UN CAMMINO COMUNITARIO TRA TESTIMONIANZE, CINEMA E PREGHIERA

UN SABATO DI PACE

Per risvegliare le nostre coscienze e affidarle al Dio della Pace

Accogliendo l’invito del nostro Vescovo nel Ritiro del Clero di settembre 2025 a “muoversi per la Pace” nelle Parrocchie in questo tempo triste e duro, attraversato da guerre e tensioni che feriscono i popoli e i cuori, è nato ‘UN SABATO DI PACE’: quasi un mese di incontri, preghiere e riflessioni per coltivare speranza e riaffermare che la pace comincia sempre da ciascuno di noi e da piccole comunità che ci credono, come quella che partì duemila anni fa dopo la resurrezione di Cristo crocifisso.

L’idea, germogliata nel Consiglio Pastorale della Parrocchia SS. Angelo e Mercurio (chiese di Sant’Antonio Abate e Santa Maria de Foras), ha risposto alla forte necessità di offrire un itinerario comunitario con l’ascolto di testimoni diretti e un’esperienza di preghiera comunitaria conclusiva.

Abbiamo iniziato domenica 26 ottobre 2025 con la proiezione del film documentario, premio Oscar 2025, ‘NO OTHER LAND’, visto insieme nella Chiesa di Santa Maria de Foras, proprio nei giorni in cui la RAI, per discutibili ragioni editoriali, ne rinviava la messa in onda. Girato tra il 2019 e il 2023 nel villaggio di Masafer Yatta – in Cisgiordania occupata – il film mostra la vita di alcuni villaggi palestinesi occupati dalla forza militare israeliana. I protagonisti testimoniano, oltre a una sorprendente resistenza non violenta, anche un’inedita alleanza tra attivisti palestinesi e un giornalista israeliano — una dimensione di dialogo che aggiunge spessore alla narrazione.

La nostra comunità ha voluto guardare, riflettere, lasciarsi provocare da quelle immagini: in un tempo in cui la guerra entra nelle case attraverso gli schermi ma rischia di non toccare più i cuori, fermarsi per guardare con consapevolezza è già un atto verso la pace.

Sabato 1° novembre la nostra comunità parrocchiale ci ha permesso un incontro speciale con Khaled El Qaisi, un uomo italo-palestinese che vive a Roma, dove lavora come traduttore, ed è sposato con Francesca, una donna di Campobasso.

Nella Chiesa di Sant’Antonio Abate, Khaled ci ha raccontato con tanta saggezza, ricchezza di informazioni e umiltà che la sua terra, sin dalla storia antica, è stata abitata da diverse anime, etnie, popoli. Rispondendo alle domande della comunità, ha fatto comprendere che nessuna delle varie anime presenti nel territorio israeliano e palestinese può farsi padrona “dal fiume al mare”, spadroneggiando sugli altri.

Ha espresso rammarico per l’inerzia dei Paesi europei, che non hanno imposto sanzioni a Israele per via di interessi economici, come quelli italiani legati all’Eni nei giacimenti fossili al largo di Gaza e al commercio di armi, di cui l’Italia è tra i principali fornitori dopo USA e Germania. Il relatore ha confidato sottovoce la tentazione di abbandonarsi al nichilismo davanti a una situazione che peggiora sempre di più.

Il terzo e ultimo appuntamento, sabato 8 novembre, è stato un incontro di riflessione e preghiera dal titolo: ‘Il POTERE DEI SEGNI di fronte ai segni del potere’. Da Porta Sant’Antonio alla Chiesa di Sant’Antonio Abate si è camminato “inciampando” nel binomio GENOCIDIO–PROSSIMITÀ, guidati dalla Comunità Capi del gruppo Agesci CB5, impegnata in un percorso di riflessione dell’Agesci nazionale. Il percorso è stato compiuto con un sassolino nella scarpa per immaginare meglio il fastidioso e umile cammino che richiederebbe la Pace.

In chiesa è stato ricordato Nelson Mandela, che dopo 27 anni di carcere riuscì a vincere la sua lotta non violenta contro l’Apartheid instaurato dagli inglesi contro il popolo nero sudafricano. La storia troppo spesso dimentica esperienze come questa o come quella del Mahatma Gandhi in India.

Concludendo, si è pregato per non cedere alla tentazione del nichilismo emersa nel secondo incontro e affinché sorgano leader illuminati e non violenti tra palestinesi ed ebrei, che insieme facciano alzare lo sguardo ai rispettivi popoli, sino a osare guardare la montagna della riconciliazione, che darebbe vita umana vera a tutti e a ciascuno.

Diceva San Giovanni XXIII: “la pace si costruisce nelle coscienze degli uomini”. Così, nel cuore di ognuno potrà fiorire UN SABATO DI PACE, unica vigilia promettente della vita in abbondanza donata dal Crocifisso Risorto, e che può crescere nei nostri giorni e nella nostra Comunità parrocchiale. Per il bene di tutta la città.

Giulia Varriano

Don Francesco Labarile