
“Fiamma viva della mia speranza, questo canto giunga fino a Te! Grembo eterno d’infinita vita, nel cammino io confido in Te. Dio ci guarda, tenero e paziente: nasce l’alba di un futuro nuovo.”
Questi sono alcuni dei versi del canto del Giubileo 2025, che esprimono bene il motivo per cui le Aggregazioni laicali della Diocesi di Campobasso-Bojano hanno profondamente desiderato vivere insieme il “loro” momento giubilare, fin dal momento della Bolla d’indizione dell’Anno Santo della Speranza, da parte di Papa Francesco, perché molto rappresentativo e particolarmente importante per i propri cammini.
Il Giubileo rappresenta un’occasione per ogni uomo di poter sperimentare, in maniera sempre più nuova, l’infinita Misericordia del Padre che continua a chiamare, a radunare i suoi figli, ripetendo loro: “Coraggio, Io sono con voi, non perdete la Speranza”. È una questione di fiducia, quindi, che richiede una profonda conversione, sia personale che comunitaria, per gustare la gioiosa e liberante esperienza del perdono.
Per i gruppi, le associazioni, i movimenti, le fraternità, vivere il Giubileo insieme, comunitariamente, significa riscoprire che la propria vocazione laicale è fondamentale e parte integrante della missione della Chiesa, che deve quindi necessariamente portarli a non vivere come tante isole, ma come membra vive dell’unico corpo ecclesiale, chiamati a costruire ponti, a vivere il servizio come parte integrante della loro missione, a costruire, cioè, unità nella pluralità dei carismi, come sempre ricorda il nostro Vescovo Biagio.
Il Giubileo delle Aggregazioni laicali è stato celebrato nel mese di ottobre, mese missionario, e non poteva capitare periodo più bello ed appropriato, perché la missione delle Aggregazioni laicali consiste proprio nel testimoniare il Vangelo nei luoghi di vita quotidiana e nell’essere ponte tra la comunità ecclesiale e la società. Il titolo scelto per questo evento è stato “Dono di Grazia”, perché riconosciamo che in questo, come in ogni Anno Santo, il Padre vuole inondare i suoi figli di grazie specialissime. Resta a braccia spalancate per accogliere le nostre fragilità, le nostre mancanze, le nostre povertà, per farci rinascere nuovi completamente. Ci propone una tabula rasa dei nostri peccati. Vuole riscrivere la nostra storia e farci ricominciare senza fardelli, liberi di accogliere il suo amore, senza sensi di colpa. Vi pare poco?
Ad aiutarci a vivere in maniera consapevole questo momento di grazia è stato il prezioso contributo del biblista don Michele Tartaglia che, in un momento di formazione, ci ha illuminato sulla storia e sul significato del Giubileo, evidenziando, fra i tanti concetti, che lo stesso restituisce all’uomo quella dignità che il peccato gli ha tolto e lo rende uomo nuovo.
Il giorno 11 ottobre il nostro Vescovo, mons. Biagio Colaianni, ha convocato le Aggregazioni laicali della Diocesi presso la Chiesa Cattedrale di Campobasso per la celebrazione del loro Giubileo.
La celebrazione eucaristica, prevista per le ore 19, è stata preceduta dalla preghiera del Santo Rosario, in unità con il Santo Padre, Papa Francesco, e con la Chiesa universale, per chiedere la pace nel mondo.
Grande è stata la risposta dei laici, sia in termini numerici che di partecipazione attenta e silenziosa, sia durante la preghiera che durante la celebrazione eucaristica. Il clima di raccoglimento e comunione ha aiutato a vivere in maniera profonda ogni singolo momento. L’unità che si percepiva ha permesso allo Spirito Santo di soffiare nei cuori e di farci sentire fratelli in Cristo Risorto e uniti al nostro Pastore.
Durante l’omelia il Vescovo ha esortato i gruppi a vivere l’unità, la fraternità, la comunione davanti a Dio, per essere autentici testimoni di Cristo. Ha dunque fissato l’attenzione sull’importanza della fede, sottolineando che la fede è un dono di Dio e che, se vissuta bene, sorregge nei momenti difficili. Ha esortato ad educarci alla Parola, per poter crescere nella fede. Come un padre che vuole aiutare i suoi figli, ci ha detto di non scoraggiarci, perché il cammino di fede va fatto a piccoli passi, nella quotidianità. Ha concluso ricordando che la nostra Speranza è Gesù Cristo, che si deve riconoscere nell’Eucaristia, luogo di gratitudine e rendimento di grazie, dove incontriamo i fratelli da amare e da servire.
Questo Giubileo è stato riconosciuto da tutti come una vera grazia di Dio. Un vero Dono di Grazia. Tutto a lode del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.
Gilda Fantetti



