VANGELOSCOPIO

“NON SPRECATE PAROLE” (Mt 6,7)

Il silenzio protegge dal peso di parole pronunciate senza riferimento a Colui che è la Parola. Il silenzio è il segno che contraddistingue l’orante dal ciarlatano, il contemplativo dall’invadente. E’ il rifugio da coloro che si decorano di menzogna, sottomessi all’approvazione dell’apparenza.

Tutto ciò che umanamente si può comprendere, lo si deve comprendere piuttosto adornati di silenzio, perché è da esso che nasce l’intimità. Il silenzio è la trama invisibile che sorregge le nostre relazioni; consiste nell’intelaiatura della verità che, con vitalità divina, pone il sigillo nella parte più profonda di noi e ci spinge a rivelarci perfettamente autentici. Fare silenzio è l’atto estremo della preghiera. O meglio ancora è il vero contenuto della preghiera!

Il silenzio è la promessa luminosa dietro ogni rapporto o contatto, che garantisce all’altro che non sarà mai confuso. Il silenzio fa la storia, perché esso coincide con la forza dell’invisibile che pervade le cose visibili. C’è silenzio dove non si fa uso di armi. C’è silenzio nel cuore di chi solleva chi è inciampato tra le miserie del mondo. C’è silenzio nel bacio degli innamorati. C’è silenzio negli abbracci di chi si ritrova e si perdona. E questo perché il bene, la grazia e la salvezza, che sono strutturati in Gesù, per raggiungerci, usano come solco proprio il silenzio.

Nell’unicità della Presenza di Dio, la molteplicità dei modi per accostarsi a Lui è come una sinfonia delicata che porta ad abbandonarsi alla Sua dolcezza. Dio si ascolta, non si interroga! Dio si gusta, non si usa! Dio s’invoca, non si riduce a ciò che non potrà mai essere! Dio si ama, perché Lui verso di noi avanza solo come Amore. E quando Dio giunge e ci unifica a Lui, dobbiamo obbedire a Gesù che dice a ciascuno: “entra nella tua camera, chiudi la porta e pregalo scendendo con Lui fin nel segreto” (cfr Mt 6,6). Sono i tre movimenti dell’anima chiamata: attraversare la soglia del mistero, restare da sola per penetrare la vita intima di Dio. La ricompensa è scoprire che segretamente Dio è sempre lì a ricamare meraviglie per noi, nonostante tutto il male che commettiamo, peccando contro la Sua Gratuità. Dio non spreca parole, perché ci ha donato la Parola che è Gesù. Così il suo silenzio ci svela che, mentre noi siamo intenti a distruggere i suoi doni, Lui non è assente, ma anzi è impegnato, da Papà qual è, a farci posto nella Sua Misericordia.

Ylenia Fiorenza