Mons. Bregantini. La strada deserta che si fa chiesa e casa

“Alzati e va, sulla strada che scende da Gerusalemme a Gaza; essa è deserta ma tu annuncia!” (Atti 8, 26).Così dice l’angelo al diacono Filippo. Lo manda a percorrere una strada deserta. E’ deserta, sembra ironia, tempo perso, missione perduta. Eppure, proprio su quella strada, Filippo creerà uno dei momenti missionari più illuminanti, fatto di vicinanza al ricco funzionario Etiope,  ascolto premuroso delle sue domande, annuncio di un kerigma ben posto, che porta a celebrare un Battesimo coinvolgente, fonte di gioia piena.

Ripercorrendo con voi questo mese di ottobre (come fa Intravedere!) sento sempre più che è il mese dell’annuncio missionario, in un mondo “deserto”, che sembra ormai lontano dalla fede. Eppure, proprio qui, in questo storico momento complesso, ecco che la pandemia ci chiede di riavvolgere il filmato della speranza, fatta di tre parole: consapevolezza della lezione storica che Dio ci ha dato; consolazione per le persone colpite dalla crisi; coraggio di ripartire per un nuovo tempo di grazia. Tre parole che iniziano dalla lettera “C”, come si è detto al raduno del Clero della CEAM, al santuario di san Gabriele, il 12 ottobre. La missione allora è annuncio  di conversione radicale a Gesù Cristo! Come per Filippo, che annuncia  la salvezza partendo da un passo relativo al mistero della sofferenza del Servo di Iahwè.

Di missione verso il Creato c’è poi immenso bisogno. Lo ha sentito la chiesa italiana, nella sua Settimana sociale celebrata ad alto livello a Taranto dal 21 al 24 ottobre.  Ne parliamo con cuore empatico in questo numero, come l’evento speciale del mese. Il grido lanciato: “un bambino vale più di tutto l’acciaio del mondo!” è stato raccolto! Percorriamo dunque una nuova strada. Perché cambiare si deve! E non solo a Taranto, ma anche nei nostri Comuni, per numerosi siti inquinati, la cui bonifica deve essere il primario impegno dei nostri sindaci. Cambiare si può, come hanno dimostrato le Buone Pratiche visitate, in uno stile gioioso e drammatico. Fatto di gioia per la bellezza del Creato. Intessuto di drammaticità, perché non si può più aspettare! Occorre infatti andare alle radici ontologiche e religiose dell’inquinamento, certi che la questione ecologica è sentita sempre più, ormai, una  delicata questione teologica!

C’è bisogno di missione nella accoglienza del messaggio che ci lancia il Sinodo universale, iniziato domenica 17 ottobre, nella parrocchia di san Pietro. Tre le parole che ci guidano: Comunione, partecipazione e missione. La missione infatti scaturisce sempre dalla comunione gustata, camminando tutti insieme e dalla partecipazione alla vita della Comunità, rinnovando tutti gli organi di partecipazione ecclesiale. E’ allora tempo di un laicato chiaro, preparato da preti che ci credono e che godono nel vedere i laici crescere, capaci anche di critica, ma sempre fedeli. L’avvio della Scuola di Teologia per Laici, infatti, iniziata lunedì 25 ottobre, ne è il segno fattivo. Cambia radicalmente le prospettive. Chi la frequenta non viene per sentirsi di più né per valere di più. Ma per servire di più la sua comunità, che lo invia per essere accolito, lettore e catechista istituito, finalmente aperto anche nella dimensione femminile. Una colomba bianca si è posata sulla mia spalla. Non voleva andar più via. Benedizione, certo, ma anche spinta a volare alto, per tutti noi!

Un ultimo rilievo, in essenzialità. Non è passato in Senato il decreto ZAN. E’ stato rinviato, per poter essere riveduto. E se è vero che il 27 ottobre non è stato un bel giorno per l’Italia, è anche vero che la legge, così come era scritta, era una brutta legge, come tante volte il mondo cattolico aveva detto. Andava discusso un testo concordato insieme, dal sapore più chiaro. Se infatti era positivo l’intento di rispettare le persone di ogni orientamento sessuale, andava chiarito soprattutto il punto della fluidità di genere. Il buon senso ha prevalso. Ne siamo contenti. Crediamo comunque nel futuro. Non può infatti vincere la presunzione, specie in Parlamento! Ma la collaborazione, per il Bene comune. Anche in politica è necessaria la missionarietà.  Anzi, soprattutto qui!

Campobasso 28 ottobre 2021.                                             

+ p.GianCarlo, Vescovo