
Siamo tutti cercatori di segni. Giovanni è l’evangelista che li scruta in tutta la loro profondità. Egli è il discepolo che più di tutti capì che il Maestro Gesù parlava con le parole, coi gesti, coi sentimenti.
Ciò che stupisce nell’episodio della Nozze di Cana è vedere che il primo miracolo di Gesù è desiderato da sua Madre, con tutta la carica di tenerezza di cui è capace Maria. E davanti a questa scena possiamo intendere e affermare che ogni miracolo è come un parto alla speranza, ad una vita che riprende fiato, si rialza e abbraccia con più soavità il suo cammino.
Maria sa chi è Gesù e che solo Lui può trasformare l’impossibile in possibile. Ho sempre cercato di immaginare il tono di voce di Maria, di percepire con quanta dolcezza avrà chiesto a suo Figlio di intervenire. Lei crede! Lei sa!
Lei ama e quindi si accorge che manca il vino durante lo sposalizio, a cui stavano partecipando a Cana di Galilea.
Tra gli invitati ci sono con Gesù anche i discepoli. Ma solo lei nota che le giare erano vuote. In quell’esclamazione rivolge una richiesta precisa al suo Gesù. Il “non hanno più vino” di Maria lo possiamo infatti tradurre con gli accenti della sua stessa maternità: “Gesù, fa che non abbia fine la loro festa! Fa che non scenda il buio della tristezza nei loro cuori! Custodiamoli nella gioia!”. Lo chiama al suo cuore, a sentire che lei è preoccupata e con lo sguardo lo invita a rivelarsi, a mostrare la Sua gloria.
Occhi negli occhi. Maria guarda gli sposi, il loro amore, la loro danza e poi va dal suo Gesù. Gli offre la preghiera più segreta, con la certezza di chi lo ha partorito, nutrito, educato, accarezzato, seguito, contemplato ora sotto la penombra del mistero immenso che li tiene così stretti l’uno all’altra. Chi è nel bisogno va aiutato, sempre, ovunque, nonostante tutto! Maria è il segno! Il segno di chi si fa presenza, di chi intercede. Lei poi pronuncia ai servi parole di abbandono totale al volere del Figlio: “Fate quello che Lui vi dirà!”; come a dire: “E’ in Lui la vita che non ha fine!”. Quei servi siamo noi, invitati, esortati da Lei a fidarci di Gesù. Nient’altro che questo! Da qui ha inizio ogni missione, sotto il segno di Maria.
Ylenia Fiorenza



