LOTTARE CONTRO LA MAFIA

A SCUOLA DI LEGALITÀ CON DON LUIGI CIOTTI

Cultura della legalità

L’8 maggio, nella sala della Costituzione della Provincia di Campobasso, Don Luigi Ciotti, presidente dell’associazione Libera contro le mafie, rete di associazioni di diverse anime, ha incontrato gli studenti degli Istituti Superiori “G.M. Galanti” e “V. Cuoco” di Campobasso: una lectio magistralis. Gli studenti (quasi duecento) hanno interagito con don Luigi Ciotti ed hanno ascoltato, con molta attenzione, le sue sollecitazioni. Con grande generosità, e senza risparmiarsi, don luigi Ciotti ha risposto alle tante ed impegnative domande, condividendo la narrazione della propria infanzia di discriminazioni ed ingiustizie patite da bambino, in quanto figlio di migrante dal nord-est d’Italia al nord-ovest.  Il rifiuto dell’istituzione scolastica, perché non era in possesso del grembiulino e del fiocco (che indicavano un valore) e dei compagni di prima elementare, che non hanno fatto sconti, per la diversa condizione sociale, vissuta sempre con grande dignità, ne hanno segnato in maniera indelebile la vita: “Cosa vuoi tu montanaro!”. Una sconfitta della scuola.

Storia di ieri e di oggi

Don Ciotti ha evidenziato come la sua dolorosa esperienza d’infanzia, sia una storia di ieri, ma anche di oggi, simile a quella di molti migranti. In Italia ci sono oltre 6 milioni di persone in povertà assoluta, secondo l’ISTAT, di cui circa 1 milione e 400 mila sono bambini. Ha invitato i giovani a non giudicare in superficie, ma a guardare le situazioni nella loro complessità, prendendo coscienza dei problemi, non fermandosi alle apparenze, per capirne le fragilità.

Origini DI Libera

Dalla consapevolezza che il noi è una forza ed una conditio sine qua non, Libera ha iniziato, con compagni di viaggio, un cammino di denuncia. è nata nel 1995, “per coordinare un impegno civile “contro” le mafie, la corruzione, i fenomeni criminali e chi li alimenta…”. è  impegnata, inoltre, nell’ambito formativo ed educativo per preparare cittadini consapevoli e liberi dalle mafie. “C’è bisogno di voi”. Don Ciotti invita i ragazzi a prendere coscienza, anche per l’impegno civico: la politica è servizio per il bene comune. “Abbiate coraggio!” “La criminalità ora non è più solo infiltrata, ma camuffata. È cambiata”. Non agisce più in maniera cruenta. Il mafioso ha assunto le sembianze di persone ben vestite, acculturate, con grandi competenze e conoscenze dei sistemi sociali, economici, finanziari, ambiti nei quali si fanno affari e profitti.

Secondo il procuratore nazionale antimafia dott. Giovanni Melillo (intervista a La Stampa) “la presenza criminale mafiosa si presenta più forte nel nord Italia e non solo. I rapporti tra clan e politica sono «diffusi, disincantati e pragmatici». Denuncia forte che pone interrogativi. «Le organizzazioni mafiose sono indifferenti al colore degli interlocutori politici». (fonte Corriere della Calabria on line 28/04/2024). Alla domanda “Si è mai sentito solo?” don Ciotti risponde che può capitare, ma con l’aiuto delle persone care e con il noi, elemento vitale, si va avanti.

Memoria per le vittime di mafia

Don Ciotti ripercorre l’impegno dell’Associazione e ne evidenzia gli ambiti di intervento. Libera ha istituito una giornata (il 21 marzo) per commemorare le vittime di mafia e rimarcare il diritto al nome. Sottolinea che ad oggi l’80% dei familiari non conosce ancora la verità e non esiste un elenco delle vittime di mafia. “Le verità passeggiano per le nostre vie della città. Bisogna lottare contro le omertà perché uccidono la verità”. Riporta alcune testimonianze dei familiari, di storie, affetti, memorie, in particolare di Vincenzo Agostino che dal 5 agosto del 1989, quando i killer di mafia hanno ucciso il figlio Nino, agente di polizia, la nuora Ida Castelluccio ed il bimbo che aspettavano, a Villagrazia di Carini, ha giurato di non tagliarsi più la barba fino a quando non avesse conosciuto la verità.

