LA MISSIONE DI UN FRANCESCANO CONVENTUALE DI CAMPOLIETO

60  ANNI  DI  MISSIONE DI  PADRE  VITTORIO  DI  NARDO

La Comunità Parrocchiale di Campolieto ha festeggiato  i 60 anni di missione in Korea di Padre Vittorio di Nardo, francescano conventuale del piccolo paese molisano. La celebrazione è stata presieduta da S.E. Mons. Padre GianCarlo Bregantini.

Padre Vittorio proprio a Campolieto, dopo essere stato ordinato sacerdote ad Assisi, celebrò la prima messa solenne il 16 luglio del 1961. Aveva sempre avuto il desiderio di andare in missione. Sognava l’Africa, ma i superiori gli chiesero la disponibilità per la Korea del Sud dove padre Francesco Faldani  aveva avviato la missione francescana

Il 28 novembre del 1963 salpò da Marsiglia e dopo 40 giorni di navigazione su un mercantile con tappe a Bombay (oggi Mumbay) e Hon Kong arrivò a Seoul.

Pensava di trovare un piccolo convento, una chiesa: ad accoglierlo Padre Faldani in un hangar di lamiera che per diversi anni fu convento, chiesa, casa.

L’On Andreotti era solito salutare o al Serafico o ad Assisi i missionari in partenza chiedendo ad ognuno in che cosa poteva essere utile o era necessario.

Padre Vittorio, con lo stupore di tutti, chiese una Moto Guzzi. Alla domanda dell’On Andreotti incuriosito rispose: «dovrò fare molti chilometri tra Seoul, Busan e Daegu. Per andare con il “ciuccio” ci vuole molto tempo.» Con la moto i tempi si accorciano. La moto Guzzi “Lodola” ha accompagnato Padre Vittorio per tantissimi anni.

La prima Messa in Korea Padre Vittorio l’ha celebrata in un lebbrosario dove c’era tanta povera gente. In quel periodo la Korea non aveva la situazione economica di oggi per cui tante mamme lasciavano i figli sulla porta del convento e Padre Vittorio con padre Faldani li hanno presi in cura. L’avventura inizia così.

Oggi la Korea conta oltre 6 milioni di cattolici. Al solo convento di Seoul ci sono 14 frati. Di italiani sono rimasti Padre Vittorio e Padre Giancarlo Faldani nipote di padre Francesco.

Padre Vittorio da subito ha curato l’esecuzione dei lavori per la costruzione della Chiesa, poi il Convento, la scuola internazionale e, nel 1991, anche la struttura denominata Casa Italia, dove tutti gli italiani di Seoul compresi i rappresentanti dell’Ambasciata dopo la Messa domenicale si trovano.

Per la sua propensione ai lavori edili Padre Vittorio, su indicazione dei Superiori, è stato due anni in Australia come prete – operaio proprio per capire dall’interno le criticità dei lavoratori.

è una esperienza che lo unisce al nostro Arcivescovo che ha lavorato nelle fabbriche e questo lo ha reso molto sensibile alle problematiche dei lavoratori.  Nel 2009, in uno dei momenti di ritorno nella comunità di Campolieto, padre Vittorio ha incontrato padre GianCarlo ed hanno discusso proprio di questa straordinaria esperienza anche pastorale. I confratelli hanno soprannominato padre Vittorio il San Giuseppe lavoratore dei conventi, chiese, ospedali.

I Vescovi della Diocesi di Seoul, infatti, gli hanno affidato la responsabilità di coordinare i lavori nella costruzione soprattutto degli ospedali per garantire anche ai meno abbienti la giusta assistenza sanitaria.

Nei ritorni in Patria Padre Vittorio aveva tappe fisse: Roma, dalla sorella Cecilia e al Serafico per incontrare due grandi teologi e studiosi sempre di Campolieto, i fratelli padre Luigi e padre Giovanni Iammarrone.

Poi Termoli, dal fratello Giovanni, l’opposto di Padre Vittorio: pacifico, tranquillo, amato dai suoi alunni proprio per la grande capacità di ascolto e disponibilità nei confronti degli alunni. Assisi, che ha avuto nel cuore. Campolieto, dalla sorella Carmelina e per stare in mezzo ai

suoi concittadini.

Con la nomina a superiore della provincia dei conventuali di Abruzzo – Molise di Padre Giorgio Di Lembo, altro componente della squadra di campoletani nel mondo dei conventuali, aveva aggiunto anche la tappa di Pescara.

La morte prematura dei suoi grandi amici Padre Giovanni e Padre Giorgio ha molto provato Padre Vittorio.

La sua ultima visita in Italia risale al 2015.  Le non buone condizioni di salute hanno sconsigliato ad affrontare un così lungo viaggio. Oggi Padre Vittorio ha 88, anni non efficiente come qualche anno fa, ma sempre punto di riferimento per tutta la comunità francescana non solo di Seoul ma anche delle altre città Koreane dove lui ha operato.

Il custode del sacro convento di Assisi e il Superiore generale hanno partecipato alla celebrazione che ha unito Continenti lontani, come ha sottolineato l’Arcivescovo Padre GianCarlo Bregantini, inviando un video messaggio.

La celebrazione trasmessa in diretta streaming ha visto collegate centinaia di persone da tutte le parti del mondo. La comunità di Campolieto con tutta la Diocesi ha voluto celebrare e festeggiare un traguardo importante, 60 anni di missione, ma anche lodare l’opera svolta da Padre Vittorio in Korea. 

Mario Ialenti