Cardinale Petrocchi: “Natale di prossimità, per accogliere il Dio-che-viene”

Il Vangelo ci presenta il Signore come il Dio-che-viene, o, forse si potrebbe dire, come il Dio che bussa alla nostra porta (cfr. Ap 3,20) Non grida, non minaccia, non si impone, non fa sfoggio della sua gloria e della sua onnipotenza. Ci viene incontro vestendo gli abiti degli ultimi e percorrendo le vie della nostra quotidianità: testimonia così l’infinita carità di Dio, che ha scelto di farsi uno di noi. Chiede solo di essere accolto. Rispetta la nostra libertà di dirgli di no e di lasciarLo, con gelida cortesia, fuori casa. Ma a chi gli fa posto concede il dono di diventare figlio di Dio e la gioia di ricevere grazia su grazia (cfr. Gv 1,12-19)

Il racconto di Luca (2,1-6) evidenzia un altro aspetto del Natale: Gesù ci visita rendendosi presente negli “altri”. Egli, infatti, si è avvicinato agli “affollati” abitanti di Betlemme attraverso i volti di Maria e Giuseppe, che cercavano un alloggio. ..

 

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