Dialogando con i politici in cammino verso Roma

Ho ricevuto molti uomini politici in questi mesi di campagna elettorale. Con varie sfumature. Un dialogo sereno, vivace a tratti. Nessuna pressione. Nessun compromesso. Ma solo tanto ascolto, come deve fare un buon Vescovo. Convinto però che pensando insieme, con tanti occhi e molto cuore unitario, è possibile individuare piste comuni per i problemi, spesso aggrovigliati, del Molise. Solo insieme, infatti, è  possibile sciogliere riserve e superare steccati, un tempo tabù. La fatica di soluzione ci ha reso così tutti uguali, tutti sullo stesso piano.

Questo dunque il clima. Tono pacato. Non dall’alto in basso, ma una serena analisi di problemi nuovi e vecchi. Tutti immersi nell’odore delle pecore. Politica ed etica allora si intrecciano. Poiché siamo sempre più consapevoli che la terra, questa terra, è nelle nostre mani; che ci è affidata come Alleata, non antagonista. Sulla scia del Sinodo diocesano, il cui Liber Sinodalis ho regalato a tutti, per fare la nostra parte, ciascuno con un cuore consapevole e grato.

Di solito, si cominciava con uno sguardo alto, ponendo la richiesta di impegnarsi, se eletti nel prossimo parlamento, perché la cittadinanza italiana sia concessa ai nostri giovani tramite lo jus Scholae, per chi nato in Italia, ed ha poi frequentato almeno 5 anni di studi nelle nostre scuole. Come già avviene in tante nazioni europee.!. Volti diversi! Chi perplesso; chi corrispondente. Ma è urgente aprire il cuore a chi soffre, come per i tanti sportivi, carichi di tante medaglie locali, ma impossibilitati a rivestire la maglia azzurra in competizioni mondiali, perché privi della nostra cittadinanza!

Lo sguardo poi diventava premuroso per affrontare i tanti nostri nodi locali, guardando alle nostre aree interne. Saranno sempre abbandonate, senza cura diretta, se non si toglie la brutta legge che ha abolito le provincie, nell’intento miope di risparmiare! Altro che risparmio. Vi è stato solo abbandono di strade interne e di scuole di periferia. Vergogna. E se il futuro Parlamentare non si impegnerà su questo fronte, resteremo di nuovo orfani. E poi, se si voleva risparmiare, si doveva abolire le Regioni, caso mai, non certo le Provincie! E niente giochi di parole!

E che dire della lotta ai cinghiali. Il nostro Assessore Cavaliere è sempre pronto a scaricare le sue responsabilità, additando una legge nazionale che impedisce – a suo dire – di mettere mano definitiva a questo flagello. Adesso perciò è il momento di decidersi, con chi stare. Se con gli animalisti che gridano vanamente e non vivono i drammi diretti di famiglie invase e distrutte. Oppure, con decisione, schierarsi con gli agricoltori e con la gente che viaggia di notte tra incubi e paure di scontri terrificanti. Perciò se il Parlamentare si impegnerà, è il momento di una soluzione liberante! Dando sempre una finalità sociale anche alla carne di questi animali abbattuti! Qui le risposte sono state corali ed unitarie! Speriamo di poter vederne i fatti concreti.

Non è mancato uno sguardo alla realtà delle nostre aziende, specie alla GAM di Bojano. La costruzione di un nuovo macello ora poterebbe essere un impegno solenne di tutti, poiché allora la filiera della carne di pollo, pregiata e popolare insieme, potrebbe avere una visione unitaria e articolata. Con grosse ricadute sulla produzione, nelle tante vivaci aziende familiari, sparse sulle nostre colline. L’obiettivo resta quello di avere un nostro marchio, dalle caratteristiche molisane, punto di onore e di speranza insieme per tutta la Regione, anche oltre i nostri confini!

Sui beni culturali, il dialogo si è sempre fatto serrato, perché in gioco vi sono prospettive inedite. Rassicurati  dalle soluzioni belle e feconde di zone ad altra attrattività turistica, in Italia, come Pompei e Caserta, per non parlare  degli Uffizi di Firenze, ho presentato le necessità che ha la zona di Sepino. E di altri siti, come Pietrabbondante o san Vincenzo al Volturno. Perché allora non modificare la legge nazionale, come ha già fatto il ministro Franceschini, per le aree sopra citate. Occorre cioè dare un nuovo volto alla stessa Sovrintendenza delle Belle arti. Non solo di controllore, spesso ostativo, ma di manager, che sa utilizzare i grandi doni dell’arte e della storia, per farne un volano di produttività sociale, culturale ed economica. E’ questione di sguardo. Questione di cuore! I giovani saranno i primi fruitori di questa attesa riforma! E Sepino cambierà! Specie per i giovani!

Queste alcune delle proposte ripetute ed indicate a tutti.

E sullo sfondo, resta la grande battaglia per la chiusura domenicale dei supermercati e dei centri commerciali, rafforzata ora dal prezzo enorme dei costi energetici. Se si vuole risparmiare, si proceda subito a questa decisione. Chiudere alla Domenica, per risparmiare. Un provvedimento liberante da schemi commerciali, dove si crede che solo spendendo cresca la vitalità di una nazione e non creando vincoli di gratuità relazionale, per cui la domenica è fatta per i nonni e per i figli, con una bella gita all’aperto, in campagna o in montagna! Senza costi aggiuntivi!

Tutte le proposte vanno ora coraggiosamente assunte dal nuovo Parlamento, perché il Molise abbia un futuro di dignità e di bellezza! Questo dunque il compito affidata, da me Vescovo, anche ai nuovi parlamentari, se eletti!

Il Signore ci assista ed assista coloro che il popolo sceglierà come suoi rappresentanti.

Campobasso, 16 settembre 2022.

+ p. GianCarlo, Vescovo