SPECIALE

«UN ABBRACCIO TRA FEDE E STORIA»

L’accoglienza del nuovo pastore a Bojano

All’indomani dell’insediamentio dell’Arcivescovo mons. Biagio Colaianni, presso la Basilica Minore di Castepetroso, si è svolta a Bojano, domenica 10 marzo, la solenne cerimonia di accoglienza del nuovo Pastore.

L’evento ha avuto luogo nell’antica Cattedrale, dedicata a S. Bartolomeo Apostolo patrono della città e dell’intera Diocesi Campobasso-Bojano. Nonostante la minaccia del tempo avverso, una grande folla di fedeli, non solo Boianesi, come nelle circostanze straordinarie, ha riempito i banchi e le ampie, lunghe navate della splendida Chiesa, resa, negli ultimi tempi, ancor più bella con i dipinti del ciclo pittorico realizzati dal noto artista Rodolfo Papa.

Sono stati presenti tutti i parroci e sacerdoti della Forania di Boiano (Bojano, Guardiaregia, Campochiaro, S. Polo Matese, Colledachise, Spinete, S. Massimo), i sindaci dell’area Matesina, altre autorità civili e militari, le confraternite, rappresentanti di Associazioni socio-culturali, le comunità neocatecumenali.

Di sicuro l’avvenimento ha realizzato una forte testimonianza della sincera, filiale e profonda devozione che i Bojanesi nutrono verso la figura del loro Vescovo.

Un legame che affonda le radici in una storia millenaria: la nostra Diocesi, infatti, è nata proprio a Bojano nell’anno 501, o forse anche prima. La memoria è sempre viva nonostante il divenire generazionale.

Tanti sono i segni presenti nella città, dal palazzo episcopale ai numerosi simboli custoditi nell’antica Cattedrale, sui quali poggiano i cardini di questo indelebile passato.

Bene ha titolato un organo di stampa nel definire l’avvenimento “Un abbraccio tra fede e storia.

Proprio su questi temi si è incentrato il saluto iniziale pronunciato dal parroco don Rocco Di Filippo.

L’entusiasmo, ben visibile, della gente presente è frutto della gioia che esplode nell’animo di ogni Boianese e che promana dal desiderio di stabilire un rapporto stabile di amore e di comunione con il nuovo Pastore. Un amore, ha sottolineato don Rocco, nato da subito, già nel tempo di attesa successivo all’ordinazione episcopale di Colaianni. Don Rocco, ringraziando sinceramente il caro predecessore Padre GianCarlo Bregantini per il grande e proficuo servizio reso a tutta la diocesi, ha indirizzato al Vescovo Biagio il benvenuto di tutti nella nostra terra, esprimendo sentimenti di gratitudine al Signore, alla Chiesa, al Santo Padre.

L’economia della Divina Provvidenza ha inteso donare al Popolo di Dio di Campobasso-Bojano un Pastore “secondo il suo cuore”, un Pastore determinato, munito di fermezza, ricco di amabilità per la gente.

Ecco il senso e il fondamento della nostra gioia, testimoniata qui oggi!

A seguire il Sindaco di Bojano, prof. Carmine Ruscetta, con tono carico di emozione, ha rivolto, anche a nome degli altri sindaci, un caloroso benvenuto, al nuovo Vescovo, sottolineando e apprezzando la volontà di voler agire “assieme” nel campo pastorale e negli ambiti della vita sociale. Ha proseguito che questa peculiarità e questo stile incontrerà il favore e la disponibilità di tutti gli amministratori dell’area Matesina. Toccante è stata la presenza di un gruppo di bambini, alunni della Scuola di infanzia dell’Istituto cattolico Francesco Amatuzio di Bojano, che hanno recitato una stupenda e suggestiva poesia, personalizzata, al termine della quale hanno esultato con un chiassoso grido di gioia.

Mons. Biagio, visibilmente entusiasta e sorridente, si è accostato a loro e li ha benedetti. Credo sia stato il momento più alto e significativo di tutto l’evento, percepito come un gesto squisitamente evangelico e profetico. Il vangelo di Marco (10, 13-16) ci presenta Gesù che accoglie e benedice i bambini con l’esortazione: “Lasciate che i bambini vengano a Me e non glielo impedite, perché a chi è come loro appartiene il regno di Dio”. L’episodio ha attualizzato questo racconto in quanto il Vescovo, figura di Cristo e della Chiesa Madre, ci spinge a realizzare, già ora, il Regno di Dio, il cui percorso richiede l’umiltà, il farsi piccoli, guardando a Dio con la semplicità, la spontaneità e la fiducia dei bimbi nelle braccia materne. Il Bambino è anche l’uomo adulto, in potenza, chiamato a vivere responsabilmente e diventare costruttore di pace e di giustizia. Il vicario foraneo don Giovanni di Vito, in forma diretta, essenziale, efficacemente empatica, secondo il suo stile, ha presentato al Vescovo, chiamandolo affettuosamente don Biagio, a nome di tutti i parroci e invocando la protezione dei singoli Santi Patroni, l’augurio per un proficuo lavoro pastorale, dichiarando la disponibilità del clero locale ad agire in perfetta simbiosi.

Ai saluti è seguita la risposta e il grazie sentito a tutti dell’Arcivescovo. Egli ha invitato i fedeli a rendere grazie a Dio, insieme Lui, nel modo più consono per il cristiano: la celebrazione Eucaristica. La stessa è stata concelebrata, in un clima festoso ricco di zelo e raccoglimento, dai parroci e sacerdoti foranei.

L’ omelia di mons. Colaianni è stata una riproposizione di quella pronunciata a Castelpetroso, ma sottolineata nei passaggi salienti. Il rito conclusivo con la prima benedizione solenne è stato suffragato da un lungo, interminabile applauso, a testimoniare l’omaggio e la gratitudine della Città al suo Vescovo. Ognuno ha portato con sé l’esortazione: “Spiegare le vele del nostro cuore al soffio dello Spirito Santo”. Questo grido ci riporta alla dimensione profonda della Fede. Alla stregua di Gesù che inviò i suoi discepoli ad annunciare il Vangelo, con il potere di scacciare i demoni e guarire i malati, la Chiesa, il Santo Padre ha inviato nella nostra terra il Suo Apostolo, con potenza di Spirito Santo. Si apre per noi un tempo nuovo e meraviglioso, un tempo di grazia. Facciamoci guidare dal Nuovo Pastore camminiano “assieme”, sinodalmente e in comunione ecclesiale per diventare costruttori del Regno di Dio. In un mondo e in una società sempre più desacralizzata e scristianizzata, ci attende questa nuova sfida.

Antonio Romano