LEGGE DI BILANCIO 2024-2026

IL LAVORO È DIRITTO DI OGNI CITTADINO

Il Ministro dell’Economia e Finanze in carica, Giancarlo Giorgetti, nel presentare il disegno di legge di bilancio 2024-2026 ha affermato che la manovra, nel confermare gli obiettivi della Nota di aggiornamento del documento di economia e finanza per il triennio 2024 2026, si è concentrata esclusivamente sul dare una forma di sollievo ai redditi medio bassi, soprattutto dei dipendenti. Poco spazio, per stessa ammissione del ministro, a misure sul lavoro. Quello del lavoro è un tema caro ai nostri padri costituenti che vollero inserirlo, all’art. 4, nei principi fondamentali della nostra Costituzione. Nella Costituzione il lavoro è inquadrato nella duplice forma di diritto e di dovere.

Il lavoro è diritto di ogni cittadino. Tale diritto deve essere esercitato in una forma che concorra al progresso materiale o spirituale della società e spetta allo Stato promuovere le condizioni che rendano effettivo questo diritto. Lo Stato ha quindi il dovere di far sì che tutti i cittadini possano accedere al mondo del lavoro e che tutti i lavoratori possano concorrere, attraverso la loro opera, al progresso materiale o spirituale della società. Nobile principio che nella legge di bilancio 2024 sconta, su tutti, il carattere non strutturale in cui le misure previste per il lavoro sono state declinate. Dall’analisi del testo approvato dal Parlamento è possibile individuare alcuni assi principali intorno a cui ruota il provvedimento:

1. sostegno al reddito attraverso la riduzione della pressione fiscale (riduzione del cuneo fiscale);

2. interventi in tema di fringe benefit;

3. premi di produttività;

4. donne lavoratrici;

5. extra deduzione per il datore di lavoro.

Cuneo fiscale: è l’impatto della componente fiscale e contributiva sulle retribuzioni nette. Esemplificando, se su una retribuzione di 100 euro gravano oneri fiscali e contributivi del 40%, la remunerazione netta percepita dal lavoratore sarà pari al 60% di quella lorda. Minor cuneo fiscale vuol dire, a parità di retribuzione, maggiore netto a disposizione del lavoratore. La manovra interviene sia sul versante fiscale che contributivo. Il beneficio atteso dalla rimodulazione delle aliquote e detrazioni IRPEF può arrivare sino a 260 euro annui. Più corposo l’intervento sul versante contributivo che può portare benefici annui massimi sino a 1351 euro. Queste misure non sono strutturali, ma limitate al solo 2024.

Fringe benefit: si tratta di elementi ulteriori di retribuzione in natura garantiti ai lavoratori a fronte di accordi individuali, aziendali o per semplice impulso del datore di lavoro. La soglia di esenzione dei fringe benefit è fissata per tutti i lavoratori in 1.000 euro ed elevata a 2.000 euro per i lavoratori con figli. Anche questa misura è prevista per il solo 2024 ed avvantaggerà i soli lavoratori cui sono riconosciuti fringe benefit.

Premi di produttività: per il solo 2024 è prevista una tassazione del 5% sui premi di produttività.

Donne lavoratrici: per il solo 2024 è previsto l’annullamento dell’obbligo di contribuzione, sino a un massimo di 3.000 euro, a favore delle donne lavoratrici con almeno due figli e contratto di lavoro a tempo indeterminato.

Extra deduzione per il datore di lavoro: per il solo 2024 è prevista a favore dei datori di lavoro una super deduzione IRES del costo del lavoro incrementale pari al 120% (130 in particolari casi) a condizione che i lavoratori medi e complessivi a fine 2024 siano superiori a quelli del 2023. Per una società che assume nuovi dipendenti a tempo indeterminato, sostenendo un costo per il 2024 pari a 100.000 euro e un costo complessivo del lavoro nel 2024 superiore di 150.000 euro a quello del 2023, vuol dire la possibilità di dedurre nella dichiarazione dei redditi, in aggiunta all’intero importo iscritto in bilancio, il 20% del minore importo tra i 150.000 e i 100.000 euro, dunque 20.000 euro con un extra beneficio in termini di minor tassazione pari a 4.800 euro.

Silverio di Girolamo