L’ORDINAZIONE SACERDOTALE DI FRA NICOLA MAIO

Il 7 maggio 2022, nella chiesa del Sacro Cuore a Campobasso, è stata celebrata l’ordinazione presbiterale di fra Nicola Maio. La cerimonia è stata presieduta da mons. Felice Accrocca, arcivescovo di Benevento, alla presenza di mons. Claudio Palumbo, arcivescovo di Trivento, del ministro provinciale fra Maurizio Placentino e di circa 50 sacerdoti e frati provenienti da Puglia, Calabria e Sicilia.

Il suo cammino spirituale

Nicola ha 31 anni ed è originario di Benevento. Appartiene a una famiglia fortemente cattolica, ha iniziato il suo cammino vocazionale nel 2009 ma già dalla tenera età frequentava la parrocchia e andava spesso in visita a Pietrelcina (BN), paese nativo di san Pio, vivendo egli proprio vicino a quel luogo. Dopo la maturità, ha deciso di fare esperienza in convento ed è stato accolto in quello di San Marco La Catola (FG). E’ stato un anno molto profondo per lui: “ha scoperto la bellezza della vita conventuale”. Sono seguiti 12 anni di formazione presso varie strutture: Giffoni Valle Piana (SA), Morano Calabro (CS), dove ha vestito l’abito francescano; poi 3 anni a Campobasso, dove ha manifestato la professione temporanea. Sono stati tutti periodi intensi, anche perché si è applicato allo studio di materie quali la filosofia, la teologia e il francescanesimo. Tutte discipline  interessanti, ma molto impegnative. Un anno importante Nicola lo ha vissuto in Irlanda, a Dublino, dove ha lavorato nella mensa dei poveri. Qui il frate si è confrontato con un contesto diverso da quello a cui era abituato. Innanzitutto, ha dovuto imparare l’inglese (ha studiato la lingua in un corso durato 4 mesi), ma certamente ha affrontato e superato il timore di sentirsi pellegrino, viandante, forestiero, lontano dai propri affetti. L’impegno quotidiano tra i poveri lo ha arricchito tanto, è stato contento di compiere opere utili al prossimo, al fratello bisognoso! Il suo cammino raggiunge un primo traguardo con l’ordinazione sacerdotale. Egli mi ha detto che non è né un punto di partenza, né un punto di arrivo. E’ la realizzazione del suo desiderio più grande. Il paletto fissato il 7 maggio “è un punto fermo da cui ripartire per guardare oltre, andare avanti, in comunione con Gesù, guidato dalla fede e dalla preghiera”! Nel suo percorso, non ha avuto una persona che gli è stata particolarmente vicina, e non ricorda un avvenimento che è stato il quid che lo ha spinto a prendere la decisione di consacrarsi a Dio per sempre. Tutti i suoi formatori lo hanno sostenuto e consigliato, “ognuno di loro ha dato una pennellata affinché il quadro fosse completato”!

Cronaca del 7 maggio

La celebrazione è iniziata alle 18,30 in una chiesa gremita di fedeli. L’ordinando Nicola, invitato dal diacono, si è presentato a mons. Accrocca emozionato e gioioso. Dopo le letture è seguito l’iter di elezione e interrogazione degli impegni che l’eletto dovrà esercitare e mantenere. Poi il momento esaltante dell’imposizione delle mani sul capo dell’eletto inginocchiato e la lettura cantata della preghiera di ordinazione. Infine la vestizione degli abiti sacerdotali e l’unzione crismale. Il rito si è concluso con un lungo applauso di felicitazioni per il nuovo presbitero. E’ seguito un semplice rinfresco nel refettorio del convento, alla presenza di tutti i celebranti, dei familiari e degli amici.

Riflessioni di fra Nicola

Quando gli chiedo cosa pensa del fatto che ci sono pochi vocati, mi risponde con tono quasi rassegnato che i giovani non sono ascoltati, spesso anche in famiglia. Si sentono abbandonati e frustrati, quasi un peso. Questo provoca in loro sconforto e credono di trovare una strada, un equilibrio, una soddisfazione nelle cose superficiali, nei social. Non comprendono che tutto questo offusca il loro pensiero, impedisce loro di esprimersi perché lo scopo degli influencer è far pensare tutti allo stesso modo, così possono essere manipolati meglio. Papa Francesco ha cercato di correre ai ripari proprio con il sinodo: ha dato la voce ai poveri, toccando i veri problemi che attanagliano il mondo. I ragazzi dovrebbero essere maggiormente sensibili alle questioni importanti, in tal senso anche la scuola e la chiesa dovrebbero fare di più. E’ oltremodo indispensabile una progettualità tesa alla corretta socializzazione. I frati minori cappuccini si sono sempre impegnati attivando continuamente eventi, come quelli organizzati dalla GI.FRA. (gioventù francescana), nei quali vengono coinvolti i ragazzi dai 14 ai 30 anni, che condividono e vivono il Vangelo, seguendo l’esempio di san Francesco d’Assisi.

Messaggio conclusivo

Nel lanciare un messaggio finale, alla luce della sua esperienza, fra Nicola sostiene che non c’è nulla che può gratificare di più l’essere umano che profondere il proprio impegno per qualcuno, rendersi utile per i bisogni dell’altro. Donarsi e donare è ciò che dà senso alla vita. L’amore immenso per Gesù è donarsi senza remore, senza paure. E’ certamente un grande impegno, che costa fatica e sacrificio, ma che ripaga in termini di gioia e soddisfazione per aver speso tempo utile e portato allegria e consolazione al fratello!

Auguro a fra Nicola di continuare il suo cammino di fede, di missione, di vicinanza al prossimo, sempre guidato da Gesù e dalla sua Parola.

Mariarosaria Di Renzo