GIORNATA INTERNAZIONALE DELLE DONNE GIUDICI

MINORI E LEGALITÀ

Il tribunale dei Minori di Campobasso

 

Un incarico nuovo, complesso e prestigioso, per la dott.ssa Rossana Venditti, attuale procuratore capo minorile di Campobasso. Con estrema disponibilità e indiscussa competenza, il giudice, originario di Carpinone (IS), mi concede un’intervista, illustrando la situazione in Molise.

Un’occasione per festeggiare la Giornata internazionale delle donne giudici che è stata indetta per il 10 marzo, dall’Assemblea generale dell’ONU nella seduta del 29 aprile del 2021. Sicuramente il percorso che le donne hanno dovuto sostenere per raggiungere tali vette è stato lungo e difficile. Per decenni, infatti, queste sono state escluse dalle posizioni di potere e di decisione nell’ambito del sistema giudiziario. Ad oggi, ancora sono poche coloro che ricoprono ruoli apicali, ma sicuramente vi è stato un progresso, seppur lento e graduale.

Per quanto concerne la situazione in Molise, si può affermare che la regione non è un’isola felice nell’ambito dei reati commessi da minori. Il tessuto è potenzialmente sano, nel senso che non è presente una criminalità organizzata endogena. In circostanze sporadiche, si assiste a casi di minori inseriti in reti di spaccio di sostanze stupefacenti come hashish, cocaina e soprattutto droghe sintetiche, che sono destinate anche al loro consumo. Si ravvisano piccoli reati contro il patrimonio e litigi tra ragazzi, anche per apparenti futili motivi, che poi degenerano e sfociano in rissa. Probabilmente l’uso disinvolto dei social e di internet è una causa scatenante di cattivi comportamenti, in special modo quando trattasi di esperienze di tipo sessuale.

La delinquenza minorile riguarda principalmente ragazzi di sesso maschile a partire dai 14 anni di età. L’adolescenza, quindi, gioca un ruolo fondamentale in questo tipo di situazioni. Le esperienze sessuali vengono vissute con estrema disinvoltura e spesso senza consapevolezza da parte dei più giovani. Di conseguenza anche foto “compromettenti” girano su diversi cellulari senza che ci si renda conto dei possibili effetti devastanti.

Altri casi si ravvisano in famiglie in cui i genitori maltrattano i figli o sono genitori separati. In questa ultima ipotesi, i figli potrebbero mettere in pratica forme di autolesionismo per attirare l’attenzione del genitore, che spesso non vede o fa finta di non vedere il disagio o la sofferenza del figlio. La dottoressa descrive il caso di un ragazzo che si provocava lesioni al petto con un accendino. Questo comportamento ha indotto le istituzioni a indagare e scoprire che era un modo per chiedere aiuto, perché evidentemente la sofferenza era vissuta in estrema solitudine, senza un dialogo con i genitori.

Non da sottovalutare il consumo di alcol da parte di ragazzi. Partendo dal presupposto che l’abuso di alcol non è un reato penale, ne è comunque vietata la somministrazione ai minori. Accade invece che il problema si sminuisce, nel senso che si abbassa l’attenzione sul consumo. Il tal caso, è fondamentale intervenire tempestivamente, sottoponendo il soggetto a controlli periodici delle analisi del sangue. Stessa cosa dicasi per la ludopatia, un fenomeno che anche desta preoccupazione. In questo caso, è importante impiegare personale qualificato, che purtroppo manca!

Vi sono poi situazioni di minori stranieri non accompagnati, per i quali è stato necessario l’intervento di mediatori culturali per alfabetizzarli. Molti ragazzi hanno frequentato l’istituto alberghiero e sono diventati panettieri, cuochi, pizzaioli. Altri hanno imparato il mestiere di sarto, inserendosi nel mondo dell’artigianato.

Alla domanda su quali siano i ceti sociali interessati da questi problemi, il procuratore risponde che trattasi di famiglie spesso costituite da adulti disfunzionali, talvolta tossicodipendenti, che non sono in grado di prendersi cura dei figli perché loro stessi avrebbero bisogno di supporto. In alcuni casi però si riscontrano famiglie benestanti, che esercitano un ruolo adeguato, ma il minore incappa in figure che considera carismatiche, che lo allontanano dalla famiglia per seguire mode e/o ideali fuorvianti.

Quando trattasi di genitori separati, il consiglio è di comprendere anzitutto che genitore lo si è per tutta la vita, senza distrazioni e arretramenti. Il procuratore infatti segnala che il primo passo difficile per le istituzioni, è far capire ai genitori che esiste un problema e che, se affrontato con calma e serietà, è un problema risolvibile. Spesso si fa come lo struzzo, si mette la testa sotto terra o, con l’espressione del procuratore, si mette l’immondizia sotto il tappeto, quasi ignorando che essa raddoppia e triplica e, quando il tappeto si solleva, non c’è più possibilità di pulire.

Nell’eventualità in cui il minore sia ritenuto colpevole, si distingue il provvedimento penale da quello civile. In ogni caso, l’istituto penitenziario minorile è considerato l’extrema ratio. In Molise esistono ottime comunità per minori, che svolgono funzioni di tipo educativo. Qui confluiscono ragazzi provenienti da famiglie problematiche. La finalità è di dare delle opportunità al minore, che deve essere tutelato da condizioni di vita malsane. Questi istituti sono delle autentiche eccellenze sul territorio regionale. Alcuni ospiti sono stati accompagnati anche al raggiungimento di una laurea.

Le soluzioni ai problemi non sono scritte su ricette, ma sicuramente il lavoro in rete è un primo importante passo. La famiglia, la scuola, la chiesa, gli assistenti sociali, gli psicologi, la neuropsichiatria infantile devono operare insieme con l’obiettivo comune che è il benessere del minore.  Porsi tutti in ascolto adottando strategie che alzino l’attenzione e la vigilanza e abbassino la tolleranza. Spesso si sentono genitori dire: così si usa, lo fanno tutti.

L’emulazione e il volere crescere figli che siano, a tutti i costi, più bravi dei figli dei parenti e degli amici. Invece in tal modo, si fa solo del male perché si pretende dai figli ciò che essi probabilmente non vogliono fare. Talvolta sono necessari interventi prescrittivi, o il supporto di assistenti sociali che effettuano visite domiciliari a sorpresa. È importante anzitutto potenziare le risorse esistenti.

Poi lavorare bene sulle fasi della progettazione e programmazione, che devono avere il fine dell’ottenimento di fondi europei che non siano a termine, ma possano essere distribuiti nel lungo tempo, per farli divenire interventi strutturali.

Mariarosaria Di Renzo