ARTISTI MOLISANI

COLORI E CONTRASTI NELLA PERSONALE DI GIULIO ORIENTE

“Sconfiggere la povertà non è un atto di carità, è un atto di giustizia”. Questa frase di Nelson Mandela che mi ha molto colpita, è riportata su un dipinto realizzato dal pittore molisano Giulio Oriente. Una sua mostra è stata allestita negli spazi espositivi di via Gorizia a Campobasso.

BIOGRAFIA

Oriente è nato e vive nel capoluogo di regione, dove ha lavorato in banca. La sua passione, però, è da sempre la pittura. Da ragazzo frequentava la bottega di Giuseppe Palange, corniciaio in via Roma a Campobasso, denominata un po’ pomposamente “GP Roma 37”. In questo luogo, Giulio trascorreva molte ore e ha conosciuto pittori illustri quali Paglione, Pasquale Martino – noto a tutti come Marpa – Domenico Petrone, Franco Cerino, De Rubertis, Tonino Paradiso, Amedeo Trivisonno. Giulio era un giovane pittore e, grazie alla frequentazione di questi artisti, si è ulteriormente appassionato sia alla pittura che all’arte in generale. Nella vita ha avuto modo di conoscere maestri come Pietro Annigoni, Romano Stefanelli, Antonio Ciccone. Negli anni ’70 a Campobasso si diffuse un fervore artistico che vedeva contrapposte due visioni dell’arte. Una maggiormente orientata verso l’innovazione, l’altra più legata alle tradizioni. Giulio scelse di intraprendere la seconda, ispirato da artisti come Scarano, Trivisonno, Pettinicchi e Paglione, considerati dai critici d’arte i maestri della “Scuola di Campobasso”.

Ha subìto a tal punto la loro influenza, da essere considerato l’ultimo rappresentante di questa corrente. Con Leo Paglione, in particolare, Oriente organizzava uscite per dipingere paesaggi.

LE OPERE

Nella mostra di via Gorizia, titolata “Stati d’anima”, sono esposti oltre 100 quadri, i cui temi spaziano dal sociale alla ritrattistica, alle feste popolari molisane e alla sacralità. È infatti possibile ammirare volti di ragazze e donne con le espressioni più disparate. Ma anche nature morte ed eventi tristi come la guerra, il viaggio di migranti su barconi, anziani seduti davanti a chiese, in assoluta povertà e solitudine, oppure la vecchietta che recupera da terra scarti di cibo e frutta, uomini e donne, mendicanti che tengono abbracciati i figli per strada. Nella stessa immagine, vengono rappresentate modelle che indossano abiti di marche prestigiose o sfoggiano profumi costosissimi. Quindi si nota il contrasto tra ricchezza e povertà, tra gioia e sofferenza, tra felicità e speranza in un futuro migliore. Nelle sue opere, l’artista riporta quello che vede, da attento osservatore, nel mondo che lo circonda.

Di grande fascino ed espressività sono le numerose opere sacre: Crocifissioni e Deposizioni, di cui mi affascina il contrasto delle espressioni delle figure ai piedi della croce. Da un lato volti sorridenti, dall’altro visi tristi e mortificati, come a evidenziare, come espresso dallo stesso artista, il diverso stato d’animo delle persone di fronte alla morte.

Austera e coloratissima la figura di Salomè con in mano il vassoio su cui è deposta la testa del Battista. Colori e movimento si apprezzano anche nei quadri che raffigurano San Giorgio e le battaglie.

Molti lavori dell’artista sono collocati in diversi luoghi sacri. Uno è la cappella adiacente al centro pastorale “San Bonaventura” di Campodipietra, paese distante pochissimi chilometri da Campobasso. Il quadro rappresenta la Deposizione ed è stato commissionato dal compianto Giuseppe Di Paolo, funzionario dell’Enel e appassionato d’arte. Oriente tiene molto a questa opera in quanto, attraverso il quadro, egli innalza la sua preghiera a Gesù. Una attenta osservazione del dipinto, come egli stesso mi ha raccontato, consente di notare come le mani che prendono il Cristo morto in croce sono quelle di Dio Padre, che riprende il Figlio a sè, quasi a dire che gli uomini non lo meritano. San Giovanni guarda Gesù con espressione di stupore, come se non riuscisse a comprendere cosa sia accaduto. Nella raffigurazione, è presente anche un autoritratto dell’artista. Vi è un’opera nella chiesa di san Rocco a Carpinone, come pure presso la chiesa di san Lorenzo martire a Busso. Decorazioni e pitture si trovano nella sede della curia arcivescovile di Campobasso, nella chiesa di Santa Maria della Croce e nella chiesa Madre di Ferrazzano. Al Museo dei Misteri è presente un quadro del Sacro Cuore di Gesù. Così come alla sede della regione Molise e nel palazzo ex Gil.

Altri cinque dipinti esposti alla mostra ritraggono gli eventi più importanti che si vivono durante l’anno a Campobasso e in altre località del Molise. Essi sono: la processione del venerdì santo e il Corpus Domini a Campobasso, le Maitunate, il fuoco di sant’Antonio Abate, La N’docciata di Agnone. In particolare, l’opera che raffigura la processione del Cristo morto mette in contrasto l’atteggiamento di contrizione dei partecipanti all’evento  con l’espressione ammaliatrice di una donna raffigurata su un manifesto pubblicitario.

In definitiva, le opere di Giulio Oriente ci parlano di lui, mettono in evidenza i suoi sentimenti, la sua maniera di vedere il mondo. Un mondo ovattato, bello, spensierato che è in netto contrasto con la realtà più cruda, di poche speranze e di un futuro molto incerto. Tutto questo fa di Oriente uno degli artisti più apprezzati dell’arte molisana, e che danno lustro alla propria terra.

Mariarosaria Di Renzo