Un progetto ambizioso, frutto di anni di dialogo, studio e collaborazione tra le principali confessioni cristiane: è stata ufficialmente presentata la Nuova Traduzione Letteraria Ecumenica della Bibbia da Roma a varie città d’Italia tra cui Bari, dove ero presente il 16 maggio scorso nella cattedrale S. Sabino. è un’edizione che mira a unire fedeltà al testo originale, rigore linguistico e apertura ecumenica. Il nuovo testo, secondo il prof. Cignoni coordinatore dei lavori – frutto di una sinergia tra biblisti cattolici, protestanti e ortodossi – rappresenta un passo storico nel cammino dell’unità cristiana. Tradotta direttamente dalle lingue originali (ebraico, aramaico e greco), questa versione cerca un equilibrio tra l’esattezza filologica e la scorrevolezza del linguaggio contemporaneo, mantenendo un rispetto profondo per le diverse sensibilità confessionali. è frutto di un lavoro di esperti collaudati e apprezzati all’interno delle loro chiese e senza precedenti: la traduzione è stata curata da una commissione interconfessionale composta da oltre cinquanta studiosi provenienti da diversi Paesi europei che hanno studiato e pregato insieme, i quali sono andati nella profondità raggiungendo una intesa sostanziale e formale per accordarsi su ogni singola parola. Il lavoro ha richiesto più di dieci anni di incontri, revisioni e confronti, ma ha prodotto un risultato che – come sottolineano i promotori – “è un segno concreto di comunione possibile”.
Il progetto è stato sostenuto da importanti organismi ecclesiastici, tra cui la Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia (FCEI), dalle storiche tra cui Valdesi, Battisti, Luterani, alle diverse chiese di tipo protestante, la Conferenza Episcopale Italiana (CEI) e il Patriarcato Ecumenico di Costantinopoli, con la supervisione di esperti linguisti e teologi di fama internazionale.
Le caratteristiche della traduzione mostrano elementi distintivi della Nuova Traduzione Letteraria Ecumenica ossia fedeltà letterale e chiarezza stilistica: ogni parola è stata scelta per rispecchiare al meglio l’originale, senza perdere il senso profondo e spirituale e senza alterare il significato teologico, si è cercato un linguaggio il più possibile rispettoso delle differenze di genere e delle culture.
A margine del testo si trovano spiegazioni che illustrano le diverse interpretazioni teologiche esistenti tra le confessioni. Ogni libro, ogni frase, ogni parola sono stati valutati in maniera ecumenica a gruppi di coppie, formate da un cattolico e un protestante suscitando alla fine anche delle amicizie. Finito il lavoro si è passati ad una revisione delle varie chiese che hanno convocato esperti per un’ulteriore revisione. Completato il lavoro l’ edizione è disponibile in versione cartacea, digitale e audio, per favorire l’accesso anche a ipovedenti o persone con disabilità.
Il lancio della nuova traduzione ha suscitato ampio interesse nel mondo accademico e religioso. Mons. Paolo Ronchi, portavoce della CEI per il dialogo ecumenico, ha dichiarato: “questa Bibbia non è solo un libro: è un gesto profetico. In un mondo frammentato, mostra che le diversità non sono ostacoli, ma ricchezze da condividere.” Il pastore valdese Luca Negro ha sottolineato l’importanza del progetto: “È una pietra miliare nel cammino ecumenico. Finalmente possiamo leggere insieme le Scritture con parole condivise, senza rinunciare alla nostra identità.” Quindi una Bibbia per il futuro distribuita in librerie e comunità cristiane di tutta Europa. La Nuova Traduzione Letteraria Ecumenica è destinata a diventare un riferimento non solo per liturgie comuni, ma anche per studi biblici, catechesi e incontri interconfessionali.
In un tempo segnato da divisioni, questo progetto lancia un messaggio forte: l’unità si costruisce anche con le parole, e la Parola – quella con la P maiuscola – può ancora essere il cuore di un cammino condiviso.
Carmela Venditti