UN ESEMPIO DI FEDE INCROLLABILE E AMORE ASSOLUTO PER CRISTO

UN CUORE CONSACRATO: LA FEDE INVINCIBILE DI SANTA CRISTINA

Nel cuore della cristianità antica, la figura di Santa Cristina si staglia come un esempio di fede incrollabile e amore assoluto per Cristo; la sua vita attraversa i secoli ed è una testimonianza luminosa di resistenza spirituale contro la violenza, l’idolatria e la paura. Cristina, giovanissima martire del IV secolo, affronta il dolore, il tradimento del padre, la solitudine e torture inenarrabili, ma nulla riesce a scalfire il suo amore per il Vangelo: è una storia che continua a parlare al cuore di chi crede, oggi come allora.

 Origini e martirio

Cristina nasce a Bolsena, figlia del potente magistrato Urbano. A soli undici anni viene rinchiusa in una torre per essere consacrata al culto pagano; proprio lì, una delle sue ancelle le parla di Cristo ed è l’inizio di una conversione radicale. Dopo il battesimo, Cristina distrugge gli idoli, dona l’oro ai poveri e il padre, furioso, diventa il suo primo aguzzino: la fa flagellare, gettare su una ruota infuocata, imprigionare e infine ordina che venga annegata con una macina in pietra al collo, ma la pietra galleggia e Cristina, illesa, riemerge come un giglio tra le acque.

Le persecuzioni continuano anche dopo la morte del padre e altri magistrati le impongono nuovi tormenti: le serpi non la mordono, le fiamme non la consumano, le frecce, infine, la trafiggono, sancendo la sua gloriosa morte; così Cristina rende la sua anima a Dio il 24 luglio, lasciando al mondo una fede che non si piega.

Il culto a Sepino

A Sepino, dove nel 1099 giungono le sue reliquie, il suo culto vive da più di nove secoli; da allora, la Santa non lascia mai il cuore del paese, che ogni anno la celebra con solenni festeggiamenti non solo a luglio ma anche il 6, 9 e 10 gennaio, la prima domenica di maggio e quella di ottobre.

Ogni festa richiama un aspetto: l’arrivo delle reliquie, la protezione sui raccolti, la traslazione del corpo, il ringraziamento per i frutti della terra; ogni celebrazione è un intreccio di fede, memoria e comunità. Tra i momenti più sentiti la Messa Solenne del 24 luglio, che quest’anno, come da programma, è presieduta dall’Arcivescovo di Campobasso-Bojano S.E. Rev.ma Mons. Biagio Colaianni in una chiesa colma di fedeli e con l’intero paese che si raccoglie in un abbraccio spirituale attorno alla sua Patrona; la processione, i canti, le campane, il suono delle bande: tutto parla di una fede che attraversa le generazioni.

La luce dell’incontrollabile fede

Cristina è oggi, come ieri, esempio di coerenza evangelica; la sua giovinezza trafitta, ma non piegata, parla a chi cerca senso nella prova; la sua è una fede che non indietreggia, che affronta il fuoco e la solitudine, certa che nessun dolore possa mai spegnere la luce della Verità. A Sepino, il suo sguardo continua a vegliare sul popolo che l’ha accolta e così, in ogni parte del mondo, veglia su chiunque la veneri: è come se, ogni anno, nel giorno a lei dedicato, la Santa tornasse a camminare tra la sua gente, silenziosa e benedicente, a ricordare che la vera forza nasce solo da un amore che non conosce condizioni; i fedeli la custodiscono come un faro di luce antica che continua a brillare, testimoniando che, anche nel buio, chi ama Dio non è mai solo.

Valentina Capra