IN DIFESA DELLA TERRA

22 APRILE GIORNATA MONDIALE DELLA TERRA: EARTH DAY

“Ogni volta che distruggiamo la bellezza, ogni volta che sostituiamo qualcosa di artificiale a un tratto naturale della Terra, noi ritardiamo la crescita spirituale dell’essere umano. … Le nostre origini sono nella Terra. Pertanto la risposta interiore all’universo naturale ha in noi radici profonde e fa parte della nostra umanità…

Rachel Carson, biologa e zoologa statunitense

bandiera del movimento ambientalista mondiale

 

Earth Day

Il 22 aprile è il giorno in cui si celebra la Giornata mondiale della Terra, quest’anno la 53esima, il cui tema è “Invest in our Planet: investi nel nostro Pianeta”. Milioni di persone in tutto il mondo si mobilitano in difesa della Terra. L’Earth Day fu istituito nel 1970 negli Stati Uniti sulla spinta di movimenti ambientalisti che affermavano il diritto di tutti di godere di un ambiente salubre, equilibrato e sostenibile, portando all’attenzione della popolazione e della politica la questione ambientale e, dopo poco più di vent’anni, nel 1992, alla prima conferenza mondiale sul clima di Rio de Janeiro. Ci si rese conto di quanto l’intervento antropico sulla natura e l’utilizzo di prodotti chimici stessero modificando l’ambiente, con gravi danni anche per la salute umana. Tale massiccio intervento, che non ha pari negli ultimi due secoli, effettuato secondo una “rapidacion”, come papa Francesco lo definisce, ha determinato una profonda trasformazione con conseguenti cambiamenti climatici estremi e diseguaglianze sociali, i cui effetti sono sotto gli occhi di tutti.

Informazione e Consapevolezza

La consapevolezza e la sensibilità per la salvaguardia della terra, tenuto conto della limitazione delle risorse naturali e dell’impossibilità della crescita illimitata, già evidenziate dai fondatori del Club di Roma nel lontano 1972 nel Rapporto sui limiti dello sviluppo, sono aumentate negli ultimi anni, grazie alla divulgazione di dati scientifici relativi ai rischi ambientali. Si è compresa la necessità dell’adozione di idonee soluzioni per limitarne e prevenirne i rischi. Evidenti sono gli effetti dei cambiamenti climatici, imprevedibili a lungo termine, che vanno dall’aumento del livello dei mari e del surriscaldamento delle acque alla scomparsa di alcune specie, alla deforestazione, alle morti per aumento delle temperature e per la siccità, all’inquinamento dell’aria, per indicarne alcuni.

Dati: il tempo è finito

Secondo il Rapporto 2022 dell’Osservatorio di Legambiente Climacittà (Il clima è già cambiato, gli impatti di siccità e calore estremo sulle città, i territori e le persone) si sono verificati 768 casi di allagamento, 387 eventi con danni causati dalle trombe d’aria, 133 eventi per esondazioni fluviali, 43 eventi con danni da mareggiate, 23 casi di danni al patrimonio storico, 279 persone vittime del maltempo dal 2010 al 2022, solo per elencarne alcuni. Inoltre, quasi metà della popolazione mondiale vive in regioni vulnerabili. Dati allarmanti che dovrebbero far focalizzare l’attenzione sulla indifferibilità dell’adozione di comportamenti responsabili da parte di tutti (singoli ed istituzioni), con piccole ma preziose azioni quotidiane, “che hanno un’incidenza diretta ed importante sulla cura per l’ambiente, come evitare l’uso del materiale plastico e di carta, ridurre il consumo di acqua, differenziare i rifiuti, cucinare solo quanto ragionevolmente si potrà mangiare, trattare con cura gli altri esseri viventi, utilizzare il trasporto pubblico o condividere un medesimo veicolo tra varie persone, piantare alberi, spegnere le luci inutili” e via dicendo, secondo quanto papa Francesco ci invita a fare (L.S. 211).  In caso contrario, per dirla con la Carson, “andrà a finire che l’uomo distruggerà la Terra, in quanto ha perso la capacità di prevedere e prevenire”. Non meno preoccupante è il Report dell’IPCC (Intergovernmental Panel on Climate Change) 2023 che ha individuato “l’inequivocabile stretto legame tra le emissioni antropogeniche ed il riscaldamento globale”.

La terra bene comune

La Terra è la casa di tutti gli esseri viventi e, dunque, è interesse di tutti custodirla e conservarla. L’erroneo assunto che alla tecnologia ed alla scienza tutto sia possibile fa sì che si consolidi la cultura dello scarto e si diffonda il criterio dell’usa e getta, determinando squilibri i cui effetti sono di tutta evidenza. Il mondo naturale, sociale, umano è a rischio se si continua con l’attuale modello di sviluppo e non si riducono i gas serra. È necessario ricercare un altro modo di declinare l’economia ed il progresso, per contrastare quell’“inequità” planetaria a cui papa Francesco si riferisce. La ricerca del bene comune è un imperativo categorico che deve orientare un altro stile di vita ed altre scelte individuali e collettive più compatibili con le esigenze di una pace sociale, della giustizia distributiva e della solidarietà, anche verso le generazioni future, praticando, nel contempo, una sobrietà responsabile, nella considerazione che coloro che hanno contribuito in minor misura al cambiamento climatico ne subiscono maggiormente i danni.

Cantico delle Creature

San Francesco con le parole “Laudato si’, mi Signore per sora nostra Matre Terra, la quale ne sustenta et governa, et produce diversi fructi con coloriti flori et herba” evidenzia il rapporto indissolubile tra l’uomo e la terra e tutti i suoi elementi. Le risorse naturali e l’ambiente sono a beneficio di tutti e non proprietà esclusiva dell’uomo. L’aver dimenticato questo principio ha determinato il gemito della terra che oggi soffre e si lamenta. Il cambiamento climatico, che avviene a livello mondiale, aumenta le povertà, modifica le economie, determina i fenomeni, sempre più diffusi, dei migranti ambientali e delle guerre. Solo una scelta collettiva di salvaguardia dell’ambiente consentirà una vita armonica nel pianeta. Affinché la giornata mondiale della Terra, ricorrenza per la sostenibilità ambientale e la salvaguardia del nostro pianeta, non diventi una sterile celebrazione occorre mobilitare un sempre maggiore numero di persone, a livello mondiale, allocando risorse, attivando strumenti ed azioni quali l’educazione ambientale e la sostenibilità che creeranno un nuovo processo di sviluppo, guida delle generazioni future, creando una nuova cura per l’ambiente.

Silvana Maglione