LAICI ED EVANGELIZZAZIONE

IL CATECHISTA DIVENTA “MINISTRO”

Istituzione del “ministero del catechista” col Motu proprio Antiquum ministerium.

Papa Francesco col Motu proprio Antiquum ministerium ha istituito, lo scorso 10 maggio, il ministero laicale del catechista.

Un radicale riferimento antico per fondere un ministero alquanto nuovo: nella durata nelle modalità nel rito e, novità nella novità, anche nella traduzione di una lingua inedita.

Per la prima volta nella storia di un documento papale il testo, confermando lo stile eminentemente pastorale del nostro Papa, è stato accompagnato da una immediata traduzione in Lis (la lingua italiana dei segni).

Riguardo all’importanza dei laici per l’evangelizzazione, maturato sopra tutto dopo il Concilio Vaticano II, Antiquum ministerium segna l’approdo istituzionalizzato di un percorso millenario.

Già S. Paolo VI, in vari suoi documenti, sollecitava l’istituzione ministeriale dei catechisti. Papa Francesco tracciando un excursus storico sulla “insostituibile missione” dei catechisti, si sofferma particolarmente sui testi di quest’ultima stagione ecclesiale e sul notevole rinnovamento della catechesi negli ultimi decenni che hanno portato anche a costituire un recente Direttorio per la Catechesi.

 

Finalita’ e modalita’ del nuovo ministero

Il documento così le sintetizza: “È lo sguardo alla vita delle prime comunità cristiane, che si sono impegnate nella diffusione e sviluppo del Vangelo, a sollecitare anche oggi la chiesa a comprendere quali possano essere le nuove espressioni con cui continuare a rimanere fedeli alla Parola del Signore per far giungere il suo Vangelo ad ogni creatura, con la fedeltà al passato e la responsabilità nel presente”.

Nell’ottica evangelizzatrice dell’intera comunità cristiana, Papa Francesco istituisce, così, il nuovo ministero laicale del catechista da svolgersi “in forma secolare e senza cadere nella clericalizzazione”.

In forza del Battesimo non più un servizio periodico, ma una vera vocazione laica permanente sancita da uno specifico rito di investitura che la Congregazione per il Culto divino e la disciplina dei Sacramenti pubblicherà fra breve.

Finalmente, mi viene da esclamare come catechista di lungo corso!

Una vocazione impegnativa: non si può improvvisare.

Una vocazione permanente: non si può limitare alla preparazione della Prima Comunione e della Cresima con i risultati di oggi non certo incoraggianti. Papa Francesco, perciò, la estende a tutti gli ambiti della catechesi, spinto dall’urgenza di ricercare ed attivare nuove, più efficaci e stabili, forme di evangelizzazione, (soprattutto fra i giovani precisa) nel nostro mondo secolarizzato e globalizzato. Demanda, poi, ai vescovi delle chiese locali le modalità.

Saranno essi a decidere, con il dovuto discernimento riguardo ai carismi personali e alle esigenze del territorio, i campi di intervento e i requisiti (età, studi e percorsi necessari).

Identichit del catechista ministro.

Rifacendosi alla costituzione conciliare Lumen Gentium, Papa Francesco così precisa le sue caratteristiche: “è testimone della fede, maestro e mistagogo, accompagnatore e pedagogo che istruisce in nome della chiesa. Una identità vocazionale che solo mediante la preghiera e lo studio (la dovuta formazione biblica teologica pastorale e pedagogica) e una attiva partecipazione alla vita della comunità cristiana può svilupparsi con coerenza e responsabilità”.

In conclusione, “uomini e donne di profonda fede e maturità umana capaci di accoglienza, generosità e comunione fraterna per comunicare efficacemente le verità della fede e che abbiamo già maturato una previa esperienza di catechesi”.

Come catechista di lungo corso, ritengo particolarmente importante quest’ultima condizione.

In sostanza da sempre il vero catechista, sia pure con un servizio limitato, è stato un accompagnatore.

Ma oggi più di ieri come può diventare accompagnatore permanente se prima non è stato accompagnato?

A tal proposito, noi vecchie e meno giovani catechiste della forania di Bojano dobbiamo una ri-conoscenza grande come il nostro Matese alle suore Maestre di Santa Dorotea, rimaste fra noi qualche decennio. Secondo queste nuove disposizioni, davvero maestre ante litteram di catechiste formate sul campo parrocchiale.

Dunque un identichit vocazionale molto impegnativo quello del nuovo catechista e una nuova opportunità di crescita personale e comunitaria che la chiesa offre ai catechisti già attivi.

Antiquum ministerium offre anche una opportunità di crescita personale e comunitaria ai catechisti già attivi.

 

Rosalba Iacobucci