BORGHI MOLISANI

TRIVENTO SINFONIA DI PROFUMI, SAPORI E L’INCANTO DEI 365 SCALINI

Spesso i luoghi che visito sono legati ad un ricordo della mia infanzia, che riaffiora alla memoria attraverso un profumo che ha il potere di trasportarmi in un viaggio attraverso il tempo.

Ogni aroma è una chiave che apre la porta di un capitolo della nostra vita, consentendoci di rivivere momenti speciali. Se i ricordi sono il tessuto che rende unica la nostra esistenza, i profumi sono i fili che, intrecciandosi, rendono prezioso questo tessuto.

Il borgo che ho visitato questo mese è stato Trivento e il profumo che mi ha ispirata è legato alla preparazione di una pietanza che amo in modo particolare: i ceci. Il legame tra il profumo dei ceci e Trivento sta nel ricordo di un dolce tipico del luogo: i “calgiu’n” ripieni di ceci e cioccolato, che mia zia Licia preparava nel periodo di Natale.

Trivento, borgo ricco di fascino e carattere ci accoglie con un bouquet di profumi e sapori e l’incanto dei 365 scalini che conducono a scorci incantevoli e panorami sorprendenti. Il cuore del borgo è rappresentato dall’iconica scalinata dedicata a San Nicola, incorniciata da case in pietra colorate, che conduce alla sommità del paese e offre una vista panoramica mozzafiato sul paesaggio circostante.

Questi scalini non sono solo un mezzo per raggiungere nuove altezze, ma un viaggio fisico e simbolico attraverso il tempo. Ogni scalino è una tappa che rivela nuovi dettagli della storia locale, mentre la cima regala un panorama che incanta gli occhi, nutre l’anima e offre un’aria pulita impregnata dal profumo della terra delle vigne e degli ulivi, che testimoniano l’antica tradizione agricola della regione.

Verso la cima della scalinata troviamo la piazza della cattedrale, che accoglie la bellissima cattedrale dei Santi Nazario Celso e Vittore eretta su una preesistente basilica dedicata a San Casto, ma risalente ad alcuni secoli prima di Cristo e dedicata alla dea Diana. Nella piazza, si trova anche la chiesa della Santissima Trinità, che ospita il museo di arte sacra della diocesi di Trivento.

Altro punto di interesse è il palazzo Ducale, che nel XIII secolo passò in mano agli Angioini e poi ai Caldora. Attualmente l’edificio ospita vari eventi culturali.

EVENTI E GASTRONOMIA

Trivento prende vita durante gli eventi che animano il borgo aggiungendo una dimensione festosa alla sua atmosfera. Le sagre locali, le celebrazioni tradizionali portano con sè una esplosione di profumi e sapori coinvolgendo residenti e visitatori in un’esperienza unica e travolgente.La gastronomia semplice e genuina propone piatti che vengono preparati in occasione di ricorrenze e festività.

A Carnevale sono tradizionali le “pallotte in brodo o al sugo” un impasto di formaggio, mollica, salsiccia, uova e prezzemolo; a San Giuseppe (19 marzo) si preparano le “Zeppole” cotte al forno o fritte; a Pasqua si prepara la “pigna”, torta di pasta dolce e “lu hiatone”, pizza rustica al formaggio; a Natale dolci tipi sono la “cicerchiata”, le “ostie prene”, i “calgiu’n” dolce che ha ispirato il mio articolo, i famosissimi “ c’pp’ lieat”, dolci a forma di ferro di cavallo ripieni di marmellata di amarena o di mele cotogne e per finire i “t’r’c’niell” fatti di pasta lievitata a forma di cannoli e fritti.

L’evento più sentito è in occasione della festa dei Santi Nazario Celso e Vittore, patroni del borgo e della diocesi (28 luglio). In questa occasione vengono portati in spalla i busti argentei dei Santi, ai quali fa compagnia l’effige di Sant’Emidio Vescovo e Martire invocato a protezione dei terremoti.

Da menzionare l’associazione “un filo che unisce” che attraverso lavori fatti ad uncinetto si propone l’obiettivo di valorizzare il territorio.

Trivento si rivela come un luogo magico dove profumi, sapori e l’incanto dei 365 scalini si intrecciano, creando una sinfonia indimenticabile. Ogni angolo di questo borgo racconta una storia, ogni piatto racchiude una tradizione e ogni scalino conduce a una vista che tocca il cuore.

Un viaggio a Trivento è più di una semplice visita è un’immersione nei sensi e nelle emozioni, un’esperienza che lascerà un’impronta indelebile nella memoria di chiunque abbia il privilegio di scoprire un gioiello nascosto nel cuore del Molise.

Francesca Valente