MOLISANI NEL MONDO

NUOVE MIGRAZIONI: «DALLE COLLINE DEL MOLISE AL CUORE DEL TICINO»

Quando ho messo piede in Svizzera per la prima volta, portavo con me un paio di valigie e un cuore pieno di domande: come mi sentirò qui? Troverò il mio posto? Sarò accolta, compresa?

Provengo da Jelsi, un piccolo paese tra le colline del Molise, dove le tradizioni hanno il profumo del grano, della festa patronale, dei volti che si conoscono da sempre. È qui che mio padre, viterbese d’origine, ha scelto anni fa di trasferirsi per amore di mia madre, costruendo la nostra famiglia e arrivando oggi ad avere l’onore di rappresentarla come sindaco.

Il Molise, con la forza della sua autenticità e con il suo ritmo tranquillo, è stato il luogo dove ho studiato e ho costruito la mia carriera da avvocato.

Ma anche in questo angolo di Italia “che esiste e resiste”, dopo tanti anni, anch’io – come molti giovani – ho ampliato i miei orizzonti, affacciandomi a nuove opportunità internazionali. Un viaggio, il mio, che mi ha infine portato in Svizzera, in Canton Ticino.

È stata una scelta coraggiosa, fatta di rinunce e strappi. Ho lasciato il mio mondo, le mie certezze, il mio studio legale da avvocato, per ricominciare da capo in terre nuove.
Non è stato tutto semplice: ci sono stati giorni di fatica, giorni di nostalgia e di smarrimento, ma ne è valsa decisamente la pena.

È proprio qui in Ticino che ho iniziato a costruire una parte fondamentale di me, che si chiama: famiglia, insieme al mio compagno di vita. Lui, veneto d’origine, trasferito in Ticino quasi 10 anni fa, lavora come medico, professione che ama profondamente e che affronta ogni giorno con grande dedizione e senso di responsabilità. È con lui che ho scelto di condividere non solo una casa, ma un progetto di vita.

A Lugano ho imparato a conoscere una realtà diversa, dove le giornate scorrono ordinate, i ritmi sono costanti e i rapporti più misurati.

In mezzo a questo cambiamento, solo pochi mesi fa, è arrivata lei: nostra figlia. È nata all’Ospedale San Giovanni di Bellinzona, nello stesso ospedale dove lavora il suo papà, in una terra che ad oggi rappresenta sapori e colori non più tanto estranei.

Quando ho partorito lì, mi sono sentita accolta, protetta e compresa. Nonostante fossi lontana dalla mia famiglia d’origine e dai luoghi che mi hanno visto crescere, ho ritrovato quella genuina umanità, accoglienza e professionalità che mi hanno fatto sentire a “casa”.

Mia figlia crescerà in Svizzera e parlerà in italiano con noi – probabilmente un misto di accento molisano, veneto e ticinese – in una realtà fatta di molteplici sfumature culturali e linguistiche, un mix che spero le dia non solo competenze, ma anche identità.

Le racconterò della mia regione, delle tradizioni di Jelsi, delle nostre estati piene di feste e di riti antichi, e spero che un giorno possa sentirsi parte anche di quel pezzo d’Italia che le appartiene.

Vivere in un nuovo Paese è come imparare a camminare di nuovo. Anche le cose più semplici assumono significati che non avevi considerato prima. In Svizzera, la precisione e la discrezione dominano i gesti quotidiani. All’inizio può sembrare distacco, ma col tempo ho iniziato a riconoscere in quei gesti un’altra forma di rispetto.

Ho avuto la possibilità di lavorare in Ticino mentre ero in gravidanza, un gesto di fiducia che oggi riconosco come raro e significativo. Appena si concluderà questa meravigliosa parentesi di maternità che sto vivendo, sarò pronta a rientrare nel mondo del lavoro svizzero, con apertura e voglia di ritrovare il mio ritmo tra le sue regole e consuetudini, affrontando questa nuova ripartenza con gratitudine, determinazione e con la consapevolezza che ogni cambiamento è un’occasione per evolversi.

Essere immigrata oggi è un’esperienza complessa. Da una parte c’è la possibilità di costruire una nuova vita, dall’altra la fatica dell’adattamento e la voglia di sentirsi a casa.

In questo cammino, fatto di adattamento, scoperta e speranza, sto imparando ad ascoltare, a osservare, a lasciarmi stupire. Ed ora, con la mia famiglia per mano, il cuore ancorato alle mie origini molisane e lo sguardo aperto nel cuore del Ticino, scopro nuove emozioni e nuove sfide e tutto acquista un senso nuovo: più profondo, più vero, che profuma di vita e di felicità.

Giulia Mauri, Lugano

 

Giulia Mauri ha conseguito la laurea magistrale in Giurisprudenza all’Università degli Studi del Molise (CB). Dopo aver esercitato la professione di avvocato in Italia e in Lussemburgo, vive ora a Lugano (Svizzera).