SPECIALE PASQUA

IL GRANDE MISTERO DEL SACERDOZIO DI CRISTO

Il 6 aprile scorso, giovedì santo, il nostro presbiterio diocesano si è riunito attorno all’Arcivescovo per celebrare, insieme con i consacrati e le consacrate e tutto il popolo di Dio, la Santa Messa Crismale, nella Chiesa della Madonna dei Monti a Campobasso.

La Messa Crismale, infatti, è una celebrazione nella quale – in modo eminente – si manifesta la comunione di tutta la Chiesa diocesana, dei i sacerdoti tra di loro e con il proprio vescovo, e di tutto il popolo di Dio. L’intera celebrazione, a partire dai testi liturgici, mette in evidenzia il grande mistero del sacerdozio di Cristo, del quale partecipano, per un verso, tutti i fedeli e, per l’altro, i presbiteri e il Vescovo.

Per la fede cristiana, infatti, esiste un unico sacerdozio, il sacerdozio di Cristo, il quale è da un lato sacerdote e mediatore tra Dio e gli uomini, e dall’altro offerta gradita al Padre. Se si parla di sacerdozio cristiano, è solo di questo sacerdozio che si può parlare. Di quest’unico sacerdozio partecipano tutti i fedeli, anche se esistono due modi diversi di parteciparvi. Il sacerdozio di Cristo, infatti, è comunicato ai battezzati nei suoi due aspetti: a tutti i battezzati nella dimensione oblativa dell’offerta di sé, e ai ministri ordinati nella dimensione della mediazione, in quanto «il sacerdozio comune è offerta personale, il ministero pastorale è manifestazione tangibile della mediazione sacerdotale di Cristo» (Vanhoye, Sacerdoti antichi e nuovo sacerdote, 243).[1] La dimensione sacerdotale, così, da un lato riguarda tutti i fedeli, laici e ordinati, in quanto battezzati in Cristo, e dall’altro costituisce uno degli aspetti del ministero ordinato.

Il sacerdozio comune e il sacerdozio ministeriale, dunque, partecipano dello stesso sacerdozio di Cristo, ma sono anche tra loro differenti. Il primo, quello che riguarda tutti i fedeli, si vive nell’offerta che ciascun battezzato è chiamato a fare di se stesso con la propria vita. Ognuno, infatti, si unisce a Cristo nell’offerta al Padre: la nostra vita – con le sue gioie e i suoi dolori – è il dono più bello che possiamo fare a Dio, che non aspetta altro che il nostro amore. Nella Messa Crismale, un segno particolare di tutto ciò, è dato dagli Olii Sacri, benedetti e consacrati dal Vescovo durante la celebrazione. L’Olio dei Catecumeni, quello utilizzato durante il Battesimo, rende visibile ciò che proclamiamo nella professione di fede la notte di Pasqua: la rinuncia al male e la disponibilità a rifiutare ogni forma di egoismo (“Rinuncio!”, diciamo per testimoniare questa scelta), per dedicare l’intera nostra vita a Dio e alla Chiesa. Tale dedicazione totale è significata, poi, dall’Olio del Sacro Crisma, con il quale sono segnati tutti i battezzati e tutti i cresimati. Si tratta di un olio che indica la totale consacrazione a Dio, con la quale il battezzato si impegna a vivere secondo il Vangelo e a testimoniarlo con la sua vita (“Credo!”, rispondiamo alle domande del sacerdote che ci interroga sulla nostra fede). Infine l’Olio degli Infermi, con il quale si rende visibile – per un verso – la particolare cura che Cristo e la sua Chiesa hanno per gli infermi, e – dall’altro – l’offerta che fanno di sé coloro che soffrono a causa della malattia.

Il sacerdozio ministeriale, poi, ha una sua particolarità, manifestata da un legame speciale con l’Olio del Sacro Crisma. È lo stesso olio con il quale si segnano i battezzati e i cresimati, ma con esso i sacerdoti ricevono una terza unzione, il giorno della loro Ordinazione. Tale unzione, fatta sulle mani, manifesta quella dimensione del sacerdozio di Cristo comunicata in modo speciale ai preti: la mediazione, di cui il ministero pastorale dei sacerdoti è manifestazione. Ogni presbitero, infatti, rende presente Cristo Buon Pastore nel ministero che compie: in parrocchia, in ospedale, in carcere, a scuola… in ciascuna di queste realtà il prete è presente per rendere presente Cristo, che attraverso di lui si prende cura di ciascuno, in ogni situazione della vita.

In questo senso, quindi, la Santa Messa Crismale è la messa definita dal Messale Romano “Epifania della Chiesa”, in quanto in essa si manifesta pienamente Cristo Sacerdote, Re e Profeta, il quale è presente nel nostro mondo, ancora oggi, in ogni battezzato chiamato a testimoniare con la sua vita la bellezza del Vangelo e – in modo particolare – in ogni sacerdote, chiamato ad essere per il mondo intero immagine di Cristo Buon Pastore, che si prende cura di ognuno.

Don Davide Picciano