NUOVI PRESBITERI

L’ORDINAZIONE SACERDOTALE DI MARK E MICHELE PIO

“Aprite le porte a Cristo! Non abbiate paura. Spalancate il vostro cuore all’amore di Dio”. Con queste parole si è aperta la celebrazione della messa per la consacrazione sacerdotale di fra Michele Pio e padre Mark, entrambi appartenenti all’associazione “Frati di Maria Stella dell’Evangelizzazione” del santuario di santa Maria della Libera a Cercemaggiore (CB). Una cerimonia sobria, ma molto suggestiva. L’arcivescovo Bregantini ha ringraziato della presenza i numerosi preti e diaconi, oltre alle suore, gli amici venuti da lontano e il popolo della cittadina molisana. Nell’omelia il prelato ha ripreso le parole del Vangelo di Giovanni, in cui si parla del cieco dalla nascita che vede nuovamente dopo l’intervento di Gesù. Questa bella pagina deve far comprendere la potenza di Dio, che ci libera delle tenebre del male e dalla paura. Lui, che è luce del mondo, illumina il nostro cammino e ci dà la forza per superare tutte le difficoltà.

Fra Michele Pio

Livinus Bam, questo il suo nome di battesimo, è un giovane nigeriano di 38 anni, che vive in Italia da circa 10 anni. I primi 5 anni li ha vissuti nella casa dello studente a Paduli (BN), poi a Cercemaggiore, nel convento di santa Maria della Libera. Fin da bambino pregava e recitava il Santo Rosario con sua madre, donna molto religiosa. Nel paese d’origine faceva parte della comunità dei “legionari di Maria”, ogni domenica andava con gli altri del gruppo a visitare ammalati e poveri. Questo modus operandi lo ha spinto alla vita spirituale, ha sentito forte la vocazione sacerdotale e ha deciso di venire in Italia per studiare teologia. Al seminario di Benevento ha conseguito il baccalaureato con lode. Nel suo cammino gli sono stati vicini la madre, (all’inizio poco convinta della scelta del figlio), padre Giovanni della comunità del Preziosissimo Sangue  di Benevento e mons Bregantini, che egli considera come un padre, oltre che un validissimo insegnante.

Le attività

Già durante il diaconato, ha creato un gruppo social su Meet, “Gruppo del Santo Rosario”, di cui fanno parte diverse famiglie, persone sole e ammalate. Con loro fra Michele Pio recita il Rosario e spiega passi della Bibbia. Da quasi due anni questa attività prosegue con l’ausilio del computer, ma si sono anche incontrati e conosciuti, sia a Campobasso che a Pompei, nel santuario della Vergine Maria del Santo Rosario. L’obiettivo principale di fra Michele Pio è raggiungere tante famiglie e giovani. Le prime perché sono il punto di riferimento nella vita. I giovani perché sono ancora molto distanti dalla chiesa, attratti dall’effimero e dalle cose vane. Lui vuole avvicinarli alla preghiera, perché è attraverso di essa che l’uomo trova speranza, rifugio, pace.

Padre Mark

Anche padre Mark viene dalla Nigeria e ha 28 anni. Vive in Italia da quasi tredici anni, negli ultimi tre ha dimorato a Castelpetroso (IS). Da bambino svolgeva il compito di chierichetto nella parrocchia del suo paese e ha sentito subito il desiderio di avvicinarsi a Gesù. Ha conseguito gli studi teologici a Benevento supportato e guidato dai genitori, dal suo padre spirituale e dai suoi formatori e superiori. E’ stato accolto molto bene dai frati del santuario di Cercemaggiore e ha imparato tanto da loro. Ora lui è insieme a fra Gabriele a Indiprete, frazione di Castelpetroso e vorrebbe, col suo operato di sacerdote, rendersi utile e prestare aiuto e sostegno alle famiglie, specialmente quelle bisognose di affetto e solidarietà.

Padre Antonio Saraceno

Padre Antonio è un prete che opera nel santuario di santa Maria della Libera, ha conosciuto e condiviso l’amicizia e la formazione di fra Michele Pio e padre Mark. Anche lui fa parte dell’associazione “Maria Stella dell’Evangelizzazione”. Sono dodici, sette dei quali dimorano nel santuario. Due sono novizi, due sacerdoti, un frate, due in attesa di essere ordinati diaconi. Padre Antonio mi ha spiegato che la loro giornata si svolge all’insegna della preghiera, che inizia all’alba: la sveglia alle 5.30, alle 6.00 iniziano le lodi, seguono le meditazioni e la recita del Rosario. Nel pomeriggio alle 15 si recita la coroncina della Misericordia, alle 18 i vespri e la celebrazione della santa messa. Padre Antonio vorrebbe che ci fosse l’Adorazione perpetua, ma il santuario è un po’ distante dal paese e molta gente ha difficoltà a raggiungere il posto. Loro e una decina di persone riescono a fare l’adorazione continuata.

Tra le attività che svolgono vi è il governo degli animali, principalmente conigli e galline, oltre il lavoro di un orto. Così ottengono carne, uova e verdure come cibo per la tavola quotidiana. Cercano, con non poche difficoltà, di organizzare cenacoli nelle abitazioni. E’ sicuramente un modo per creare aggregazione tra persone, nello spirito della sinodalità fortemente voluto da papa Francesco e più volte sollecitato dall’arcivescovo Bregantini.

I due novelli presbiteri portano una ventata di gioia nella diocesi molisana, nell’ottica della preghiera di don Abdo, parroco di Cercemaggiore, che nel suo saluto alla comunità chiede di pregare tutti per aumentare le vocazioni. La chiesa e il mondo hanno bisogno di figure carismatiche ed empatiche che portino speranza, pace, amore, solidarietà, vicinanza in un mondo ormai troppo imbarbarito e contaminato dal relativismo.

Mariarosaria Di Renzo