L’UNITALSI: DA MARIA A MARIA

L’UNITALSI (Unione Nazionale Italiana Trasporto Ammalati a Lourdes e Santuario Internazionali) può essere definita figlia di Maria. Infatti, è nata dalla conversione del cuore, avvenuta a Lourdes, di un disabile, Giovanni Battista Tomassi, affetto da affetto da artrite deformante irreversibile.

Il giovane Tomassi, arrabbiato con tutto e con tutti per la sua condizione, era stato accompagnato nel 1903 a Lourdes dagli amici, dove però si era recato con l’intento di togliersi la vita qualora non avesse ottenuto la guarigione fisica.

Ma davanti a quella Grotta, circondato da malati e volontari, non compì il gesto estremo, anzi arrivato a Roma consegnò al Vescovo che presiedeva il pellegrinaggio la pistola rilevando il suo intento iniziale e concludendo con “ha vinto Lei”.

Subito dopo, con l’aiuto degli amici, ha fondato l’UNITALSI, affidandole come missione il frutto della sua esperienza personale che lui stesso aveva definito con questa sintetica ma programmatica locuzione: “ha fatto bene a me, può far bene anche agli altri”.

Pertanto, l’UNITALSI è nata avendo come obiettivo principe quello di accompagnare le persone, in particolare malate, alla grotta di Massabielle affinché, dall’incontro con Maria, ciascuno potesse trovare giovamento nel corpo e nello spirito, ovvero sentirsi amato, accolto, consolato e guidato nel cammino della vita verso Gesù.

Da 120 anni (1903-2023) l’UNITALSI cerca di rendere concreta la sua missione di accompagnare persone, curandole ed assistendole in questo viaggio per incontrare la Vergine.

Da 120 anni l’UNITALSI dà vita ad un circolo virtuoso: da Maria a Maria. Infatti, nata a Lourdes e quindi da Maria, non può non ritornare a Lei e, in questo ritorno, non può non accompagnare soprattutto i più deboli e fragili, gli invisibili ed i trascurati dalla società, ovvero tutte quelle persone che sono predilette agli occhi della Mamma e dello stesso Gesù.

Tutto quello che l’Associazione progetta e realizza durante l’anno ha come fine ultimo quello di favorire l’organizzazione e la realizzazione del pellegrinaggio a Lourdes, pellegrinaggio che motiva spiritualmente tutti i soci a operare nel proprio territorio al fianco delle persone in difficoltà e, contemporaneamente, progettare e pensare al successivo pellegrinaggio.

Ogni anno tutti noi abbiamo un messaggio da condividere con i partecipanti. Per quest’anno il Santuario di Lourdes ha individuato la parte centrale della richiesta che, in occasione della 13^ apparizione il 2 marzo 1858, Aquero (a quella data la Vergine ancora non si era ancora rivelata) consegnò a Bernadetta: “Andate a dire ai sacerdoti che si costruisca qui una cappella e si venga qui in processione”.

Allora, tutti noi siamo chiamati a costruire, a edificare, non tanto una nuova cappella (che già esiste a Lourdes), ma in particolare la cappella-chiesa-comunità alla quale tutti noi apparteniamo e siamo tenuti a contribuire come figli di Dio e fratelli tra noi.

Siamo tutti chiamati a lavorare per un mondo migliore, con l’impegno di togliere il peccato (le ingiustizie) dal mondo e di prendersi cura dei malati, di essere costruttori di pace, affamati di giustizia.

Infine, ovviamente, nel nostro specifico, noi unitalsiani (e non solo) siamo anche chiamati a promuovere i pellegrinaggi, dove partecipando, viviamo una esperienza unica per costruire relazioni con le persone e per far crescere moralmente noi stessi, la Chiesa, il mondo intero.

Buon cammino nella vita! Buon pellegrinaggio!

Giuseppe Colucci