LA BELLEZZA DELLO STARE CON DIO

LA VITA DI UNA MISSIONARIA COMBONIANA

Sono suor Anna Insogna, missionaria comboniana, in Mozambico dal 1995. La mia vocazione è nata in seno all’OFS Sacro Cuore di Campobasso e più precisamente nel gruppo missionario “Amici del Ciad”, nel lontano 1986. Sono lieta di condividere qualcosa della mia vita con voi lettori di questa splendida rivista diocesana. Attualmente mi trovo a Campobasso per le vacanze.

Dal 2015 vivo e lavoro nel distretto di Balama, Mozambico, con altre 4 suore comboniane.

Il distretto di Balama si trova a Sud della Provincia di Cabo Delgado, confinando a Nord-Est con il distretto di Montepuez, a Sud con la Provincia di Nampula, attraverso il fiume Ruassa, a Est con il distretto di Namuno e a Ovest con la Provincia del Niassa.

Questo distretto ha una superfície di 5.455 Km2 e una popolazione stimata di circa 123.170 abitanti;  ha una densità di popolazione pari a  22,2 ab/ Km2.

Il distretto di  Balama é costituito da 4 Posti Amministrativi: Balama (la sede del distretto), Mavala, Impire e Kuékuè, con un totale di 7 Localita’ (Muripa, Ntete, Namara, Sivaca, Jamira, Tauane, M´Paka).

La religione dominante é la Musulmana, praticata dalla maggioranza della popolazione del distretto. Esistono altre espressioni religiose nel distretto, fra cui la chiesa cattolica, ed é pratica corrente che i rappresentanti delle gerarchie religiose si inseriscono, in coordinamento con le autorità distrettuali, in varie attività di índole sociale. La lingua materna é il macua, parlato dall’ 84% della popolazione del distretto.

Circa il 97% della popolazione sopravvive grazie all’ agricoltura; soltanto il 3% della popolazione lavora come funzionari pubblici, commessi nei negozi degli indiani o vendendo prodotti nel mercato locale.

La popolazione di questo distretto soffre, in alcune zone, per la mancanza di acqua potabile, medicine, strade e mezzi di trasporto. Le malattie più comuni sono l’AIDS che ogni anno uccide molti giovani, la tubercolosi, l’anemia, la malaria, che, nei bambini, é la maggior causa di internamento, associata a complicazioni respiratorie.

La parrocchia di Balama é inserita nella diocesi di Pemba, nella Provincia di Cabo Delgado. È costituita da circa 64 piccole comunità cristiane. Il lavoro di pastorale che portiamo avanti noi sorelle comboniane,  in collaborazione con laici e laiche preparati, consiste nella formazione e accompagnamento di tutti i settori di lideranza delle comunità cristiane: animatori zonali, animatori di comunità, catechisti, ministri straordinari della comunione, donne, giovani, vocazionati, adolescenti e bambini. Da sei anni portiamo avanti un internato di ragazze che studiano a partire dalla 4° classe fino alle superiori. Visitiamo almeno una volta l’anno, ma alcune anche di più, tutte le comunità, e, per alcuni settori, organizziamo incontri di zona.Tutte le nostre attività costituiscono anche momenti di animazione missionaria e vocazionale. Accompagniamo anche alcune persone alcooliste, incoraggiandole a usufruire dell’accompagnamento personalizzato, che il centro di salute di Balama offre. L’alcoolismo è una delle piaghe più gravi che grava su tutto il distretto, colpendo soprattutto uomini, ma anche una grande parte di donne. Da circa cinque anni abbiamo avuto e abbiamo l’emergenza rifugiati della zona nord della nostra Provincia di Cabo Delgado, dovuto agli attacchi terroristici degli anni passati e presenti. La  situazione di sicurezza della gente é ancora fragile.  Una volta alla settimana visitiamo gruppi di catechesi e  le comunità cristiane la domenica, celebrando insieme la Parola.

La nostra missione è soprattutto aiutare nella formazione cristiana dei lider e di tutto il popolo cristiano cattolico, contribuendo così al cambiamento di comportamenti socialmente non corretti (alcoolismo, feticismo, ruberie, corruzione), cercando di influenzare, in maniera benevola, tutta la società balamense, come il lievito nella massa. Cerchiamo di contribuire per l’innalzamento della qualità della vita delle persone raggiunte dal messaggio di Gesù Cristo. In questo lavoro non siamo da sole, ma sempre sostenute da laiche e laici che, negli anni passati, hanno ricevuto formazione cristiana e catechetica.

Ringrazio il Signore per il dono della mia vocazione comboniana, che ha preso forma conoscendo San Daniele Comboni, un vescovo italiano che nel secolo XIX ha dato un grande impulso all’evangelizzazione dell’Africa Centrale, con il suo motto: “Salvare l’Africa con l’Africa”.

Come le donne del Vangelo, con la grazia di Dio, cerchiamo di portare vita e “vita in abbondanza” in ogni situazione che incontriamo.

Suor Anna Insogna