«FAR FIORIRE SPERANZE, INTRECCIARE RELAZIONI, IMPARARE L’UNO DALL’ALTRO»

“Far fiorire speranze, fasciare ferite, intrecciare relazioni, imparare l’uno dall’altro” è stato il titolo dell’Incontro nazionale tenutosi dal 18 al 21 agosto scorso, presso l’hotel “Casa tra noi” in Roma. Faceva impressione e destava stupore vedere tante donne unite da uno stesso scopo in cammino per una stessa meta verso l’incontro con Cristo Gesù.

Un ‘esercito’ di donne consacrate che hanno avuto il coraggio di scegliere una strada tanto antica quanto nuova e bella in mezzo a questa generazione tutta presa dall’apparire, dall’avere successo, da una forma esagerata di protagonismo, dal desiderio eccessivo di accumulare ricchezze e denaro. Le consacrate dell’Ordo Virginum, invece, vogliono e desiderano essere quel segno profetico di sinodalità nell’annunciare con la vita la possibilità di una vita evangelica secondo le beatitudini da realizzarsi nell’ordinarietà del quotidiano.

Nel convegno conclusosi il 21 agosto è stata data l’opportunità di approfondire la vocazione alla sinodalità della vergine consacrata, chiamata ad ascoltare Dio e i fratelli, in un continuo discernimento dei segni dei tempi, in comunione e in cammino col Popolo di Dio. È stato tutto un crescendo dalle lodi cantate e musicate magistralmente da alcune sorelle, dalle celebrazioni eucaristiche quotidiane presiedute da Vescovi e dal Cardinale Joao Braz de Aviz, prefetto della Congregazione per gli istituti di vita consacrata e le società di vita apostolica, alle relazioni offerte da egregi professori, a momenti di preghiera intensa, ai lavori di gruppo, fino allo scambio di esperienze e di gioia condivise durante i pasti.

Interessanti, profonde e proficue sono state le relazioni dei professori, in primis quella della professoressa Rosanna Virgili, biblista, dal tema “Il saluto e il sussulto”, con un approfondimento della profezia sinodale delle donne nella Bibbia e nella Chiesa. Bello è stato l’accostamento della visita di Maria ad Elisabetta, il racconto di Gesù dodicenne nel tempio fra i dottori della legge: con l’Ordo Virginum una realtà che sembra invisibile ma c’è, poiché ogni consacrata è chiamata a testimoniare nel nascondimento, nel non imporsi, nell’essere discreta con la discriminante di annunciare il vangelo nel mondo, nell’ordinario e nel quotidiano senza segni distintivi, senza far rumore e senza protagonismo. Essere nel mondo quel segno di contraddizione attraverso il dono della verginità che se accolto con amore e per amore diventa una risposta a quell’amore nuziale e fecondo come quello di Maria. Lei che è Vergine, Madre e Sposa ha detto il suo Sì perché ha scelto secondo il disegno di Dio andando oltre i principi legati alla religione ebraica, amando Giuseppe nella piena libertà e in perfetta castità di vita.

Altrettanto interessante è stata la relazione del professore di ecclesiologia all’Università Gregoriana, Dario Vitali, il quale ha offerto la sua relazione dal titolo “L’Ordo Virginum alla prova della sinodalità”. Ha posto all’attenzione delle partecipanti alcune domande: Quale legame tra sinodo e Ordo Virginum? Tra Ordo e Chiesa?

Partendo dal principio che la Diocesi è la porzione del popolo di Dio, l’Ordo s’inserisce molto bene proprio dentro questa chiesa particolare per essere chiesa prima che del fare, conoscendo la chiesa anche nelle sue fragilità, costruendo comunione e unità col proprio Vescovo, mettendosi in ascolto della sua parola nonché dei fratelli e sorelle per essere membra vive in mezzo a tutto il popolo santo di Dio, creando fecondità e crescita tanto umana quanto spirituale. “In un contesto che privilegia l’apparenza e la visibilità, la consacrazione nel mondo sceglie la logica del lavorare dall’interno, anche nel nascondimento, per consentire alla realtà tutta di scoprire la bellezza dell’amore di Dio”. Molto proficui sono stati gli interventi delle sorelle che con le loro domande e loro esperienze hanno arricchito ogni momento rendendolo vivo in tutti i suoi aspetti. La gioia ancora più grande è esplosa in piazza San Pietro, dove dalla sua solita finestra il Papa, come ogni domenica, dopo una breve catechesi sul vangelo odierno, impartiva la sua benedizione ai presenti convenuti, salutando anche le consacrate dell’Ordo Virginum e invitando ciascuna a testimoniare l’amore di Cristo. Come potevamo rispondere se non con un urlo per dirgli grazie per questa accoglienza e la vicinanza all’Ordo! Dopo questa solenne benedizione ognuna di noi si sentiva come abbracciata da un padre e incoraggiata a camminare, spedita verso le alte vette della perfezione. Tutte eravamo colme di gioia e di speranza, arricchite dalla Parola e dalle parole edificanti dei vescovi e dei relatori, così ognuna, alla fine, prendeva la strada del ritorno dandoci l’appuntamento per il prossimo anno nella bella città siciliana di Enna.

                                                                                                        Pina Spicciato o.v.