Tra burocrazia, sistemi sanitari diversi e cultura del silenzio domenicale,
una testimonianza diretta di adattamento,
crescita personale e scoperta di nuovi equilibri
All’inizio del 2024, dopo aver trascorso oltre sette anni nella stessa azienda nel Québec, esperienza unica dopo la laurea, ho deciso che era giunto il momento di affrontare una nuova sfida. La pandemia aveva cambiato il mio lavoro e sentivo che non stavo più crescendo. Ho fatto domanda nella stessa azienda in cui la mia ragazza aveva già ricevuto un’offerta, ho ottenuto il lavoro e il fatto che lei fosse una reclutatrice mi ha aiutato molto. Mi è sembrato il momento perfetto per fare il grande salto.
La Svizzera mi attirava per molte ragioni: la sua stabilità, la forza economica e la qualità della vita. A differenza di molti Paesi dell’UE, sembrava più indipendente e sicura. Agli occhi degli estranei spesso appare misteriosa, un luogo dove vivono solo i ricchi e dove andare in vacanza costa una fortuna. Anche se questa parte non è del tutto falsa, c’è molto di più.
Quando ne parlai con la mia famiglia, erano felici per me ma anche sorpresi. Mia madre lo vedeva come la partenza definitiva del suo primogenito e mi elencò i motivi per non andare: tasse complicate, costo della vita elevato, necessità di vendere la mia Tesla. Ma ora posso dire che affrontare questa sfida mi ha consentito di scoprire capacità che non sapevo di avere. Una volta venuta a trovarmi, ha cambiato idea. Mio padre era più rilassato; penso di avergli semplicemente dato un motivo per recarsi più spesso in vacanza in Europa, soprattutto in Italia.
Quando sono arrivato, mi sono sentito sorprendentemente a casa: vivere nella regione francofona mi ha aiutato, anche se il mio accento quebecchese attira l’attenzione. Gli svizzeri sono accoglienti, puntuali e rispettosi della vita comunitaria. Ho imparato rapidamente che la domenica è considerata sacra: quasi nulla è aperto, le attività si fermano e l’atmosfera si fa più calma e raccolta. Forse può sembrare un’esagerazione, ma questa particolare attenzione alla pace e alla tranquillità racconta molto sui valori che qui vengono profondamente rispettati e custoditi.
Ci è voluto un po’ per abituarmi al sistema sanitario, completamente diverso da quello nazionale canadese; ho dovuto adattarmi all’assicurazione privata. Ma quando la mia ragazza è andata dal medico ed è tornata a casa prima ancora che finissi di farmi la doccia, ho capito che pagare per l’assistenza sanitaria privata ha sicuramente i suoi vantaggi, nonostante il costo elevato.
Anche la vita lavorativa è diversa. Come architetto di soluzioni cloud per una società di consulenza, sono passato da un’azienda di 60.000 persone a una di sole 50. Improvvisamente il mio impatto era visibile e potevo vedere i risultati diretti del mio lavoro. Ascoltare i feedback dei clienti e sapere di aver fatto la differenza è davvero gratificante.
Una parola che ho sentito ripetere più volte è stata “anticipare”, ossia prevedere ogni possibile problema prima che si verifichi. In teoria è fantastico, ma nella pratica può essere stressante. Per me “anticipare” deriva non solo dall’esperienza, bensì dalla forza di volontà. Lo stile di gestione è simile a quello del mio Paese, ma direi che ci è voluto circa un anno e molti riscontri da parte dei clienti per guadagnarmi la loro fiducia, che una volta conquistata è sincera e duratura.
Al di là del lavoro, sono rimasto affascinato dal sistema politico svizzero. La democrazia diretta può essere lenta, ma è costante. Provenendo da un Paese in cui la politica può sembrare zigzagante, trovo stimolante il fatto che in Svizzera le persone abbiano voce in capitolo e le decisioni procedano in modo lineare.
Naturalmente, nessun sistema è perfetto: anche le società comunitarie a volte possono creare pressioni. Ma il senso di responsabilità condivisa e di benessere collettivo è qualcosa di speciale e forse qualcosa che abbiamo perso altrove.
Questa esperienza mi ha cambiato molto. Ho imparato che ho più capacità di quanto pensassi: districarmi nella burocrazia, spostarmi da un continente all’altro, adattarmi a nuovi sistemi, costruirmi una nuova vita. Ho imparato a non temere i grandi cambiamenti e ho appena scoperto che sto per diventare padre. Sono entusiasta di iniziare questo nuovo capitolo, creando in Svizzera la mia famiglia e il mio futuro.

Julien Liberta è nato a Montreal da genitori originari di Cantalupo del Sannio (IS).
Ha la doppia cittadinanza e ora vive e lavora a Ginevra, dove si è trasferito dal Canada.



