Lo spettacolo La Magia dei Misteri è andato in scena le sere dell’8 e 9 maggio con grandissimo successo, grazie alla sua natura varia, fantastica e poetica. Il nostro desiderio di creare la magia dei Misteri si è realizzato in un’esperienza di cui gli spettatori, nei successivi commenti, hanno ripetutamente sottolineato l’incanto creato da colori, musica, danza, recitazione e dalla partecipazione anche di bambini in tenera età.
Protagonista principale è stato il Liceo Musicale «Galanti», con i suoi orchestrali e docenti, integrati dalla leggera e fluida opera della scuola «Master Dance», in cui ho riconosciuto una dote singolare di suggestiva naturalezza. Dalla stessa scuola è giunto il contributo unico di un piccolo San Michele che affrontava il Drago (la sua mamma, bravissima maestra di danza) e una bambina di tre mesi, nelle braccia della madre (Maria, nello stesso quadro). Completavano questa struttura portante le favole recitate dagli alunni della Scuola Primaria «Montini» e le evoluzioni ludiche di quelli della Scuola delle «Immacolatine».
I contributi del Liceo Artistico «Manzù», sia in termini di soluzioni scenografiche sia con la partecipazione di un gruppo di allievi, il gruppo folcloristico di Riccia, la Parrocchia del Sacro Cuore e quella di Campodipietra, hanno arricchito il tutto, regolato dal carattere sinodale voluto dall’autore del musical, don Michele Novelli. Fondamentale e motivata è stata anche la preziosa collaborazione del Museo dei Misteri della famiglia Teberino e di esperte sartorie per costumi e materiali di scena.
Nei saluti finali della seconda serata ci ha confortati tutti l’apprezzamento e la benedizione dell’arcivescovo Biagio Colaianni, che ha sottolineato i pregi della manifestazione. Per me, è stato particolarmente toccante il riconoscimento da parte del preside del Liceo «Galanti», Massimo Di Tullio, che ha ricordato i motivi del mio legame con l’istituto, per anni di attività teatrale con gli studenti, e ha ringraziato per l’opportunità che si era creata per un’ulteriore esperienza creativa con i giovani.
Proprio così, per uno strano gioco del destino di un docente che, negli stessi giorni, finiva di scrivere il diario delle sue esperienze teatrali, il racconto poteva chiudersi con quest’ultimo lavoro nella scuola a cui dedica Dal Palco alla Vita, promettendo di presentarlo in autunno presso il Palazzo GIL, come lo stesso Di Tullio ha garantito e ricordato nei saluti finali, in una delle giornate riservate al «Galanti» nella stessa sala.
Prima della seconda serata, l’Ufficio delle Comunicazioni Sociali della Curia ha intervistato l’autore, il regista e i vari protagonisti, dai piccoli ai grandi, con la consueta professionalità, e ha anche assicurato una attenta e completa registrazione video, che permetterà di conservare un duraturo ricordo di questa esperienza unica nel suo genere.
Infatti, come già illustrato nel numero precedente della nostra rivista, lo scopo dell’opera era rappresentare le storie dei vari Misteri, animando le macchine e i figuranti della tradizione cittadina e del vissuto che le accompagnava, come testimoniato nell’Antico e nel Nuovo Testamento e nell’agiografia medievale.
Occorreva suggerire, soprattutto ai giovani, un nuovo e più convincente modo di rivivere il senso profondo di ogni scena che aveva ispirato il Di Zinno quando regalò ai contemporanei e ai posteri la Processione dei Misteri. Un’operazione, quella di don Michele, diretta a superare la patina musicale e fotografica dell’evento del Corpus Domini, per restituirgli lo spessore e la magia di eventi sì prodigiosi, ma anche e soprattutto educativi.
Vecchie e nuove generazioni hanno potuto apprezzare il significato autentico della tradizione, al di là degli stereotipi convenzionali ormai radicati nella popolazione. Questa nuova prospettiva dovrà rendere sempre più partecipata e coerente la visione dell’evento che richiama ogni anno visitatori nella regione.
I dialoghi e le canzoni da noi scritti per ricostruire gli episodi che componevano la struttura dell’opera sono stati affidati all’esecuzione di alunni e docenti del nostro Liceo Musicale «Galanti», splendida realtà voluta dalla riforma Moratti e degnamente rappresentata per la città di Campobasso in varie manifestazioni. Un impegno che ha ricevuto il riconoscimento e l’elogio del nuovo direttore del Conservatorio, presente allo spettacolo.
Un altro merito del musical è stato sicuramente quello di valorizzare anche le risorse del Liceo Artistico «Manzù» per le scenografie. Così come le altre scuole coinvolte, le primarie «Montini» e «Immacolatine», hanno saputo collegare il mondo dell’educazione alla nostra tradizione.
Infatti, un capitolo a parte nella Magia dei Misteri è stata la presenza di piccoli protagonisti impegnati nella recitazione di favole scritte da una giovane concittadina, che hanno dato leggerezza e incanto ai temi portati sulla scena con un Di Zinno interpretato con bravura da un attore di una compagnia teatrale amatoriale che ci ha donato anche una conduttrice sicura e precisa, mentre i bambini hanno giocato liberi e divertiti in un’ideale società ebraica, animando con i loro movimenti l’incanto degli spettatori.
Ma tutto lo spettacolo non avrebbe raggiunto il livello magico voluto e cercato dalla regia se la scuola di danza «Master Dance» non avesse legato il tutto con interventi puntuali e suggestivi, nella loro naturalezza, con coreografie per età dai 6 ai 18 anni.
La collegialità, che la Chiesa interpreta come sinodalità, ha caratterizzato un evento che resterà fondamentale nella vita religiosa e civile di Campobasso.
Roberto Sacchetti