassante.

Ciò che rende Jelsi ancora più speciale è l’ospitalità e la cordialità dei suoi abitanti. I residenti accolgono i visitatori a braccia aperte, condividendo con loro le tradizioni locali e facendoli sentire parte integrante della comunità.

Lasciamoci conquistare dalla magia di Jelsi, un luogo in cui spirito e storia si fondono in un’unica esperienza indimenticabile.

Colgo l’occasione per salutare i nostri lettori, augurando buone vacanze estive, con l’auspicio di trovarci tutti a Jelsi per festeggiare la festa del grano. Appuntamento al 26 luglio per la 218esima edizione.

Francesca Valente