LA PROFESSIONE RELIGIOSA DI SUOR MARIA ANTONELLA DELL’IMMACOLATA

 

Il 25 marzo scorso è stata una giornata unica per la diocesi di Campobasso-Bojano e, oserei dire, per tutto il Molise perché Antonella Iaconianni ha manifestato la professione religiosa presso il monastero Sant’Elia delle suore Carmelitane di Faifoli, a Montagano (CB). In una mattinata assolata, alla presenza di Mons. Bregantini, che ha concelebrato con tanti presbiteri e una moltitudine di gente venuta anche da fuori regione, Antonella si è sposata a Cristo diventando Suor Maria Antonella dell’Immacolata.

La sua vita

Antonella è figlia di Matteo Iaconianni di Tufara (CB) e Ninuccia Abiuso di Gambatesa (CB), ha due sorelle, Gianna e Mariapina. Ha 37 anni ed è nata e vissuta a Gambatesa, ha frequentato il liceo scientifico del capoluogo, poi si è trasferita a Firenze e ha conseguito una laurea in matematica. Ha  lavorato per 7 anni come sportellista part-time alle poste, fino a quando ha deciso di continuare la sua vita in monastero. Ella dedicava il suo tempo libero alle attività parrocchiali, organizzate con grande zelo da don Giuseppe Nuzzi, parroco di Gambatesa per 52 anni. Da quanto mi ha raccontato quest’ultimo, Antonella era stata battezzata da lui, era sempre presente in chiesa, attiva sia nelle catechesi della parrocchia che come assistente alla liturgia. Era anche una volontaria dell’Unitalsi, associazione che l’ha portata ad accompagnare spesso i malati a Lourdes. Quando fa presente a Don Giuseppe la volontà di entrare in convento, il prelato si rivolge alla priora del monastero di Faifoli, suor Maria Teresa della Croce e la affida a lei per i 3 anni di novizato.

L’ispirazione divina

Dalle risposte che ho avuto da Antonella, ho compreso quanto fosse discreta, riflessiva e garbata. Ella dice che la Vergine Maria e il Signore sono stati sempre presenti nella sua vita. Quando si recava a Lourdes, depositava sotto la grotta le tante domande che portava nel cuore, domande a cui la Madonna amorevolmente rispondeva. A un certo punto della sua esistenza, Antonella si è posta l’interrogativo di cosa le mancasse per essere completamente appagata e felice, nonostante avesse tutto dalla vita. Lei aveva capito che voleva di più, di questo parlava spesso a don Giuseppe, suo padre spirituale. Ha compreso, dopo tanta inquietudine, che la vita carmelitana era quella giusta per lei; che la preghiera, la clausura, la vita donata interamente al Signore fossero tutto ciò che essa desiderava. In tutto questo la mano del Signore ha guidato sapientemente ogni passo della sua esistenza! Quando le domando cosa le sarebbe mancato della sua vita, lei mi risponde con fermezza che non le manca assolutamente nulla. Ha sempre cercato momenti di silenzio, solitudine e riflessione nella vita frenetica e “chiassosa” che tutti viviamo. I voti sono un impegno serio, derivano da una scelta ponderata, matura, guidata dal Signore. Né lei ha perso alcuno, né altri hanno perso lei. Porta nel suo cuore tutti e li ricorda nelle sue preghiere.

Il 25 marzo 2022 a Faifoli

Il monastero carmelitano di Faifoli è un bellissimo luogo dove pregare, meditare e godere delle meraviglie offerte dalla natura. Un posto incantevole dove si è svolta la solenne cerimonia in un giorno tanto importante per la chiesa cattolica: l’Annunciazione del Signore Gesù. La cappella è stata addobbata con splendidi fiori candidi, all’esterno erano sistemate 100 sedie bianche e un maxi schermo per permettere a tutti di assistere alla funzione. Alle 11 la processione dei sacerdoti e delle monache si muove dal parlatorio (una stanza adibita per accogliere i pellegrini che volessero interloquire con la priora o prendere le gustose uova prodotte dalle galline e dalle anatre allevate dalle suore). La funzione procede in forma solenne, poi segue tutta la cerimonia di appello, interrogazioni, accettazione della professione da parte della candidata e consegna del soggolo e degli altri segni indossati con l’aiuto della priora. Alla fine, mons. Bregantini pone la corona nuziale sul capo della suora, un momento di grande emozione e commozione per tutti. Segue uno scrosciante applauso. Alla fine della cerimonia, nella cui omelia il vescovo non nasconde la propria gioia e sottolinea che tutto il Molise esulta in questo giorno di festa, le suore si ritirano in parlatorio, da dove si potrà salutare suor Maria Antonella dell’Immacolata. I presenti si sono recati in uno spazio adiacente al parlatorio, per godere del buffet, offerto dai genitori della suora. Come lei stessa afferma, sua madre e suo padre sono due santi genitori, come le sue sorelle. Io sono stata molto felice dell’accoglienza che hanno riservato a tutti gli ospiti, anche a me che li ho conosciuti in quella occasione. Papà Matteo era felicissimo e controllava attentamente che tutto andasse bene. Mamma Ninuccia, con gli occhi pieni di lacrime, mi descriveva la sua emozione indicibile in quel giorno così importante.

Conclusioni

La professione di Suor Antonella, celebrata in un periodo molto oscuro per il mondo, la guerra in corso tra Russia e Ucraina e il covid che ancora non ci abbandona e ci tiene sempre in apprensione, è una ventata di gioia e speranza per tutti noi. La grata del monastero carmelitano, che può dare la sensazione di lontananza e separazione, è invece vicinanza spirituale, perché lo Spirito Santo, come la stessa Antonella afferma, annulla ogni distanza, fortifica  e dà maggiore forza e slancio a credere e pregare per un futuro migliore, per un mondo senza guerre ingiuste, dove possano regnare finalmente pace, concordia, amore e rispetto per il prossimo. Si capisca che le incomprensioni vanno placate sedendosi a un tavolo e concertando la soluzione più giusta per tutti. Desidero riprendere l’augurio che personalmente formulo alla suora, dalle parole della preghiera dei fedeli nel giorno della sua consacrazione: “Che suor Maria Antonella dell’Immacolata mantenga sempre viva la lampada dell’amore e della fedeltà a Gesù, suo sposo, profumo nascosto nella solitudine del Carmelo, giardino della Vergine Maria, per la salvezza delle anime”. Per me, che per la prima volta ho assistito a una cerimonia così sentita, piena di calore e grazia, possa essere questa un’occasione e un ulteriore esempio per rafforzare il vivere seguendo gli insegnamenti di Gesù.

Mariarosaria Di Renzo