FEDE, DEVOZIONE E COMUNITÀ RIUNITE ATTORNO AL SANTO PROTETTORE

SAN MICHELE ARCANGELO NEL CUORE DELLA COMUNITÀ DI BARANELLO

Anche quest’anno, come da tradizione, a Baranello si è svolta la festa patronale in onore di San Michele Arcangelo, con momenti di grande spiritualità e devozione al Patrono. I festeggiamenti civili e religiosi hanno avuto inizio il 7 maggio e si sono conclusi il 9 maggio.

L’evento religioso cardine, per onorare il Santo, si è svolto l’8 maggio, con la celebrazione della messa solenne nella chiesa di San Michele Arcangelo a lui dedicata. La Santa Messa è stata presieduta dall’Arcivescovo della diocesi di Campobasso-Bojano, Monsignor Biagio Colaianni, con due concelebranti: don Fulgence Bizindavyi (parroco) e don Fidèle Niyonkuru (ospite), alla presenza delle autorità civili e militari, in una chiesa gremita di fedeli.

L’inizio della funzione religiosa è stato preceduto da un intervento di Sua Eccellenza Monsignor Biagio Colaianni, che ha annunciato ai fedeli l’elezione del nuovo Pontefice, sottolineando l’importanza di questo evento per la Chiesa e per i credenti. Ha inoltre indicato quale sarà il cammino della Chiesa, che «sicuramente sarà quello della pace». «Il compito della Chiesa è grande e Lui lo svolgerà sicuramente, perché guidato da Dio. Come sempre, Dio sorprende: gli uomini possono progettare e pensare, ma poi Dio interviene nella storia degli uomini per fare la storia di salvezza degli uomini».

Un discorso carico di emozione, gioia e speranza, che ha toccato il cuore dei fedeli, rafforzando ulteriormente quel senso di unione che da sempre caratterizza la comunità.

Durante la celebrazione, il parroco ha ringraziato calorosamente tutti i presenti, esprimendo la propria gratitudine per la partecipazione a questo momento importante per Baranello. La sua gioia per l’elezione del nuovo Papa si è manifestata in un sorriso luminoso e in un entusiasmo contagioso, definendo l’elezione «un regalo, un dono che la Beata Vergine Maria, la Madonna del Rosario ci ha fatto. Grazie all’intercessione di San Michele Arcangelo, abbiamo pregato e ottenuto».

L’omelia è stata tenuta dal Vescovo, che ha offerto ai fedeli un’intensa riflessione sulla parola di Dio. In particolare, si è soffermato sulla “zizzania”, parola chiave del brano evangelico del giorno, e su come oggi sia «quasi scontato affermare che il male esiste, attraversa la vita dell’uomo, si insinua nel cuore, nelle azioni e nel vivere quotidiano, fino a permeare l’intera storia dell’umanità».

Nonostante ciò, ha voluto lasciare un messaggio di speranza, che trova la sua forza nella risurrezione di Cristo. Ha sottolineato che tutti noi dovremmo essere come San Michele, simbolo di chi vince il male attraverso la lotta. «Dobbiamo essere certi che, pur nella fragilità, e anche quando il male non dipende direttamente da noi, esso può essere sconfitto. È questa la speranza che celebriamo nella festa di San Michele. Non ci rivolgiamo a lui per dire: “Pensaci tu”, ma per chiedergli di renderci combattenti come lui, capaci di affrontare le difficoltà, le paure e le angosce, trasformandole in occasioni di salvezza».

«Operare il bene, quindi, non è solo una scelta, ma uno stile di vita. Non basta desiderarlo: bisogna praticarlo nelle parole, nei gesti, nei rapporti, al lavoro, nelle passeggiate, persino quando guardiamo la televisione. È un esercizio continuo. Solo così possiamo educarci a riconoscere il male ed evitarlo. Ogni giorno, in ogni situazione, siamo chiamati ad agire nel bene».

Il Vescovo ha poi concluso la sua omelia esortando i fedeli a elevare preghiere a San Michele affinché «ci aiuti a riconoscere e combattere il male, anche quando si presenta travestito da bene».

Nel suo discorso, il Sindaco ha ringraziato le autorità religiose, civili e militari, e tutti coloro che hanno contribuito alla riuscita della celebrazione e dell’evento. Ha sottolineato che San Michele, per i baranellesi, rappresenta «molto più di un simbolo religioso: è il custode delle famiglie e il protettore del paese». Ha poi rivolto un ringraziamento particolare al parroco don Fulgence Bizindavyi, esprimendo gratitudine per essere riuscito in pochi mesi «a entrare nel cuore della comunità baranellese con discrezione, umanità e fede profonda».

Al termine della Santa Messa, la statua del Santo è stata portata in solenne processione per le vie del paese, accompagnata dalle autorità religiose, civili e militari, dai fedeli e dal complesso bandistico, tra canti e preghiere.

Un momento di raccoglimento e spiritualità molto partecipato. Durante la processione, fuochi d’artificio hanno onorato la statua, arricchendo l’atmosfera di festa e gioia. Un altro momento toccante è stato il rientro in chiesa, dove la statua è stata omaggiata con un’esecuzione musicale della banda, che ha creato un’atmosfera di intensa spiritualità. Subito dopo, Sua Eccellenza il Vescovo ha guidato i fedeli in una preghiera a San Michele Arcangelo, invocandone la protezione e la guida. La preghiera, scritta da Papa Leone XIII, è stata recitata con grande emozione e intensità, assumendo un significato ancora più profondo dopo l’annuncio dell’elezione del nuovo Papa, che ha scelto il nome di Leone XIV, percepito dai fedeli come segno di continuità, protezione e guida per la Chiesa. Tutto si è concluso con un momento di convivialità tra le autorità presenti e una festa in piazza aperta a tutta la cittadinanza.

don Fulgence Bizindavyi