
Nel cuore del Matese, la comunità di San Polo ha vissuto giorni intensi di fede e preghiera in occasione delle celebrazioni dedicate a San Michele Arcangelo, venerato nella cappella a lui intitolata e ricordato dalla liturgia il 29 settembre insieme agli arcangeli Gabriele e Raffaele. Figura profondamente amata, San Michele è stato al centro di un itinerario che ha unito catechesi, liturgia e processioni, richiamando la dimensione più autentica della vita cristiana: la lotta spirituale illuminata dalla grazia di Dio.
Le giornate del 25 e 26 settembre sono state dedicate alla catechesi sulla famiglia, per sottolineare come il tessuto domestico sia il primo luogo in cui l’amore di Dio si rende visibile; le celebrazioni del Triduo a San Michele hanno poi preparato la comunità alla festa liturgica, invitando a riflettere sul ruolo degli Arcangeli come guide e custodi nel cammino quotidiano della fede.
Il 27 settembre la Santa Messa in onore della Madonna celebrata presso la rotonda al bivio del paese, è stata seguita da una processione che ha accompagnato la statua mariana, che veglia sul Tratturo, fino alla cappella di San Michele; un gesto denso di significato: la Madre che veglia sui figli lungo le vie della vita e San Michele che li difende dalle insidie del male.
Il 29 settembre, solennità dei Santi Arcangeli, la celebrazione eucaristica presieduta da don Angelo Del Vescovo, parroco di Macchiagodena, ha rappresentato il culmine dei festeggiamenti; nell’omelia, don Angelo ha offerto un excursus teologico sulle figure dei tre Arcangeli, mettendone in luce la forza spirituale e l’attualità: Michele, difensore contro il male, ricorda all’uomo che solo Dio è Signore e che il male non ha l’ultima parola; Gabriele, annunciatore della Buona Notizia, invita a rendersi disponibili alla Parola che salva; Raffaele, consolatore e guaritore, manifesta la misericordia di Dio che sostiene le fragilità e accompagna i passi dei credenti.
Il sacerdote ha richiamato con forza la consapevolezza della lotta interiore tra bene e male, che non si vince con le armi della violenza ma con quelle dello Spirito: la preghiera, la carità fraterna, l’ascolto di Dio; ha invitato a rinnovare la fiducia nel Signore, a camminare con Lui nella speranza, a farsi strumenti di luce in un mondo spesso segnato dall’oscurità e a riscoprire la vicinanza degli Arcangeli come compagni di viaggio.
La liturgia è stata seguita da una suggestiva processione che ha visto sfilare non solo la statua di San Michele, ma anche la Madonna che veglia alle pendici di San Polo; l’accompagnamento della banda e la luce dei flambeaux portati dai fedeli hanno reso il cammino un’esperienza di intensa spiritualità popolare. La serata si è conclusa con un momento conviviale, segno della comunione che nasce dall’Eucaristia e si prolunga nella fraternità concreta.
Le celebrazioni di San Michele e degli Arcangeli a San Polo Matese hanno ricordato a tutti che la liturgia non è solo memoria, ma presenza viva di Dio che agisce nella storia; la venerazione degli Arcangeli diventa così invito a riscoprire la custodia divina che guida, consola e rafforza il popolo di Dio nel suo cammino.
Valentina Capra



