ACCORGERSI Rubrica a cura della Scuola di Cultura e Formazione Socio-Politica “G. Toniolo”

CHI CI SEPARERÀ DALL’AMORE DI CRISTO?

Chi ci separerà dunque dall’amore di Cristo? Forse la tribolazione, l’angoscia, la persecuzione, la fame, la nudità, il pericolo, la spada?… Ma in tutte queste cose noi siamo più che vincitori per virtù di colui che ci ha amati… Io sono infatti persuaso che né morte né vita, né angeli né principati, né presente né avvenire, né potenze, né altezza, né profondità, né alcuna altra creatura potrà mai separarci dall’amore di Dio, in Cristo Gesù, nostro Signore”.

Ha puntato su un testo di San Paolo e precisamente sul capitolo 8 della lettera ai Romani, Padre Pietro Blaj, frate minore conventuale di origini romene, vice parroco della parrocchia San Pietro Apostolo di Campobasso, chiamato dalla scuola “Toniolo” a fornire il suo contributo nel terzo appuntamento formativo della stessa istituzione dello scorso mese di marzo, in cui si è preso in esame il secondo capitolo dell’enciclica papale “Dilexit Nos”, la lettera papale adottata quest’anno quale percorso di approfondimento e di dibattito.

Sui “Gesti e parole d’amore”, appunto il titolo del secondo capitolo, dove il Pontefice descrive e ripercorre gli episodi evangelici che narrano i sentimenti, ossia l’infinità umanità di Cristo, dei suoi gesti, del suo sguardo e delle sue parole, il frate si è brillantemente cimentato, snocciolando appropriati riferimenti attinti dai Vangeli per meglio evidenziare gli scritti del magistero di Bergoglio, espressi nel suo quarto documento sfornato da quando è al vertice della Chiesa universale, sul soglio petrino.

Con serafica calma francescana, Padre Pietro ha saputo catalizzare l’attenzione della numerosa platea intervenuta, nonostante le avverse condizioni atmosferiche che avrebbero sconsigliato l’uscita dalle proprie case. Le persone presenti hanno particolarmente gradito e apprezzato le riflessioni del sacerdote, che è partito proprio dalle origini della “Dilexit Nos”, appunto da dove ha preso il via lo scritto del Papa venuto da lontano. Papa Francesco ha preso lo spunto proprio dal testo della lettera che San Paolo, al capitolo otto, ha riservato ai Romani, ha tenuto a sottolineare il frate.

“Sebbene il sottotitolo della lettera indichi che il testo riguarda l’amore umano e divino del cuore di Gesù Cristo, la decisione del Santo Padre di pubblicarla come enciclica indica proprio la sua speranza che il documento venga fatto circolare per essere letto, studiato, commentato e vissuto in larga scala sia tra i fedeli cattolici sia tra tutti coloro che vogliono riceverne il messaggio”, ha aggiunto.

Il relatore si è poi chiesto quale esigenza ha spinto Bergoglio a scrivere, in un’era di rivoluzione digitale, una enciclica simile, dandosi anche una risposta: che il Papa ha voluto sottolineare l’importanza del cuore, in particolare alla luce della Bibbia, dove con “cuore” si intende il centro unificatore della persona. “In questo senso – ha detto – nella vita ‘tutto si gioca nel cuore’ ed è dal cuore che provengono le domande vere”.

Intervallato da brani musicali religiosi eseguiti dai seminaristi del seminario diocesano di Sepino “Redemptoris Mater”, sotto il vigile e ammirato sguardo dell’arcivescovo don Biagio Colaianni, l’incontro è andato avanti con le sempre magnifiche considerazioni della direttrice della scuola “Toniolo” dell’arcidiocesi, Ylenia Fiorenza, sempre più penetranti e incisive, non solo con la acclarata dialettica oratoria, ma anche e soprattutto con la competenza e conoscenza dell’enciclica, specie negli immancabili e puntuali riferimenti biblici.

Con la rituale preghiera finale e con la benedizione impartita dal “padrone di casa”, don Biagio Colaianni, che, “en passant”, ha impresso il suo sigillo sull’argomento in discussione, è calato il sipario sul terzo appuntamento stagionale del corso formativo della scuola.

Il nuovo incontro mensile, penultimo della serie, viste le festività pasquali con relative attività connesse e la festa patronale di San Giorgio, non si terrà nel corrente mese di aprile, bensì il giorno nove del prossimo mese di maggio. Al vaglio il terzo “Questo è il cuore che ha tanto amato” e il quarto capitolo “L’amore che dà da bere” sempre della “Dilexit Nos”.

Intanto si sta procedendo ad organizzare un viaggio di fine corso, con la partecipazione e guida del Vescovo Colaianni, al quale potranno partecipare tutti gli interessati, da tenersi il 21 giugno, presso la Basilica del Volto Santo, Santuario di Manoppello, retto dai frati minori cappuccini. Il Volto Santo è una raffigurazione del volto di Gesù conservata a Manoppello, in provincia di Pescara, nella Basilica del Volto Santo.

Michele D’Alessandro