FRA IMMACOLATO, UN ALTRO FIORE NEL GIARDINO DELLA SANTITÀ

La venerabilità è la conferma di aver compreso nella propria vita, oltre l’inciampo improvviso della propria fragilità fisica o spirituale, i misteri celesti ordinati dal cuore di Dio per gli uomini. Nella serata dell’11 maggio 2022 la città di Campobasso ha vissuto un momento davvero storico: la proclamazione della venerabilità di Fra Immacolato Brienza. Una figura da scoprire a fondo, ancora per molti. Un vero “eletto” al cospetto di Dio, la cui testimonianza è agli occhi della Chiesa degna di venerabilità.

La celebrazione vissuta presso la chiesa parrocchiale di sant’Antonio di Padova in Campobasso è stata un momento di festa per tutti i fedeli, in particolare per i familiari presenti e visibilmente commossi durante la lettura del Decreto Pontificio, promulgato il 18 febbraio scorso. La dichiarazione delle Virtù eroiche del Servo di Dio immacolato Giuseppe di Gesù, al secolo Aldo Brienza, religioso presso l’ordine dei Carmelitani scalzi, nato il 15 agosto del 1922 a Campobasso e morto il 13 aprile 1989, ha ribadito la profondità di questa vita donata a Dio.

La chiesa particolare di Campobasso ha partecipato con spirito di gratitudine alla solenne celebrazione presieduta dal Cardinale Marcello Semeraro, Arcivescovo-Vescovo emerito di Albano e Prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi. Già nel settembre 2018, ancora vescovo, il Card. Semeraro aveva preso parte alla convocazione diocesana, offrendo al relazione conclusiva sul tema “Testimoniare la fede in stile sinodale”, e già in quell’occasione il nostro arcivescovo, mons. GianCarlo Bregantini gli fece cenno della figura di fra Immacolato,  come modello per i giovani e per i sacerdoti, nella crescita di tutta la Comunità Cristiana, come colui che ha testimoniato l’apostolato dell’ascolto. Nella sua omelia, il Card. Semeraro ha ricordato l’episodio e ha sottolineato come fra Immacolato ha desiderato farsi somigliante a Gesù.

Nel suo saluto iniziale, l’arcivescovo Bregantini ha ricordato che l’11 maggio è una data importante nella vita di fra Immacolato, perché ricorda la sua consacrazione perpetua, come Carmelitano Scalzo, nel 1948, dopo una lunga preparazione, all’età di 26 anni. Rivolgendosi personalmente al cardinale, l’arcivescovo Bregantini ha detto che: “Questo giorno porterà grazia per lunghi anni. Sarà una pietra miliare per il cammino futuro. Di grazia crescente, per la certezza che Fra Immacolato dal cielo ci otterrà segni sempre più eloquenti, come già ha iniziato, anche nella forma di piccoli miracoli autentici, fino alla sua beatificazione ufficiale, che preghiamo possa avvenire al più presto”. Parole sottoscritte anche dall’arcivescovo emerito, mons. Armando Dini, iniziatore del processo di beatificazione che ha voluto precisare che il dono dell’eredità spirituale di fra Immacolato è per tutti motivo per vivere la propria vita come una missione, “per assumere la responsabilità di convertirci, per fare di Campobasso una città dove il Vangelo è vissuto, dove Gesù è amato e dove ci si serve reciprocamente nell’amore”.

Il Prefetto Semeraro, consegnando il Decreto, letto poi all’assemblea dal postulatore don Fabio Di Tommaso, ha affermato che “Nelle cause per la beatificazione e la canonizzazione il miracolo è come una conferma divina alla scelta della Chiesa; un segno della benevolenza di Cristo per coloro che gli sono configurati e della loro partecipazione alla sua gloria di risuscitato. E d’altra parte, nel ricordo di tutti quelli che hanno testimoniato nel processo Fra Immacolato è davvero l’icona della sofferenza nella gioia di Cristo Risorto”.

Fra Immacolato Brienza è sulla via della santità, perché ha fatto tesoro della Parola di Dio. Parola a cui si è ancorato fin da giovane e che lo ha sempre pervaso di pace, nel suo letto di dolore. La santità è il volto più bello della Chiesa. Come più volte ha ribadito Papa Francesco,  “Tutti siamo chiamati ad essere santi vivendo con amore e offrendo ciascuno la propria testimonianza nelle occupazioni di ogni giorno, lì dove si trova”. Non va dimenticato perciò che Gesù è con noi attraverso i santi e guardando agli insegnamenti di Fra Immacolato comprendiamo veramente che “Per un cristiano non è possibile pensare alla propria missione sulla terra senza concepirla come un cammino di santità” (GE n.19).

La venerabilità di fra Immacolato è occasione per rinnovare lo spirito di accoglienza e di pace, la generosità e la cura verso l’altro, quell’amorevolezza santa verso chi attraversa la valle di lacrime, valorizzando sempre più la casa di Fra Immacolato, ubicata nel cuore della città, come casa aperta a tutti, pellegrini, fedeli, devoti, trasformandola in un piccolo Santuario dove ricevere la consolazione e ritrovare la speranza, ricordando quello che fra Immacolato diceva sorridente a chi entrava lì a visitarlo: “L’anima che prega, genera la vita”.

Ylenia Fiorenza