L’ORDINAZIONE DIACONALE DEL SEMINARISTA ANDREA RUSSO

UN GIOVANE PER IL VANGELO IL SUO SÌ ALLA CHIESA

Sabato 14 giugno 2025, nella nostra Cattedrale, la comunità ecclesiale di Campobasso-Bojano ha vissuto un momento di grande gioia: il nostro seminarista Andrea RUSSO è stato ordinato diacono per l’imposizione delle mani e la preghiera consacratoria del nostro Vescovo, Mons. Biagio Colaianni.

È stato un giorno di festa, di silenzio e di emozione. Un sì detto davanti a Dio e al popolo, che ora apre per Andrea un cammino di servizio nella Chiesa. È stato un momento di grazia per tutta la comunità: un giovane ha scelto di mettersi al servizio del Vangelo, della Chiesa e dei più deboli.

Presentandolo al Vescovo per l’ordinazione, il Rettore del Seminario RM di Campobasso, don Nicola Dello Russo, ha delineato l’iter vocazionale e formativo del seminarista Andrea Russo, all’interno del Cammino neocatecumenale – prima a Chieti, poi a Campobasso – dalla sua entrata nel seminario nel 2013, al suo assiduo impegno negli studi filosofico-teologici, all’esperienza dell’itineranza (missione) in Colombia ed in Argentina, vissuta con entusiasmo, come prezioso tempo di maturazione umana e spirituale. Dal percorso di studio si è evidenziato un grande interesse per la Scrittura; dal Cammino il progressivo distacco dai beni materiali.

Nella sua omelia, dopo aver salutato tutti i presenti (sacerdoti e laici), con un richiamo particolare al parroco d’origine di Andrea, don Michelangelo (come a ricordare che la formazione al presbiterato viene da lontano), l’Arcivescovo Mons. Biagio Colaianni ha sottolineato il significato profondo dell’ordinazione diaconale, alla luce dell’odierna Solennità della Santissima Trinità. Quindi, rivolgendosi con molto affetto all’ordinando, lo ha ammonito, esortato, confortato con paterna sollecitazione. Vogliamo qui richiamare i punti salienti dell’omelia.

  1. Molte cose ho ancora da dirvi, abbiamo sentito nel Vangelo odierno. Apriti, Andrea, alla novità della Parola di Dio. Riconoscendo che Dio è Trinità ed è mistero, che si svela, non chiuderti a quanto può ancora donarti ed ispirarti. Vivi la profondità della relazione con Lui e sii annunciatore della novità di Dio Trinità.
  2. È possibile, è normale, che tu, Andrea, abbia sperimentato commozione ed emozione in questi ultimi giorni, vivendo un (giusto) senso di consapevolezza della piccolezza ed inadeguatezza per ciò che sta per compiersi in te. Non temere! Lungo il cammino del diaconato, Dio – che ti ha scelto – camminerà con te per svelarti il Suo volto [vorremmo aggiungere: ma anche il tuo volto]. Non sarai schiacciato dal ministero. Il Signore ti custodirà, ti assisterà, che tu possa compiere il tuo ministero d’amore. per insegnare ed annunciare ciò che credi e testimoniarlo con la tua vita.
  3. Consacrato nell’anno giubilare potrai dire Ci vantiamo anche nelle tribolazioni… la speranza non delude. Mai Dio potrà deluderti. Lascia che lo Spirito Santo agisca in te: sii sempre certo della sua presenza. Ti donerà fedeltà e pienezza.
  4. Non preoccuparti di quello che sei o che pensi di essere. Darai quello che riceverai e Dio con te non sarà sicuramente avaro. Ciò che ti è annunciato ti sarà dato in proporzione alla disponibilità di quanto a Dio permetterai.

Qui il senso dei 6 Sì lo voglio! che pronunzierai tra poco. Dinanzi al progetto di Dio, che ti chiede: vuoi impegnarti? il tuo sì ti renderà libero, perché proprio lasciandoti amare da Dio sarai libero.

  1. Eccomi!, hai detto. E la Chiesa ti ha scelto, ti accoglie. Non temere. Tutta la Chiesa celeste con Maria e i Santi è invocata ad intercessione e protezione su di te. Con il tuo assenso, la Chiesa ti chiede di edificarla e ti affida il servizio della carità, l’orazione e la Parola.

(a) Il servizio della carità (i poveri e gli ultimi: cercali! Tante sono le povertà oggi!). Iniziando da loro Gesù ha annunziato il Regno di Dio, con loro ha condiviso la sua vita. È il compito primario del diacono, secondo gli Atti degli Apostoli.

(b) L’orazione: il Cammino e il seminario ti hanno insegnato a stare nella preghiera. Persevera in essa; sarà il tuo balsamo quotidiano di vita; il nutrimento della tua anima e del tuo cuore e ti svelerà l’intima amicizia con Cristo, inserendoti nella comunione trinitari.

(c) L’annunzio della Parola. Ti sarà consegnato il Vangelo: per predicarlo, proclamarlo ed annunziarlo; non per pontificare su chi ne sa di meno (il rischio c’è), ma per insegnare con umiltà a tutti, raggiungendo il loro cuore con le tue parole. La Parola di Dio ti precede sempre e ha già fecondato il cuore di coloro che ti incontreranno e ti ascolteranno: aiutali a riconoscere la Parola nella loro vita, attraverso la testimonianza coerente della tua vita. La predica è efficace – ci ammoniva ieri s. Antonio di Padova – ma ha una sua eloquenza quando parlano le opere: cessino le parole, parlino le opere!

6.Hai il Cammino e le comunità che ti sostengono, Andrea: però non trascurare che il diacono è al servizio del Vescovo. Nella mia paternità e come pastore ti rinnovo il bene mio e di tutta la Chiesa della nostra Arcidiocesi, affidandoti alla protezione ed intercessione della Madonna Addolorata di Castelpetroso. Il Signore ti custodisca, Andrea e ti benedica.

Dopo l’omelia, si è vissuto ancora una volta il momento assolutamente emozionante di ogni liturgia di sacra ordinazione: il canto delle litanie dei Santi. Andrea, candidato all’ordine sacro – steso sul nudo pavimento del presbiterio. prono davanti al Signore – accompagnato dal coro e dall’assemblea tutta nell’invocazione dei Santi, impetra sopra di sé la forza rinnovatrice dello Spirito Santo, in unione con la Chiesa trionfante.

Con l’imposizione delle mani da parte dell’Arcivescovo e la preghiera di ordinazione, il “miracolo” si compie: ora Andrea è diacono e, ancora una volta, la Chiesa corpo di Cristo sperimenta e realizza la continuità della missione apostolica.

 

 

 

Un cammino che continua

Nel suo saluto finale, Andrea ha ringraziato Dio, il Vescovo, la famiglia, i formatori e tutta la comunità e le comunità che hanno accompagnato la sua vocazione: “Questo non è un punto d’arrivo, ma un punto di partenza. Chiedo le vostre preghiere perché possa servire con cuore libero e fedele, come Gesù mi ha insegnato”.

Tutta la Diocesi si unisce alla sua gioia e prega perché il Signore accompagni il suo cammino verso il sacerdozio.

don Michele Bartolomeo Pellegrino