La tutela dei minori e delle persone vulnerabili nella pastorale e nell’educazione. Sensibilizzazione, formazione e prevenzione”
Castelpetroso (IS) 9 settembre 2025
Lo scorso 9 settembre 2025 si sono incontrati nella cornice suggestiva della basilica dell’Addolorata di Castelpetroso (IS) diversi presbiteri, religiosi e religiose e molti docenti di religione cattolica delle quattro diocesi molisane, convocati dai rispettivi Vescovi per un primo convegno formativo nell’ambito della tutela dei minori e delle persone fragili, dal titolo: “La tutela dei minori e delle persone fragili nella pastorale e nell’educazione. Sensibilizzazione, formazione e prevenzione”. Il convegno è stato preparato in collaborazione con il Servizio Nazionale per la Tutela dei Minori (SNTM) della Cei con la presenza della Dott.ssa Emanuela Vinai, coordinatrice del SNTM che ha tenuto la prima relazione e dell’Avv. Maria Suma, membro del SNTM che ha tenuto, in collegamento online, la seconda relazione. Dopo il saluto iniziale di Mons. Camillo Cibotti, Vescovo di Isernia-Venafro e di Trivento e la presentazione dei saluti di Mons. Biagio Colaianni, Arcivescovo di Campobasso-Bojano, assente per un impegno a Roma presso la Santa Sede, Mons. Claudio Palumbo, Vescovo di Termoli-Larino ha presieduto l’Ora Media a cui è seguito un saluto della Dott.ssa Maria Chimisso, Direttrice dell’Ufficio Scolastico Regionale del Molise.
Nella prima relazione la Dott.ssa Vinai è partita dalle parole del Motu Proprio sulla tutela dei minori di papa Francesco del 26 marzo 2019, che ribadiscono il dovere da parte della chiesa di accogliere i minori e i fragili creando per loro un ambiente sicuro, e ciò richiede una conversione continua e profonda per promuovere la credibilità dell’annuncio evangelico. È stata quindi ribadita la necessità della conoscenza dei problemi e delle situazioni insieme a una corretta formazione di chi è chiamato ad operare in questo ambito, avviando percorsi che consentono sia di prevenire che intercettare e contrastare i diversi tipi di abuso che potrebbero verificarsi: non solo sessuale ma anche psicologico, fisico, spirituale e di coscienza. Per avere una formazione efficace è necessaria la vigilanza, ma anche la sicurezza e la custodia degli spazi di incontro e l’adozione di regole condivise di relazione adulto-minore. Per la prevenzione occorre inoltre una corretta organizzazione delle attività rivolte ai minori (come, ad esempio, i campi estivi) per le quali è necessario conoscere anche la responsabilità civile o penale per quanto può accadere (un aspetto, questo, esposto tecnicamente anche dall’Avv. Suma). Le due parole chiave sono “custodia” perché i minori ci sono affidati dalle rispettive famiglie e “alleanza educativa” in quanto i genitori devono essere continuamente coinvolti nell’azione educativa. Gli insegnanti e gli educatori sono chiamati a vigilare per saper cogliere i sintomi e le manifestazioni di un eventuale maltrattamento che può avvenire anche tra gli stessi minori (il fenomeno del bullismo insegna). Un’altra parola importante è il dialogo, accompagnato da ascolto e accoglienza, che deve instaurarsi con chi ci è affidato. Sono state poi presentate le linee guida e una interessante bibliografia di sussidi prodotti dal SNTM, la giornata nazionale di preghiera per le vittime di abusi oltre ad alcuni strumenti come la newsletter del SNTM che riporta non solo i problemi ma anche le buone pratiche; e ultima ma non ultima è stata sottolineata l’importanza della rete tra i diversi Servizi Diocesani per la tutela.
Nella seconda relazione, l’Avv. Suma è partita dal significato etimologico dei termini tutela, protezione e vigilanza per poi sottolineare quanto dicono la Costituzione italiana sui diritti dei minori e la Convenzione Internazionale sui diritti del fanciullo fatta dall’ONU nel 1989. Ha illustrato inoltre all’ordinamento giuridico italiano che prevede un intervento di rete che coinvolge, oltre alla famiglia, anche le autorità amministrative e giudiziarie. È stato quindi illustrato ciò che dicono le linee guida della CEI sulla tutela dei minori e dei fragili. L’Avv. Suma ha poi definito la categoria dei minori a rischio che comprende chi vive una situazione di disagio per violazione dei doveri da parte di adulti o dell’abuso di potere, chi vive maltrattamenti o abusi intrafamiliari i da parte di terzi, o è in situazione di grave conflittualità tra i genitori. Ma sono a rischio anche quei minori che hanno disturbi di vario genere come nell’apprendimento o nei rapporti coi coetanei; quelli in situazioni di grave pericolo come prostituzione minorile, alcolismo, tossicodipendenza fughe da casa e infine i minori che commettono reati. Verso queste tipologie di disagio gli osservatori privilegiati sono il o i genitori, la scuola attraverso l’insegnante o la parrocchia attraverso l’educatore, i pediatri, le forze dell’ordine egli assistenti sociali. Importante è la consapevolezza che, quando viene affidato un minore in un ambito educativo, c’è una delega di responsabilità da parte dei genitori o del tutore. Per ciò che riguarda i luoghi educativi è necessario verificarne l’idoneità in quanto si è responsabili per quanto accade in queste sedi. Si sottolinea l’importanza di scegliere con attenzione educatori e catechisti che devono essere formati e informati circa le loro responsabilità. Si richiama poi ad avere comportamenti prudenti: non si è educatori solitari ma si agisce in e per conto di una comunità da cui si riceve un mandato e si deve essere consapevoli di rispondere di eventuali danni fatti da chi è incaricato anche da parte di chi ha affidato l’incarico. Dopo altre questioni tecniche sulle responsabilità da contatto sociale, la relatrice ha sottolineato la necessità di tenere sempre informati i genitori o i tutori su quanto si intende svolgere nell’ambito educativo verso i minori; si è ricordato inoltre la necessità di autorizzazione scritta da entrambi i genitori e il rispetto della legge sulla privacy. Una cosa molto importante in epoca social è l’uso delle immagini dei minori, per il quale c’è l’obbligo del consenso da parte dei genitori o tutori di ogni singolo minore ma si raccomanda anche una certa sobrietà nell’uso di immagini perché sono esposte ad un uso deviato nell’ambito informatico. Si è ricordato infine che nella scuola gli insegnanti, compresi quelli di religione, sono a tutti gli effetti ufficiali civili, sottoposti agli obblighi di denuncia quando c’è notizia di reato.
Dopo le due illuminanti relazioni c’è stato uno spazio per rivolgere domande da parte dell’uditorio e alla fine la Dott.ssa Vinai ha sottolineato come l’ufficio che in diocesi si occupa della tutela dei minori sia in rete con gli altri uffici pastorali attraverso i quali ci si rivolge ai minori o alle persone vulnerabili. Si è chiuso l’incontro con l’impegno a continuare un percorso formativo del quale questo convegno costituisce la prima tappa.
Don Michele Tartaglia
Referente per la Tutela dei Minori e delle Persone Vulmerabili
Arcidiocesi Campobasso-Bojano