è stato sepolto lo scorso 21 aprile, con la barba. Inoltre, il tenace e costante impegno, con la raccolta di un milione di firme, ha consentito l’approvazione della legge n. 109 del 1996 sull’utilizzo sociale dei beni confiscati alle mafie, e restituiti alla collettività. Chiede una ragazza “Ci sono storie che cambiano la vita?”. “Tante storie, anche l’incontro oggi con voi ragazzi cambia la storia”.  Esorta, ancora i ragazzi a saper distinguere tra i seduttori, tanti, e gli educatori, diffidando delle persone che parlano di loro, ma non parlano con loro. Esorta ad essere spine nel fianco delle istituzioni quando queste non operano per il bene comune, vigili sul territorio per comprendere i fenomeni, impegnarsi, studiare per conoscere ed essere liberi, spendere un po’ della propria vita da dedicare al bene comune.

Non mettere mai la libertà in vendita. Soprattutto non ripiegarsi su se stessi, chiudendosi ed isolandosi. Ricorda, infine, che anche papa Francesco invita i cristiani a sporcarsi le mani, a mettere mani in pasta, per contribuire al cambiamento culturale e sociale.

Alcune riflessioni  dei ragazzi presenti  all’incontro

Zaira Grazia Pasquale 1^ A “Galanti”: “Ieri abbiamo incontrato Don Ciotti che ci ha raccontato degli episodi toccanti e anche un po’ della sua vita. Lo troviamo un grandissimo esempio da seguire, soprattutto da parte di noi giovani che ormai ci troviamo in una società priva di valori. Ha parlato dell’Associazione Libera: una associazione che lotta da tanto tempo contro ogni tipo di violenza e delle sue attività. Don Ciotti proviene da una famiglia povera del Nord e ha deciso già da quando aveva 17 anni di intraprendere la sua lotta contro le violenze e contro la mafia e per questo per noi è molto ammirevole”.

Giuseppe, Francesca e Laura 1A  “Galanti”: “Secondo noi è stato un incontro molto interessante. Ci è piaciuto molto ascoltare le esperienze di don Ciotti e ci ha colpito la sua forza nel lottare contro la mafia; ci ha insegnato tante cose che riguardano l’adolescenza e ci ha regalato molti pensieri sulla vita che ci possono essere utili per il nostro futuro. Ci ha parlato di sé e della sua giovinezza, dell’associazione e ci ha spiegato come Libera aiuta le persone che ne hanno bisogno”.

Sara, Marco e Cristina 1^ A “Galanti”: “Durante l’incontro con don Ciotti abbiamo affrontato alcuni argomenti interessanti come ad esempio la lotta contro la mafia, la droga e l’alcool. Don Ciotti è il fondatore del Gruppo Abele che si occupa della cura dei tossicodipendenti e degli alcolisti e aiuta le persone all’interno di un contesto mafioso ad uscirne e combattere contro la mafia. Il convegno è stato molto interessante perché don Ciotti ci ha raccontato degli avvenimenti che hanno segnato la sua vita e ci ha spiegato il motivo per cui vive sotto scorta, ovvero a causa di alcuni attentati che per fortuna non sono finiti male. Ci ha parlato anche dell’associazione Libera e di cosa si occupa per poi rispondere alle nostre domande. Questo convegno è stato molto bello ed interessante perché abbiamo parlato di tanti argomenti di attualità che ci hanno particolarmente colpito, soprattutto le storie di tutti i magistrati che hanno combattuto contro la mafia e che purtroppo sono stati uccisi. Ammiriamo tanto la figura di don Ciotti perché ogni giorno mette in pericolo la sua vita per salvare la vita di altre persone”.

1^ C “Galanti: “L’incontro con don Ciotti è stato per tutti noi un momento particolarmente emozionante. Grazie a ciò che abbiamo ascoltato, siamo venuti a conoscenza di realtà ignorate. Spesso noi giovani infatti viviamo in un contesto che ci isola da ciò che accade intorno a noi, nonostante abbiamo la percezione di essere sempre connessi. Siamo giunti ad una maggiore consapevolezza del nostro ruolo nella società riflettendo in particolare su alcuni concetti, come l’inclusività e la responsabilità. Ci è piaciuto molto il significato che don Ciotti ha dato alla parola solitudine, perché abbiamo rivalutato questa condizione come un’occasione per ritrovare noi stessi ed imparare a relazionarci meglio con gli altri”.

Silvana Maglione