San Valentino

LA CHIAVE DELLA FELICITA: L’AMORE

Una sintesi della visione teologica e biblica dell’Amore e uno spunto di riflessione sull’aspetto pagano della festa degli innamorati

Febbraio: il mese in cui tutto si colora di rosso, tutto si veste di romanticismo, tutto viene adornato di cuori. Ma siamo sicuri di aver compreso il vero senso dell’Amore?

Tutti noi esseri umani, seppur in modo diverso, abbiamo sperimentato un legame con la parola Amore: come la catechesi ci insegna, Dio è Amore e l’uomo vive per amare ed essere amato. Grazie a un gesto di Amore nasciamo e cresciamo nutrendoci di Amore fino a trarne la nostra felicità; in realtà compiamo la nostra missione di vita solo se riusciamo a coltivarlo, rafforzando sempre più la nostra capacità di amare, senza mai farlo inaridire.

Come tutto il Creato, l’origine indubbiamente è Dio stesso, che è Amore e ci ama: ci ha creati e dato vita, ci ha dato la gioia di percorrere la via della Salvezza, ci ha donato il suo Figlio; e tutto questo è solo perché opera per Amore.

Tra le righe della Sacra Scrittura, oltre all’evidente legame tra Dio e l’uomo, si evincono varie sfaccettature dell’Amore come sorgente di gioia, con delucidazioni che ci portano poi a distinguerne la vera essenza, donandoci aneddoti che ci conducono a riflessioni e analogie nella vita di tutti i giorni; in particolar modo emerge l’Amore naturale e umano, quello legato all’amicizia, quello che plasma la famiglia e quello divino che fa da collagene; leggere quelle righe sembra quasi incamminarsi in un viaggio che ci spiega l’Amore nel ciclo della nostra vita, in tutte le sue forme, in cui ad accompagnarci è l’unico grande Amore: quello di Dio.

Oggigiorno la parola Amore ci proietta subito nel sentimento che lega due fidanzati; la bellezza, la forza e la passione del loro Amore poeticamente le descrive il Cantico dei Cantici; talmente grande questo legame che unisce un uomo e una donna che porta l’un l’altro a porsi come sigillo sul proprio cuore, a non lasciarsi mai, fino ad abbandonarsi nell’unione del Matrimonio, all’epilogo di sé in cambio di una nuova vita, con l’obiettivo di creare insieme qualcosa di meraviglioso: la Famiglia, fonte di vita abitata dall’Amore per i figli che ne sono frutto.

La Bibbia, però, tratta dell’Amore in senso lato e non solo secondo l’aspetto coniugale; difatti ci porta a riflettere sull’amore naturale che ognuno di noi ha e ci mette in guardia da quelle forme di amore che appartengono a egoismo e piacere personale, che vanno in contraddizione con la definizione stessa di Amore; se pensiamo alle parole di Gesù giungiamo proprio a questa considerazione, in cui atti si vestono di amore ma non hanno niente che lo rappresenti realmente: “Chi ama la propria vita, la perde e chi odia la propria vita in questo mondo, la conserverà per la vita eterna”(Gv 12,25).

Nel paiolo dell’Amore rientra anche l’Amicizia, intesa come nobile forma di amore; nelle vicende raccontate dalla Bibbia innumerevoli sono storie di legami amichevoli che tutt’oggi ci danno esempio, supporto e riferimento. Il libro del Siracide in particolare ci invita a dedicarci all’amicizia: «Prima di morire fa’ del bene all’amico, secondo le tue possibilità sii con lui generoso” (Sir 14,13); il voler bene e il voler aiutare il prossimo rientra tra le più grandi azioni che vanno ad alimentare la capacità di amare. Pensiamo anche all’amicizia che legava Gesù ai suoi discepoli e con quanto Amore ha detto loro: “Nessuno ha amore più grande di quello di dare la sua vita per i suoi amici… vi ho chiamati amici, perché vi ho fatto conoscere tutte le cose che ho udite dal Padre mio…questo vi comando: che vi amiate gli uni gli altri” (Gv 15,9-17); grazie a queste parole abbiamo oggi tutti la chiave che ci porta alla vera felicità.

San Paolo nella sua lettera ai Corinzi esalta l’Amore in tutte le sue forme donandocene una delle visioni più toccanti, oggi comunemente identificata come “Inno all’Amore”. Egli descrive l’Amore con un tono impersonale, come un qualcosa che appartiene a tutti; evidenzia come questo sentimento sia al di sopra di ogni altra cosa, indispensabile e fondamentale per dare valore alla propria vita, lo caratterizza con dei segni tangibili e allo stesso tempo sembra elencarne i “comandamenti” proprio come un vademecum; inoltre ribadisce che sono tre le cose che realmente contano: la Fede, la Speranza e l’Amore, “ma la più grande di tutte è l’Amore”; ecco, con queste parole sottolinea la superiorità dell’Amore, anche se tutto scomparirà “l’amore non avrà mai fine”.

Quindi, quando tutto si colora di rosso, si veste di romanticismo e viene adornato di cuori pensiamo a questo tipo di Amore ed è questo che dobbiamo festeggiare ogni attimo della nostra quotidianità; solo così ogni giorno sarà la festa dell’Amore e degli innamorati e solo così potremo gustare il vero sapore della Felicità.

Valentina Capra