IL CRISTO RISORTO DALLA MORTE CI FA PASSARE ALLA VITA

«APRIAMO IL SEPOLCRO!»

Resurrezione di Cristo, 1616 – olio su tela PIETER PAUL RUBENS, Siegen 1577 – Anversa 1640 Palazzo Pitti – Firenze

Nella Veglia pasquale il fuoco è Amore di Dio che riscalda la nostra vita.

La luce Pasquale è fondamentale nella vita degli uomini. Dio è sempre presente nella nostra vita e ci dà luce, la nostra disattenzione a Dio, il nostro allontanarci da lui, ci porta a vivere le tenebre.

Se lasciamo che la luce di Dio entri in noi, con essa possiamo intraprendere una direzione di consapevolezza arrivando ad una meta che offre la possibilità di fare il cammino nella verità.

La luce che Dio dà agli uomini è di orientamento di certezza. Dio è Risorto in una luce perenne costante sempre vicina a noi.

La lotta tra il bene il male, tra il demonio che vuole che l’uomo non riconosca Dio, non faccia alleanza con lui, non viva della sua amicizia è sempre, sotto la vigilanza di Dio che entra nella storia perché vuole l’alleanza con gli uomini. La storia che Dio fa con noi non è una storia qualsiasi. È la storia della salvezza dell’umanità. Dio fa questa storia di salvezza per l’umanità. La compie!

La resurrezione ci dice che Dio questa storia l’ha veramente realizzata. Non è più una promessa! È un fatto, un dato certo. La salvezza ci è stata donata da Dio.

Dio ha costantemente donato agli uomini se stesso e in tanti modi.

La storia è fatta da Dio ed è a favore dell’uomo. Il creato donato in unità e armonia.

Armonia e unità che l’uomo oramai sta distruggendo e perdendo. Dio ci ha fatti creatori amministratori del Creato.

Che uso ne facciamo?

E del dono della salvezza?

Come accogliamo questo dono?

Dio libera dalla schiavitù che abbiamo noi oggi. Quali sono le schiavitù da abbandonare per poter accogliere e renderci conto della salvezza che ci è donata?

Il Signore ci libera dalla schiavitù per portarci a vita buona, a vita nuova. Sfama e disseta l’uomo che lo desidera. Perché Dio ha cura di noi, ci fa crescere, indica la via attraverso il dono dello Spirito Santo, attraverso la parola da ascoltare, come un seme. Dobbiamo lasciare che la parola di Dio sia lievito nella nostra vita! Dobbiamo lasciarci fecondare dalla parola di Dio perché fecondo sia il nostro cammino. La parola di Dio ci è data ed è per la nostra salvezza per guidarci e orientarci.

Lasciamoci avvicinare da Dio. Non uomini distratti superficiali. Per la nostra vita è morto, ma è risorto, è in mezzo a noi! Nonostante le nostre disattenzioni. Ci raduna, ci mette insieme, perché siamo il suo popolo, ci ama, fa alleanza con noi, ci rinnova costantemente, ci dà un cuore nuovo.

La resurrezione è rinnovarci alla presenza del Cristo risorto, accoglierlo perché ci ama.

Vivere nella fede, avere nuova vita, vita nello Spirito Santo.

La morte è un’esperienza che noi conosciamo! Quando perdiamo una persona cara sappiamo che significa, lo sperimentiamo.

La morte ci tocca ci colpisce ci ferisce. La sentiamo nella carne, nel cuore, come le donne che vanno al Sepolcro da Gesù per ungere il suo corpo. Sono perse, sono sole. Lì arrivano e la pietra è stata rotolata. Chi è intervenuto dall’esterno?

La pietra è stata rotolata dall’interno? Dio, quando lo cerchiamo e abbiamo bisogno del suo aiuto interviene, precede l’esperienza, si fa incontro.

Dio ha preceduto le donne al sepolcro, è arrivato prima. Perché Dio interviene nella nostra vita. Noi non ce ne accorgiamo, non siamo attenti a riconoscerlo, non guardiamo con gli occhi del cuore della fede. Il Cristo Risorto che è invisibile agli occhi che non sono attenti nella fede è tra noi e va accolto con fede,

Quali sono i segni della Resurrezione? Nell’oggi della Pasqua l’angelo. Nell’oggi della nostra vita, i sacramenti, la chiesa, la scrittura, sono tutti mezzi che ci fanno trovare Dio, lo spirito Santo. Il Cristo risorto è presente nelle nostre vite, in ogni situazione. Se lo riscopriamo dentro, lo troviamo anche negli altri, lo troviamo anche nella confusione del mondo, lo troviamo dove c’è la gente, dove c’è la vita.

Cristo Risorto è con noi e con chi lo condividiamo. Ecco perché il Signore dice “andate”, dice “annunciate” dice siate “testimoni” del Cristo Risorto.

Gesù Cristo risorto è in mezzo a noi e vuole essere annunciato, vuole essere riconosciuto, vuole essere visto, vuole far risorgere il mondo intero e le persone alle quali lo portiamo. Non possiamo fermarci dinanzi al Sepolcro vuoto. Dinanzi al Sepolcro vuoto il coraggio femminile. Le donne sono capaci di coraggio straordinario. Vanno oltre il sepolcro vuoto, oltre una pietra, che non fa vedere il Signore, oltre il peso dei nostri peccati, oltre le nostre chiusure che non ci permettono di vederlo e soprattutto non ci permettono di farlo vedere!

Concludo. In un tempo di guerra, in un tempo di malattie, di nemici, di dispersione, di preoccupazioni per il lavoro, di economie fragili, labili, di una vita liquida, di rapporti che non sono facili in famiglia, in tutti gli ambienti che frequentiamo, in tutto questo, cosa significa fare Pasqua?

Credere sul serio, aiutare gli altri, facendoli risorgere dalle macerie, dalle difficoltà. Possiamo far rotolare via la pietra.

La Pasqua è fatta da Dio ma è fatta anche dagli uomini. Allora, credere nella pace, pregare per la pace da realizzare, soprattutto nelle nostre relazioni, nei nostri contesti familiari, nei dialoghi, nelle collaborazioni, nel rispetto e poi mettere in pratica azioni concrete di solidarietà, di comunione, di incontro tra piccoli, adulti, insieme, fino ai grandi della storia. Il Cristo risorto dalla morte ci fa passare alla vita, vuole cambiare la nostra mentalità, è costruire la pace.

 Buona Pasqua a tutti voi e alle vostre famiglie.

 + S. Ecc. Mons. Biagio Colaianni, arcivescovo