UN PELLEGRINAGGIO PER ANNUNCIARE LA GIOIA DI CRISTO RISORTO

«PER LE STRADE DEL MOLISE L’ANNUNCIO DEL RISORTO»

Siamo nel tempo di Pasqua, un periodo di cinquanta giorni che terminerà con la festa di Pentecoste il 19 maggio. È il tempo della gioia e dell’ alleluia, per l’avvenimento del Cristo Risorto.

«Sfolgora il sole di Pasqua, risuona il cielo di canti, esulta di gioia la terra !» , così la Chiesa introduce in questi giorni la preghiera delle lodi mattutine. Questo è anche il tempo nel quale meditiamo, con l’ascolto dei vangeli, le apparizioni del Risorto. «Pace a voi!» è il saluto ricorrente di Cristo ai suoi. In questo tempo la Parola di Dio, con gli Atti degli Apostoli, ci annuncia il Kerigma, la buona notizia di Gesù vittorioso sulla morte! In questo clima, proprio al fine di far risuonare l’eco della Pasqua e di prolungare il respiro di quel canto di esultanza del coro degli angeli e dell’ assemblea celeste, solennemente proclamato, con il preconio, nella celebrazione della santa veglia, si è svolto, dal 2 al 6 aprile, un pellegrinaggio cui hanno preso parte settanta seminaristi provenienti da vari seminari Redentoris Mater di Europa (Estonia, Irlanda, Lettonia, Austria) e, per l’Italia: Macerata, Campobasso Ascoli Piceno, Cosenza.

Il giorno 2 aprile i vari gruppi si sono incontrati presso la parrocchia di S. Giovanni Bosco in Ferrazzano (CB). Da qui il Vicario del Vescovo, don Antonio Arienzale (mons. Colaianni assente perché impegnato in Vaticano per la Visita ad Limina, con gli altri vescovi del Molise e Abruzzo) li ha inviati in missione per annunciare la Pace e la gioia di Cristo Risorto, lungo le strade e i villaggi del Molise e dell’Abruzzo. Anche Gesù, narrano i vangeli, inviò I settantadue discepoli per i sentieri della Palestina affinché annunciassero la venuta del Regno di Dio, annuncio preceduto dal saluto di Pace. Parimenti al racconto evangelico, anche i seminaristi sono partiti senza borsa e senza bisaccia: senza soldi e senza l’irrinunciabile telefonino. Nel conferire il mandato il Vicario li ha esortati a sentirsi inviati dalla Chiesa e vivere in pienezza una esperienza di apostolato, quale dono di Dio e tempo di grazia. Ad ognuno di loro è stata consegnata la coroncina del santo rosario onde affidare a Maria, in ogni istante, l’invocazione della Sua protezione.

Dopo la liturgia dell’invio i seminaristi sono stati suddivisi in gruppi di 10 persone e assegnati, a due a due, ad altrettante famiglie delle comunità neocatecumenali di Campobasso, Bojano, Petrella Tifernina, e Termoli. Nelle parrocchie ospitanti è stata celebrata l’Eucarestia, durante la quale alcuni seminaristi hanno raccontato la loro edificante esperienza di vita, con riferimento ai fatti e alle circostanze che hanno determinato la maturazione della scelta a intraprendere un cammino di formazione, preludio al dono totale di sé a Cristo e alla Chiesa. Anche a Bojano, dove è nata nel lontano 1973 la prima comunità neocatecumenale della diocesi e del Molise, l’ accoglienza dei seminaristi è stata vissuta con sentimenti di gratitudine al Signore per la condivisione di esperienze di fede straordinarie e uniche, resa da questi ragazzi normali e discreti, per nulla diversi dai loro coetanei, portatori di un vissuto fatto di alti e bassi, di delusioni e speranze, fragili e forti nel contempo, disincantati e disillusi, ma bisognosi come tutti di autenticità, di amore, di felicità, desiderosi di dare un senso pieno alla loro esistenza. Ascoltare da loro di aver trovato la risposta a tutte queste istanze in Gesù Cristo, non ti lascia indifferente. Tutti questi aspetti sono stati sapientemente argomenti da don Gianni Buontempo, anche lui formato nel seminario Redentoris Mater di Roma, nell’ omelia tenuta per la solenne Eucaristia.

Alla festa Eucaristica è succeduto un momento conviviale , un agape fraterna, un tempo di allegria e di reciproca conoscenza.

La mattina successiva, dopo la preghiera delle lodi in parrocchia è avvenuto il commiato.

Alcuni fratelli delle comunità hanno accompagnato i seminaristi nei luoghi prescelti per il pellegrinaggio fatto a piedi. Preghiera, silenziosa e comunitaria, ascolto della Parola di Dio, condivisione delle esperienze, annuncio del Kerigma e della gioia Pasquale alle persone casualmente incontrate nel tragitto, hanno dato corpo e contenuto alla breve missione. In serata l’arrivo a Termoli, accoglienza nelle famiglie e celebrazione eucaristica. Il giorno 4 aprile partendo da Termoli il pellegrinaggio è proseguito in terra d’ Abruzzo, con la visita alla tomba di S. Tommaso, al miracolo eucaristico di Lanciano e al volto Santo di Manoppello. Anche in Abruzzo l’accoglienza da parte delle famiglie è stata straordinaria.

L’esperienza di itineranza è terminata il sei aprile presso la parrocchia della Madonna della Cona, con il rendimento di grazie e lode al Signore che sempre sa stupire con le sue meraviglie.

Antonio Romano