La Pentecoste è la festa dello Spirito Santo, del soffio che anima, rinnova, consola, che unisce al di là di ogni confine. Nel cristianesimo, indica la discesa dello Spirito Santo su Maria e sugli apostoli, riuniti insieme nel Cenacolo. Gesù lo aveva promesso e il Consolatore non si è fatto attendere. In un certo senso, la Veglia di Pentecoste ci riporta a quei momenti e ci permette di gustare quel profumo di attesa e di speranza, con la certezza che Dio Padre non ci lascia mai soli. A suo tempo ha segnato la nascita della Chiesa, e oggi contribuisce a rinsaldare i rapporti tra i fedeli, per rendere più unita la Chiesa locale e universale. Ci ricorda, infatti, che la Chiesa nasce non dalla divisione, ma dall’incontro; certamente dalla diversità, ma mai dal conflitto.
Venerdì 6 giugno alle ore 20, come gli apostoli, in tantissimi hanno accolto l’invito del nostro arcivescovo Mons. Biagio Colaianni a ritrovarsi nella Chiesa Cattedrale di Campobasso, per vivere insieme uno dei momenti più sentiti e significativi del calendario liturgico: la Veglia di Pentecoste. Il tema, che è stato il filo conduttore di tutta la preghiera, è stato quello scelto dalla CEI: “Vieni Spirito di pace”, che ci ha permesso di elevare a Dio Padre in maniera univoca la richiesta di pace, in unità con la Chiesa Italiana.
In poco tempo, la Cattedrale si è riempita di fedeli appartenenti a gruppi, associazioni, movimenti, fraternità, comunità, confraternite, ma anche di semplici fedeli che, nonostante l’orario, hanno desiderato partecipare. Un’atmosfera meravigliosa perché, come ha detto Sua Eccellenza, la presenza di tante persone rappresenta il segno di una Chiesa viva, capace di testimoniare la fede e di camminare in unità.
Ed è proprio nella Veglia di Pentecoste, poi, che questo «camminare insieme» con la Chiesa si fa gesto concreto. Le aggregazioni laicali, ciascuna con la propria storia, spiritualità e carisma, si sono strette attorno al Vescovo – pastore e padre, segno visibile dell’unità nella Chiesa locale – perché è nella presenza del Vescovo che la Chiesa si riconosce «sinodale», capace cioè di camminare insieme.
Il Vescovo, dopo il canto iniziale, con amore di Pastore, ci ha invitato a predisporre i nostri cuori per: [… cogliere l’azione dello Spirito, per essere in sintonia con lo Spirito Santo che è in noi e che crea la comunione trinitaria nella quale siamo inseriti…] Ci ha invitato, cioè, a vivere nel silenzio e nel raccoglimento, per farci uno con Lui e poter assaporare i meravigliosi doni che il Padre dona generosamente attraverso il suo Spirito. Il consiglio è stato accolto e si è visto dai frutti. Tutto è stato vissuto come un momento solenne, ordinato. Le letture, i segni, i canti scelti con cura dalle comunità neocatecumenali e carismatiche, hanno aiutato tantissimo a non perdere il momento di grazia che il Signore ha riversato su ognuno. Insieme, unite al proprio Pastore, le aggregazioni hanno pregato e lodato lo Spirito. Lo hanno fatto non come isole separate, ma come membra di un solo corpo.
A conclusione di questa intensa Veglia di Pentecoste, che Sua Eccellenza ha definito bella, il sentimento che ha accomunato tutti è stato uno: la gratitudine.
Grati allo Spirito Santo per la pace donata, grati per la bellezza di sentirsi Chiesa in cammino, ma soprattutto riconoscenti al nostro Vescovo, Mons. Biagio Colaianni, per la sua guida attenta, paterna, luminosa, cui va sempre la nostra stima e il nostro affetto. Tutto a gloria di Dio Padre onnipotente, del Figlio redentore e dello Spirito Santo amore.
Gilda Fantetti